Desperate Mammy

suoni del mare...


È domenica pomeriggio, la prima di un agosto che a quel che vedo segue l’orma di un luglio da dimenticare... Sono qui, in attesa che il caldo del pomeriggio lasci spazio alla leggera aria della sera per poter tornare in spiaggia, e sto pensando alle miriadi d’estati che, si sono succedute nella mia vita con i suoi ritmi, i suoi rumori, i suoi silenzi… Stamattina, sono arrivata in spiaggia dopo che durante la notte, un forte temporale ha colpito la costa… Lampi e tuoni  che si susseguivano illuminando il cielo, che, quando sono andata a letto ho lasciato stellato e luminoso... L’unica traccia rimasta, la sabbia bagnata e fresca, che affondava insieme  ai miei passi… Dopo essermi sistemata ho preso le cuffie, e nel quasi silenzio di una ancora sonnecchiosa e pigra domenica mattina, (in cui  per molti il sonno era appena iniziato) mi sono fatta una lunga passeggiata sulla battigia...L’acqua frizzante e limpida lambiva i piedi, e la musica m’imprigionava in una sorta d’incantesimo in cui i protagonisti erano le note, ed il paesaggio circostante ne dettava la regia… Provate ad immaginare un angolo di paradiso, incastonato nel verde della macchia mediterranea, con un mare  che declina i colori più belli, un fondale bianco, gli scogli che emergono maestosi, e di fronte l’isola di Tavolara… Non avete idea della magia che, un cielo azzurro ed un mare smeraldo può regalarti... Vedevo i pesciolini in piccoli branchi passarmi accanto senza timore, mentre un cormorano si divertiva a nuotare sott’acqua, riemergendo  vanitoso come per vedere se, noi tutti lo seguivamo nelle sue evoluzioni... È bello quando riesci ad isolarti immersa nei tuoi pensieri, lasciandoti accarezzare dalla brezza mentre il sole, dolcemente ti avvolge con il suo tepore… L’ora più bella insieme alla tarda sera, per lasciarti tutto alle spalle e godere della propria compagnia... Viviamo prigionieri dei rumori, e non riusciamo più ad assaporare  il silenzio delle note e del nostro camminare, ed è un peccato, perché penso sia terapeutico oltre che una gioia per l’anima... L’altra sera dopo cena, mentre il cielo illuminato di stelle si stagliava oltre l’orizzonte, ho passeggiato sul bagnasciuga… A quell’ora l’acqua è più calda, ed è un piacere muoversi nel buio, aiutati dalla luce della luna e da quelle che illuminano le case... La sensazione è la medesima del trovarsi  lontano, mille miglia da tutto e da tutti… Non hai bisogno di parlare, ma di ascoltare il tuo respiro che si sazia dell’aria salmastra… Nessun aggeggio tecnologico, nessuna intrusione, se non la mia ombra stagliata nell’acqua che si tinge d’argento…Un momento che ritempra, e mette in pace col mondo…