Pa' come padre

È VICINO


Vangelo della XIV Domenica T.O. (C)Leggi :  Lc 10,1-12.17-20      “E’ vicino a Voi il Regno di Dio”Vi ricordo che è indispensabile, per una maggiore e migliore comprensione della riflessione che segue, avere in mano il testo del brano evangelico e leggerlo con molta calma ed attenzione, più volte, per poi far seguire la letture del commento, tenendo sempre un occhio fisso al brano evangelico! CommentoCarissimi Amici, la Parola del Signore ci viene donata in abbondanza perché anche noi siamo invitati a farci messaggeri di questa buona novella, essere per gli altri motivo di gioia, di pace e di consolazione. Il Signore per raggiungere questo obiettivo di propagazione della Verità dell’Amore di Dio Padre per ogni creatura, istituisce i settantadue: un numero che porta in sé il senso della “missione ad gentes”, cioè tutti i popoli sono soggetto di tale azione salvifica. Lasciamoci allora incontrare anche noi in questa domenica, accogliamo gli annunciatori del Vangelo, prepariamo il nostro cuore perché coloro che verranno a noi a dirci che la nostra attesa, il nostro dolore, il nostro peccato sono ormai nella mani del Signore che fa bene ogni cosa, possano trovarci pronti ad accogliere tale annuncio. Vieni Spirito Santo, Vieni con Maria ! Entriamo in contatto vivo con il testo:  Nel versetto 1 sottolineiamo due verbi: “designò” e “inviò”… sono verbi che esprimono compimento, una decisione che il Signore attua per il bene di tutti i popoli, perché la Salvezza e la Gioia che ne consegue possano coinvolgere tutti !!! Il Disegno di Dio allora è positivo, è di realizzazione piena per ciascuno di noi, nessuno escluso… e perché ciò avvenga occorre inviare, consegnare il disegno di salvezza a due creature fragili e imperfette, ma che faranno da intermediari per la diffusione del bene. Li invia a due a due: poteva risparmiare le forze, visto che sono pure poche, eppure non lo fa, decide di rafforzare il suo strumento di diffusione, marcando che il cammino di evangelizzazione non avviene mai in solitudine ma sempre in comunione con la Chiesa che in questo caso viene simboleggiato con l’altro, il compagno di cammino!  
Il versetto 2 è una sorta di preambolo: sono le Parole dello stesso Signore che ci riportano la fragilità e l’insufficienza dello strumento di evangelizzazione che è stato scelto, ma che può essere migliorato solo con la preghiera e la fede in Colui che chiama a questa grande missione. Il lavoro è molto e gli operai scarseggiano… sì scarseggiano, ma non disperiamo perché il Padrone è saggio, conosce l’urgenza dell’azione salvifica, a noi solo il compito di pregare e di sperare nel suo provvido intervento… 
Il versetto 3 è segnato dall’imperativo “Andate”: solo il suo comando ci dà la forza di fare un tale passo: siamo in pericolo ma non disperiamo perché gli agnelli in mezzo ai lupi sono solo un’immagine sbiadita di ciò che è avvenuto a Lui, Vero Agnello senza macchia e senza colpa, che ha pagato il nostro riscatto con il suo Preziosissimo Sangue. I lupi non mancano: sono famelici, sono violenti e caratterizzati sempre dal sospetto, dal pensare male, dal non fidarsi, in essi la radice del peccato è molto forte e si rende sempre presente puntualmente… occorre penitenza, occorre purificare continuamente la nostra mente e il nostro cuore, affinché la radice del nostro agire non si avveleni… i lupi più pericolosi sono dentro la nostra Chiesa, e spesso ahimé sono proprio dentro ognuno di noi… ma non scoraggiamoci mai, affidiamoci a Colui che ha vinto questo mondo, che ha vinto il nostro male e ci ha riportati alla Luce! 
Il versetto 4 è l’esplicitazione di tale fiducia ed abbandono che dobbiamo avere nei confronti del Signore che ci chiama: non portiamo con noi ciò che è solo peso e ci rallenta il passo: in Lui solo cerchiamo la sicurezza nel cammino della vita!  E come in questo versetto ci viene richiesto un atteggiamento di sano distacco dai beni della terra, così nei versetti 5 e 6 ci viene insegnato l’atteggiamento da tenere nei confronti dei fratello e sorelle che incontriamo: essere portatori di Pace e diffonderla a tutti e dovunque. Portare il saluto del Signore Risorto indistintamente: sarà poi il ricevente, che nella sua libertà, deciderà di accettare o di rifiutare l’annuncio della pace del Signore Risorto! Nulla verrà perduto di ciò che faremo: “se no ritornerà a Voi”… è interessante questa frase: il bene che facciamo fa sempre e comunque bene, se non agli altri, comunque a chi lo compie!
La fatica verrà poi premiata come ci viene detto nel versetto 7: ciò di cui avremo bisogno sarà donato a noi, senza bisogno di ricerche meticolose o di premure spasmodiche… l’operaio avrà in dono la sua mercede…  I versetti 8 e 9 sono interessanti per la loro concretezza: mangiare quello che verrà donato, e curare i corpi malati… ecco che la carità si riceve e si dona in un medesimo linguaggio che è quello che ci viene insegnato dalla vita del Signore Gesù.  Il versetto centrale di questo brano evangelico è la frase: “ E’ vicino a voi il regno di Dio”. Vediamo di entrare un più addentro al significato di questa frase fatta ma non così ovvia e scontata nel suo significato: il regno di Dio è il compiersi di una Volontà di Bene, che si distingue da tutte le altre volontà, dal fatto che è volontà di perfezione, di completezza e di unità, quell’unità tanto attesa dal Signore, unità della creatura con il suo Creatore! “È vicino”: sì la Parola non è lontana da noi, è dentro di noi, nel nostro cuore, a noi il compito di scoprire che la Verità, la felicità, quello che ci manca e che desideriamo tanto… non sta poi così lontano da noi, ci è stata data la Verità da Dio nel giorno della nostra venuta alla luce, attraverso il suo Alito di Vita, che è Spirito Santo, Spirito di Verità! Ma si va avanti e si prende in esame anche la possibilità del rifiuto: i versetti 10-12 sono realistici e purtroppo non privi di un riscontro nella nostra quotidiana vita: anche operando il bene, il  male ci fa guerra e non di rado sperimentiamo tradimenti e falsità… non preoccupiamoci, ma continuiamo il nostro cammino altrove, la polvere che da nostri piedi si scuote sarà di testimonianza del nostro passaggio e del rifiuto libero che abbiamo ricevuto. La forza vera del Vangelo e della sua missione sta proprio nel suo carattere propositivo e non impositivo: la Verità va accolta ed abbracciata, mai subita e tanto meno accolta per paura o semplice convenienza! 
Infine, dal versetto 17 al 20 si presenta la “tentazione” che può incorrere a coloro che sono i chiamati alla diffusione della Buona Notizia: quella di una esaltazione, di una spettacolarizzazione del  Sacro e del potere che lo Spirito può operare anche attraverso gli strumenti fragili e minuti quali possono essere i chiamati : dobbiamo rallegrarci non tanto nella sconfitta del male, bensì dal fatto che i nostri nomi, la nostra vita fa parte della vita del Signore, che i Cieli nei quali noi andremo a dimorare sono i Cieli del Signore! L’umiltà è Verità, e chi dimora nell’umiltà non è lontano dalla Verità!    
Azione di grazie: Invitati a fare nostri i propositi dei messaggeri del Vangelo, ci impegniamo a vincere con umiltà la piccola battaglia contro il male che tenta di invadere la nostra cittadella, il nostro cuore, la stanza dello Sposo. Vinciamo le tentazione di una Salvezza a basso costo, ma ricordiamoci che morendo a noi stessi i nostri nomi sono scritti nel firmamento dallo stesso dito di Dio!Amen. Ti benedico + p.Devis Rocco (devisocd@hotmail.com)