LA DEMOCRAZIA

LA GIUSTIZIA MALATA ITALIANA


  LA GIUSTIZIA ITALIANA MALATA: Nonostante gli ernormi errori giudiziari nel campo della giustizia sia penale che civile, nè il PARLAMENTO nè il GOVERNO, finora, hanno ritenuto giusto e corretto prevedere una POLIZZA ASSICURATIVA ad hoc per assicurare alle parti civili  danneggiate ingiustamente un giusto e congruo risarcimento.La polizza dovrebbe essere sottoscritta direttamente dallo STATO, tramite il MINISTERO DELLA GIUSTIZIA  e fatto pagare indirettamente al singolo MAGISTRATO per non gravare sulle casse dello Stato impropriamente ed inopportunamente.Comunque , nonostante la massa enorme di errori giudiziari che hanno sicuramente inficiato l'affidabiltà e la credibilità del SISTEMA GIUSTIZIA ITALIANO, si deve rilevare che l'Avvocatura dello Stato e cinque magistrati italiani, nonostante le evidenze emerse dal libro il SISTEMA X scritto a quattro mani dal dr. Alessandro SALLUSTRI e dal dr. LUCA PALAMARA  ex magistrato ormai screditato e delegittimato, hanno proposto in modo sconcertante, querela per diffamazione a mezzo stampa contro di loro per ottenere la loro condanna ed il conseguente risarcimento dei danni d'immagine provocati dal contenuto della pubblicazione del loro libro.C'è poi da rilevare che sarà un giudice penale che giudicherà gli estremi delle querele presentate contro le persone in argomento, in un totale e pieno e scandaloso oltr che vergognoso conflitto d'interessi visto che la querela sporta per conto dello STATO , rappresenta tutti, come parti offese, i magistrati italiani.Come potranno sinceramente giudicare il caso , visto che sono anche loro indirettamente PARTE OFFESA nel relativo processo ?VERGOGNA Ecco di che cosa si parla:Luca Palamara indagato per libro Il Sistema/ Denunciato da 5 magistrati: interrogatoPubblicazione: 21.05.2021 - Silvana PalazzoLuca Palamara indagato per libro “Il Sistema” scritto con Alessandro Sallusti. E’ stato denunciato da 5 magistrati per diffamazione: ex presidente Anm interrogato per tre ore a PadovaLuca Palamara indagato, stavolta per il libro “Il Sistema”, scritto con l’ex direttore del Giornale Alessandro Sallusti. Cinque magistrati si sono sentiti diffamati dal suo libro-intervista, peraltro fenomeno editoriale dell’anno, quindi hanno sporto querela. I pm di Padova, dunque, stanno indagando su di lui e, come riportato dal Corriere della Sera, l’ex presidente dell’Anm è stato interrogato per tre ore. Sul tavolo del procuratore Antonio Cappelleri sono finite le denunce di Paolo Ielo, procuratore aggiunto di Roma, Piergiorgio Morosini, ex gip del processo Stato-mafia e giudice del Csm, poi Giuseppe Cascini, membro togato del Csm ed esponente di punta della corrente di sinistra, Antonio Esposito, ex presidente di sezione della Cassazione ora in pensione, e il figlio Ferdinando, ex pm di Milano ed ex giudice di Torino, radiato dalla magistratura l’anno scorso. I fascicoli sono stati assegnati ai sostituti Valeria Spinosa, Marco Peraro e Andrea Zito, i quali hanno aperto tre diverse inchieste. A indagare è Padova perché il libro è stato stampato da una tipografia della provincia.LE PAROLE SU PAOLO IELONuovi guai giudiziari, dunque, per Luca Palamara, al centro ora di tre indagini penali dopo la rimozione dal Csm per la vicenda delle nomine pilotate ai vertici delle procure. Il procuratore Antonio Cappelleri ha deciso di aprire tre inchieste differenti, optando per la casualità nell’assegnazione dei fascicoli, così da non concentrare tutta la mole di lavoro su un unico magistrato «e preservare le indagini da strumentalizzazioni esterne». In altre parole, così nessuno potrà dire che l’inchiesta è stata pilotata. Un criterio innovativo, spiega il Corriere della Sera, che è effetto del terremoto giudiziario di questi mesi. Paolo Ielo si è sentito diffamato per il racconto di una cena del 2014 a cui era presente il procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone. «Quella tavolata serve a siglare un patto, ma soprattutto a creare un canale tra la procura di Roma e il Csm: in buona sostanza io mi farò carico di essere, dentro il Consiglio superiore, la sponda delle istanze di Pignatone…». Tra i due comunque non correva buon sangue, inoltre il quotidiano precisa che Ielo non aveva mai chiesto appoggi e che la Sezione disciplinare del Csm ha addebitato a Palamara, tra le altre cose, anche manovre denigratorie nei suoi confronti.IL FASCICOLO SUGLI ESPOSITOPer quanto riguarda Antonio Esposito, la denuncia fa riferimento alla sentenza della Cassazione che condannò nel 2013 in via definitiva Silvio Berlusconi a 4 anni per frode fiscale (di cui 3 insultati). L’ex giudice presiedeva all’epoca la terza sezione feriale che firmò quel verdetto. «Nelle settimane che precedettero la sentenza, Amedeo Franco (uno dei membri della Cassazione che condannò Berlusconi, poi deceduto, ndr) mi parlò delle sue preoccupazioni per il modo anomalo in cui si era formato il collegio giudicante sia per le pressioni che si stavano concentrando affinché l’esito fosse di un certo tipo, in altre parole di condanna», scrive Luca Palamara nel suo libro. Invece per l’ex giudice non ci sarebbe alcuna ombra né sul collegio né sulla sentenza. Per quanto riguarda invece il figlio Ferdinando, l’ex presidente di Anm racconta delle frequentazioni con Nicole Minetti e di Arcore prima della sentenza. La sua querela confluisce dunque nello stesso fascicolo del padre. La scelta di rendere “autonomi” i fascicoli fa discutere alcuni magistrati: «Frammentare significa depotenziare». E c’è chi si interroga già sulla corrente di cui fanno i pm. NOTIZIA TRATTA DAL SITO WEB. https://www.ilsussidiario.net/news/luca-palamara-indagato-per-libro-il-sistema-denunciato-da-5-magistrati-interrogato/2173268/ ED ECCO CO RISULTA SUL WEB IN MERITO AI NUMEROSISSIMI CASI DI ERRORI GIUDIZIARI, FINORA ACCERTATI: In Italia 30mila innocenti in cella che costano quasi un miliardoAngela Stella — 9 Aprile 2021Nel solo 2020 l’Italia ha speso ben 46 milioni di euro come risarcimenti per ingiuste detenzioni ed errori giudiziari. La fonte è il Ministero dell’Economia ma i dati che vi presentiamo oggi sono stati elaborati da Errorigiudiziari.com, l’associazione, nata e diretta dai giornalisti Benedetto Lattanzi e Valentino Maimone, che da oltre 25 anni scatta la fotografia più attendibile del problema degli innocenti in manette nel nostro Paese. Premessa fondamentale per l’analisi dei dati: le vittime di ingiusta detenzione sono coloro che subiscono una custodia cautelare in carcere o agli arresti domiciliari, salvo poi venire assolte; invece chi ha subìto un errore giudiziario è stato condannato prima con sentenza definitiva, per poi essere assolto dopo un processo di revisione. Come ci spiega Valentino Maimone «dal 1991 al 31 dicembre 2020 i casi totali di entrambi i fenomeni sono stati 29659: in media, poco più di 988 l’anno. Il tutto per una spesa complessiva dello Stato gigantesca, tra indennizzi e risarcimenti veri e propri: 869.754.850 euro e spiccioli, per una media appena superiore ai 28 milioni e 990 mila euro l’anno. Circa il 95% dei casi si riferisce alle ingiuste detenzioni». Nel 2020 i casi di ingiusta detenzione sono stati 750, per una spesa complessiva in indennizzi di cui è stata disposta la liquidazione pari a 36.958.648,64 euro. Rispetto all’anno precedente, si assiste a un netto calo sia nel numero di casi (-250) sia nella spesa. Come si spiega questa flessione?Per Lattanzi «è molto probabile che sia dipeso dal Covid, che ha rallentato pesantemente l’attività giudiziaria a tutti i livelli, dunque presumibilmente anche quella delle Corti d’Appello incaricate di smaltire le istanze di riparazione per ingiusta detenzione». In realtà, ci confida Maimone, «le nostre fonti ci dicono che già dal 2011, con la spending review introdotta dal Governo di Mario Monti, sia invalsa una precisa tendenza a respingere quante più istanze di riparazione per ingiusta detenzione possibili, per far risparmiare lo Stato». Se invece consideriamo gli errori giudiziari nel 2020 sono stati in tutto 16: quattro in meno, dunque, rispetto all’anno precedente. Da notare come negli ultimi anni dieci anni il numero complessivo degli errori giudiziari si sia mantenuto quasi sempre sopra quota dieci.Tuttavia la spesa complessiva relativa al 2020 supera di molto la media: «difficile interpretare con certezza questo dato – ci dice Lattanzi -. Non c’è un rapporto diretto tra i numeri dei casi e la quota complessiva dei risarcimenti. Partiamo dal fatto che per ogni giorno passato in carcere da innocente lo Stato ti rimborsa come minimo tabellare 235 euro, la metà se vai ai domiciliari. Ma se riesci a dimostrare, oltre al danno biologico e di salute, che hai subìto un lucro cessante, ossia un mancato guadagno dovuto ad esempio alla perdita del lavoro, allora il risarcimento aumenta. Quindi questo dato in salita potrebbe dipendere anche da questo fattore». Forse uno dei dati più drammatici riguarda coloro che sono finiti in custodia cautelare da innocenti: dal 1992 al 31 dicembre 2020 si sono registrati 29.452 casi; in media, 1015 innocenti in custodia cautelare ogni anno. Il tutto per una spesa che supera i 794 milioni e 771 mila euro in indennizzi, per una media di poco superiore ai 27.405.915 euro l’anno. DATI RILEVATI TRAMITE IL SITO WEB: https://www.ilriformista.it/in-italia-30mila-innocenti-in-cella-che-costano-quasi-un-miliardo-209617/?refresh_ce VERGOGNA Cuneo,li 20.11.2021 Rinaldo