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Post n°5 pubblicato il 23 Luglio 2014 da biblios.centrostudi
PANCHINE D'ORO? - Un altro tentativo di spiegazione, viene fatto tirando in ballo le proposte di altre importanti panchine. Io non so se Conte diventerà il futuro CT azzurro, anche se in parte me lo auguro. Mi resta però davvero difficile da credere che, in mezzo ad una vera e propria guerra di potere generazionale, qualcuno in Lega possa aver fatto la ben che minima promessa. Sarebbe comunque aria fritta. E pensando a panchine estere, non ne vedo di libere. Almeno non così importanti da far vacillare così rapidamente, la volontà di Conte.
TRE SCUDETTI.....E ADESSO? - Mi resta già più facile credere che Conte abbia avuto grossi dubbi sulle effettive possibilità di evoluzione nell'immediato futuro. Dopo 3 scudetti consecutivi e record di punti, cosa poteva ancora chiedere ai suoi giocatori? Con quali stimoli poteva ancora spronarli? Per vincere, o perlomeno provare a vincere, una Champions League, c'era l'effettivo bisogno di forti investimenti. Almeno per poterlo fare già nel 2015. Ma la società è sempre stata chiara su questo: evoluzione costante nel tempo, ma tenendo sotto controllo il bilancio. Quindi il Mister si sarebbe trovato a che fare con giocatori appagati, con un obiettivo campionato, per quel che se ne dica, poco stimolante, ed un obiettivo Coppa, aleatorio. Da qui la probabile idea del cambio modulo e della rotazione di molti giocatori. Atleti nuovi, con stimoli nuovi, e capaci di mettere un pò di sale sulla coda dei veterani. Un modo di giocare diverso, che potesse stimolare anche il Coach juventino. Che potesse tirare fuori nuova linfa vitale da un professionista che vive il suo lavoro sempre al massimo, con attenzione maniacale su tutto e tutti. Queste probabilmente sono state le premesse per confermare l'impegno reciproco di lavorare ancora un ultimo anno assieme. Ma poi, come abbiamo visto, la realtà dei fatti, ha portato Conte a scelte diverse. Credo che l'allenatore, in modo esasperante a certi livelli, sia un ruolo solitario. Hai la responsabilità di tutto e la faccia la metti sempre tu. Se perdi una partita perchè il tuo attaccante sbaglia un goal già fatto, la colpa è comunque la tua che lo hai messo in campo. Se i tuoi giocatori soffrono di guai muscolari per una preparazione sbagliata, la colpa è la tua che hai appoggiato le scelte del preparatore. Se la squadra vince ti prendi una parte dei meriti, ma se perde ti prendi tutte le colpe. Devi sopportare la gestione di atleti spesso ancora immaturi, senza mai sbottare. Devi assorbire le tensioni dello spogliatoio, facendo da cuscinetto tra varie correnti. Devi farti vedere poco euforico quando vinci ed estremamente ottimista quando le cose invece vanno male. E avanti con mille altri esempi. Tutto per dimostrare che, in ogni caso, sei un uomo solo. Che ha potere, è vero, ma che deve trovare l'equilibrio necessario e la capacità di mantenere una certa sanità mentale, sempre e comunque in solitario, facendo affidamento esclusivamente sulle tue forze. E questo lo puoi fare solo essendo in pace con te stesso. Credendo ciecamente in quello che andrai a fare. senza dubbi di sorta. Ecco, io credo che Conte, si sia convinto, e sia stato convinto, di essere ancora in grado di farlo, ma si sia poi scontrato con la cruda realtà del campo. Da qui la decisione, sofferta ma pragmatica, di dire addio, o arrivederci, alla Torino bianconera.
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