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Post n°487 pubblicato il 03 Novembre 2015 da Butturfly66
Mi hanno detto, che a mano a mano che gli anni passano diventiamo nostalgici… Probabilmente è vero, perche sovente mi ritrovo a pensare alla mia infanzia e alla giovinezza, soprattutto quando osservo i miei figli… Hanno avuto un infanzia certamente migliore della mia e di questo sono felice, però penso anche, che un domani probabilmente avranno poco da ricordare… Per me ogni cosa era una conquista, e quel poco che avevo veniva trattato con cura (perche poi doveva passare a mia sorella oppure a qualche cuginetta)… Non esisteva spreco, ma soprattutto nulla era dovuto… Con i miei fratelli godevamo di una libertà impossibile oggi, uscivamo per giocare sapendo che il rientro era prima di fare buio, ma senza dover rendere conto ogni cinque minuti del dove eravamo e cosa stessimo facendo (se però sgarravamo, l’indomani categoricamente a casa)… Quando poi ci trovavamo nella casa in campagna per le vacanze, era una goduria… Si partiva subito dopo colazione ad esplorare, e si tornava giusto per l’ora di pranzo (non sto a descrivervi in che condizioni, ma basta dirvi che mia madre usava la spugna ruvida sulle ginocchia)... Seguendo il corso del ruscello che attraversa il nostro terreno, si arrivava ad una sorta di piccola piscina naturale dentro la quale, piccoli ospiti convivevano, mentre da una piccola roccia ci si lasciva cadere schizzando... Uno dei miei fratelli amava tanto gli animali per cui raccoglieva girini e piccole lucertole, per cui avevamo una sorta di zoo (oggi ne ho terrore, ma allora paradossalmente no)... Il timore poi, che qualcuno potesse portarci via era pressoché nullo, anche se una raccomandazione ci veniva sempre fatta, “non fermarti a parlare con nessuno, e non accettare caramelle dagli sconosciuti”… Poche regole, che i miei genitori non tolleravano trasgredissimo, ma per il resto possibilità di crescere indipendenti ed in mezzo agli altri (per cui in cortile o in strada a nostro piacere)... Quante cose ho imparato stando ad osservare ciò che mi accadeva intorno, soprattutto cose che oggi mi piace rifare… L'evolversi della nostra crescita la scrivevamo giorno per giorno, condividendo un panino (il più delle volte pane e burro), sbucciandoci un ginocchio, (e disinfettandolo con un po di saliva) litigando e facendo pace con una filastrocca ( pace pace diavoletto…)… Fin che erano piccoli piccoli ho cercato di ricreare lo stesso ambiente, ma una volta entrati nel mondo della scuola media tutto è cambiato, telefono dipendenti, schermo dei videogiochi quando finivano i compiti, e poco tempo per il resto… Ho sempre sentito dire che i primi tre anni, nella vita dei nostri figli sono quelli che determinano la loro formazione, in quel caso penso di aver in parte contribuito a crescerli in maniera simile alla mia, ma poi?... Ed ora?... La curiosità di scoprire il mondo si limita a guardare attraverso internet ciò che gli interessa, ma non posso fargliene una colpa, perche per tutti i nostri figli è lo stesso... Più di una volta sono rimasti basiti ascoltando i miei racconti, quelli del padre, o quelli dei miei fratelli… Eppure, in quella realtà ristretta e limitata, abbiamo fatto esperienze per loro impossibili… È vero, i ragazzi oggigiorno viaggiano per il mondo sin da piccoli interagendo con altre culture, ma se provate a chieder loro di una determinata pianta, come si faccia il formaggio, l’olio o il vino (per citarne soltanto alcuni) penso non lo saprebbero…
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