Desperate Mammy

le nubi nel cielo come nel cuore...


Da due giorni l’isola è sferzata dal forte vento di maestrale al quale ad onor del vero siamo abituati, ma che in certi momenti mal sopportiamo… Di andare in spiaggia nemmeno a parlarne anche se, qualche temerario c’è comunque… Il cielo plumbeo, il mare che pare voler scaricare tutta la sua rabbia, ed io che dalla veranda osservo il giardino sconsolata... Ieri mi sono ritrovata a dover mettere in salvo arredi e piante, che con la furia del maestrale stavano subendo danni ed oggi?... piove… Guardo verso il cielo in attesa di una schiarita che so presto arriverà, mentre la pioggia continua a cadere… Il silenzio della casa è rotto soltanto dal suo ticchettio, con un andamento alterno e a momenti più forte… I miei amati canarini non cantano, ma semplicemente osservano. Sul basolato e sul prato  candidi fiori  caduti dal gelsomino stanno creando una sorta di tappeto profumato, peccato che non mi possa deliziare dello stesso senza rischiare di bagnarmi, mi riprometto di farlo appena smette… Le nubi grigie e cariche si muovono portate dal vento, ed il silenzio stride con la vita che solitamente anima la via… Le finestre sempre aperte con le tende svolazzanti per la brezza sono chiuse, ed il vociare dei vicini è attutito dal rumore della pioggia… Ho sempre amato il profumo della terra bagnata, mi ricorda quando da bambina incurante di tutto, mi lasciavo rotolare sul prato divertendomi come non mai... Tra le nubi continuano a sfrecciare gli aerei, e l’eco del loro passaggio si confonde con i tuoni che si allontanano portandosi via il grigiore del cielo... So bene che a breve tornerà il sereno, già intravedo le nubi allontanarsi  e che anche il buonumore  mi riporterà il sorriso, seppur un ombra mi segue da questa mattina presto visto quanto accaduto a Nizza. Ancora una volta si è perpetrato in modo abbietto, l’ennesimo stillicidio psicologico oltre che di morte verso i presenti, e verso chi cercava di vivere la propria vita con serenità… Non ci sono parole e mai ce ne saranno, per cui  il primo pensiero va a tutte le famiglie coinvolte.  Poi però a mente fredda mi è venuto in mente che ogni cittadina sul mare ha i suoi festeggiamenti con i fuochi…  Anche qui ad Olbia a metà maggio si festeggia il Santo Patrono e come a Nizza più o meno alla stessa ora, la gente io compresa si ritrova nel lungomare con il naso all’insù per osservare i giochi pirotecnici… Quello successo stanotte quindi avrebbe potuto accadere in ogni luogo… Menti malate invasate dall’odio e dal risentimento, ci vogliono vedere vivere in preda all’ansia e al turbamento… Penso a mia figlia all’estero con apprensione, ma poi penso anche al piccolo che vive qui la sua vita di adolescente, e che si ritrova con amici e fidanzatina nel centro e nei locali. Se prima il mio pensiero era l’ansia di vederlo andare in moto o in macchina con qualcuno, (come accadeva a suo tempo a mia madre con noi) oggi penso ai locali affollati e pubblici nei quali può accadere qualsiasi cosa, e l’inquietudine mio malgrado mi pervade…