Pa' come padre

"Ho una cosa da dirti"


XI Domenica del Tempo Ordinario (C)
Lc 7,36 – 8,3Vi ricordo che è indispensabile, per una maggiore e migliore comprensione della riflessione che segue, avere in mano il testo del brano evangelico e leggerlo con molta calma ed attenzione, più volte, per poi far seguire la letture del commento, tenendo sempre un occhio fisso al brano evangelico! 
CommentoLa Parola è una spada che taglia ed entra nella nostra coscienza, se le permettiamo di farlo, così che possiamo con certezza conoscere la verità dei nostri gesti e delle nostre parole… chiediamo allo Spirito Santo che avvenga questo in noi nell’ascolto e nella meditazione della Parola del Signore di questa Domenica. Vieni Spirito Santo, Vieni con Maria ! Il contesto del brano del Vangelo è l’invito al banchetto!! “ Uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui”… “ed egli (Gesù) entrò nella casa del fariseo e si  mise a tavola”.Fino a questo punto tutto è normale, se non fosse che è a casa di un fariseo, non si dice il suo nome e neppure il motivo di questo invito. Sappiamo che tra Gesù e i farisei non scorreva buon sangue… e poi se noi ci fermiamo un attimo e non continuiamo nella lettura del testo, viene spontanea una domanda, almeno a me: “Ma che cosa c’era da mangiare a quella tavola?”. Quindi riassumendo non sappiamo l’identità del fariseo, non sappiamo il motivo dell’invito e non conosciamo il menù!Ma “ed ecco una donna” e poi subito si specifica il genere di donna, “una peccatrice”, ecco il pranzo è servito… ecco il cibo è pronto sulla tavola… vediamo allora come si comporta Gesù e come si comporta il fariseo… Gesù sente il pentimento, il profumo dell’offerta e le lacrime della contrizione che lo inondano e Lui si lascia inondare senza fare nessuna resistenza… e si lascia asciugare e baciare… Gesù “gusta” il cibo che questa e donna e peccatrice gli offre… a differenza del fariseo che solo sa guardare all’esterno, all’aspetto… e non solo della donna ma la sua vista si offusca anche nei riguardi del Signore che per lui è comunque semplicemente un profeta, che dovrebbe però sapere… che specie di donna è quella! Ha “un non so che” di delicato l’invito del Signore Gesù: “Simone, ho una cosa da dirti”. Finalmente sappiamo chi è questo fariseo che invita a casa sua Gesù, e poi dalla parabola che Gesù racconta non è difficile capire come anche Simone il fariseo aveva qualcosa da farsi perdonare, ma egli aveva impostato tutto dal punto di vista razionale, evitando una partecipazione affettiva con il Maestro.Gesù nella parabola mette a confronto due debitori: uno aveva un grosso debito (la donna peccatrice) mentre l’altro uno molto più piccolo (Simone il fariseo) e formula la domanda centrale di questo Vangelo: “Chi dunque di loro amerà di più?” che trova una puntuale ed esatta risposta da parte dell’intermediario Simone il fariseo…Qui possiamo ben comprendere che a Simone il fariseo non manca la capacità di ragionare e di scoprire la Verità evangelica del perdono e della gratitudine, ma è il passo successivo che fa fatica a compiere, quello di riconoscere nella vita pratica i fratelli e le sorelle che stanno nel peccato, come i possibili prediletti del Signore, qualora riconoscano il loro peccato, si pentino e si allontanino da esso e ritornino a Lui con tutto il cuore… Alla risposta esatta di Simone il fariseo segue il confronto operato da Gesù nei riguardi dei due interlocutori: Simone il fariseo e la donna peccatrice. Il primo non ha compiuto i semplici e comuni doveri dell’ospitalità ebraica: è infatti uso comune accogliere un ospite lavando a lui i piedi, cosa che Simone il fariseo omette di fare e che invece la donna non smette di fare da quando è entrato in quella casa, e molti altri gesti di amicizia e di amore che dall’una riceve mentre dall’altro no! Gesù in questo confronto sembra quasi “un bambino” nella sua semplicità, ma è lapidario come sempre, ogni minimo particolare per il Signore Gesù, ogni gesto o pur minimo accenno, hanno un valore grandissimo, Vi sa ritrovare l’uomo, anzi in questo caso la donna, nella sua interezza e nella sua genuinità…Ma non è ancora finita, anzi ora Gesù sfodera la sua potenza di Figlio del Dio Altissimo: “Ti sono perdonati i tuoi peccati”, come a dirle di non temere più, la sua opera è stata gradita e il suo peccato dimenticato, anzi gettato nel fondo del mare… e alle parole di Gesù seguono i commenti mormoratori dei commensali:” Chi è quest’uomo che perdona anche i peccati”? E la risposta la offre lo stesso Gesù: “La Tua fede ti ha salvata: va in pace”, ecco chi è quest’uomo, è Colui che guarda nel profondo del cuore di ciascuno di noi, e fa scaturire la nostra salvezza rendendo visibile la fede che è dono del Padre Suo e non nostro merito! La Pace, è la stessa pace che offre dopo la sua risurrezione, è splendido, siamo nella dimensione eterna, il perdono ci proietta nell’eternità nell’abisso del Cuore Paterno e Materno di Dio. 
Azione di grazie: Di fronte alla potenza miracolosa del perdono e della grazia Ti invito a moltiplicare i Tuoi atti di fede e di speranza, di essere sempre  positivo e di guardare al Tuo futuro e al futuro dei Tuoi cari con grande slancio e grande ottimismo. Amen. Ti benedico + Padre Devis Rocco (devisocd@hotmail.com)