Desperate Mammy

la traversata e l'isola...


L'altro giorno come da otto anni a questa parte si è svolta la traversata a nuoto Porto San Paolo – Tavolara, e come due anni fa l’ho seguita in gommone. Questa volta però c’era un motivo in più, visto che mio marito insieme ad un paio di amici e colleghi Cri nonché Opsa, (servizio salvataggio a mare) ha deciso di parteciparvi… Per chi non conosce i luoghi sono, il primo un delizioso borgo e l’altra un isola facente parte del Parco Marino protetto e a pochi km dalla cittadina di Olbia. Si nuota per circa 5 km quindi non una passeggiata, ed è inserita nel circuito regionale delle gare Nuoto acque libere di Sardegna. Per qualche anno l’ha seguita  insieme a me dal gommone facendo assistenza, questa volta però ha deciso di mettersi in gioco lui stesso…. La mattina presto ci siamo ritrovati nel porticciolo di Costa Corallina, un meraviglioso villaggio di ville incastonato nella macchia mediterranea, con un ristorante molto rinomato chiamato Ollastu (si mangia benissimo ma non è economico) e da lì in gommone ci siamo diretti verso il molo di Porto San Paolo. Non erano nemmeno le otto del mattino, il sole luminoso si stagliava verso l’orizzonte, il mare verde smeraldo era calmo e pacioso, e questo è stato il nostro buongiorno. Espletate  le formalità per accreditarsi numero e aggiudicarsi la cuffietta, (di un curioso color arancione che permetteva di vederli mentre nuotavano) alle 9 e 30 il fischio di partenza ha visto entrare in acqua circa 200 sorridenti temerari, di ogni età… A noi insieme ad una ventina di altre imbarcazioni il compito di seguirli a debita distanza, per supportarli in caso di necessità... Il mare ed il vento non disturbavano la traversata, anche se, il timore era che qualcuno potesse aver bisogno di aiuto, dato che ipotermia e crampi erano da mettere in conto vista la durata della traversata. Lo spettacolo di un mare blu cobalto ti accompagnava, mentre la maestosità di Tavolara (definito lo scoglio più grande del mondo) inesorabilmente catturava il tuo sguardo a mano a mano che ci si avvicinava alla sua costa… Tutto si è svolto nel migliore dei modi, anche se più di un volta le moto d’acqua della polizia con l’ausilio delle sirene hanno dovuto frenare l’avanzata di barche e yacht, che incuranti del divieto si avvicinavano troppo al tratto di mare interdetto. Mentre la costa si avvicinava ed il colore del mare virava nuovamente allo smeraldo, l’isola pareva mi parlasse per cui il rispetto verso di lei e la natura incontaminata che la caratterizza, è stato se possibile maggiore…  Il comitato organizzatore prevedeva per i partecipanti una volta superato il traguardo, una calorosa accoglienza supportata da frutta fresca e bibite energizzanti (perche nuotare come è accaduto per alcuni oltre due ore e mezza non è poco)... L’espressione di soddisfazione di mio marito seppur la stanchezza fosse evidente, l’hanno ripagato di tutta la fatica, ed io in cuor mio mi sono sentita orgogliosa come credo tutti gli accompagnatori dei gareggianti.  Una volta che si sono rifocillati e dopo averci goduto lo spettacolo dei partecipanti scambiarsi impressioni e commenti, abbiamo ripreso il gommone per fare un giro intorno all’isola (non tutta per la verità, perche una parte è zona militare Nato)  che è stato incredibilmente emozionante, per cui ne è valsa la pena. Tavolara è per la maggior parte granitica (come anche la parte sommersa) e si alterna a macchia mediterranea dai colori e profumi inebrianti e  se si ha la possibilità di farvi delle immersioni lo spettacolo della fauna marina è unico, ma anche la camminata per raggiungere la cima dove c’è la madonnina regala grandi emozioni. Da lì poi, ci siamo diretti in un tratto di mare chiamato “le piscine”, dove il fondale ha realmente il colore dell’acqua della piscina rimanendo senza parole, per cui  mentre tutti si tuffavano dal gommone per un bagno, io mi perdevo con lo sguardo estasiata pensando che il luogo  non ha nulla da invidiare ai rinomati Caraibi.  Scogli e spuntoni granitici si ergono in mezzo a questo piccolo tratto di mare, ed il riflesso del sole rendeva il fondale luminoso e visibile malgrado l’altezza ragguardevole… Davanti a me da una parte avevo l’isola, in mezzo c’ero io e dietro di me Porto Taverna e la sua costa… Che aggiungere se non, che ho pensato che ancora una volta, la mia amata isola mi aveva stupita regalandomi una giornata indimenticabile…