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Petrolio Abruzzo, a Lanciano la pioggia non ferma i manifestanti

Post n°530 pubblicato il 31 Maggio 2010 da carinci
 

Petrolio Abruzzo, a Lanciano la pioggia non ferma i manifestanti

http://www.cityrumors.it/chieti/cronaca/300517180-petrolio-abruzzo-a-lanciano-la-pioggia-non-ferma-i-manifestant.html

Lanciano. A firmare per “salvare l’Abruzzo” erano in oltre 10.000 questo pomeriggio a Lanciano. Un lungo corteo è partito alle 17.00 dal quartiere S.Rita per approdare in Piazza Pebliscito. Neanche la pioggia battente è riuscita a fermarli, tutti lì per non cedere a nessuno la nostra Regione, e ribadire il concreto NO alla petrolizzazione, l’Abruzzo deve restare la verde e fiorente Terra che oggi è. Un Abruzzo verde anche come la rabbia di tutti coloro che non vogliono più essere trattati come sudditi e vogliono ribellarsi ad un futuro in stile campano. Senso civico innanzi ad ogni cosa, cittadini accomunati da un unico pensiero, “non basta sopravvivere, è solo vivendo che ci si sente padroni del proprio futuro”, queste le parole che hanno fatto da sottofondo al corteo. La Provincia di Chieti, di fatto la più interessata dalla petrolizzazione, e il comune di Lanciano, hanno voluto dare un segnale forte dal punto di vista istituzionale e questo pomeriggio si sono fatte portabandiera di questa battaglia, insieme al movimento spontaneo di cittadini abruzzesi, “Nuovo Senso Civico”. In prima linea a manifestare una folta schiera di politici; con tanto di fasce istituzionali in vista, il Presidente della provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio, il sindaco di Lanciano, Filippo Paolini accompagnati dai numerosi sindaci della vallata del Sangro.
“Noi non diciamo no al petrolio, ma il nostro è un no alla petrolizzazione di una regione che guarda ad altri modelli di sviluppo, perché gli investimenti fatti negli ultimi anni sono andati in direzioni diverse, che mirino all’incremento del turismo e dell’enogastronomia. Altre regioni sono state capaci di imporsi presso il Governo e impedire un modello di sviluppo nocivo per il proprio territorio: lo stesso può fare l’Abruzzo, non solo abbiamo già dato da un punto di vista ambientale, ma quello che ci propongono per il nostro mare e i nostri territori rischia di avere conseguenze altamente negative di fronte a ritorni irrisori”, ha dichiarato Paolini.
Alessandro Lanci, di Nuovo senso civico, punta il dito contro chi la nostra Regione la sta svendendo per pochi centesimi di euro a cittadino: “Di fronte ai tre miliardi di dollari stimati dalla compagnia petrolifera per il ciclo produttivo della piattaforma Ombrina mare 2, ai Comuni andrebbero risorse per circa 30 milioni di euro, che spalmati nel corso degli anni corrispondono a un contributo pari al nulla rispetto ai danni a cui stiamo andando incontro”.
Dalle coste di San Salvo a quelle di Tortoreto 5500 kmq sarebbero il bottino di compagnie petrolifere straniere, che a loro volta non starebbero perdendo tempo, già tutto pronto per l’istallazione di decine di piattaforme pronte a decretare la morte della nostra Regione. Il Porto di Ortona tra le mire più appetibili, sarebbe lui il nuovo punto di snodo dell’attività petrolifera: sede del centro oli, un mega impianto di pre-raffinzione che ripulirebbe il nostro petrolio, troppo sporco rispetto ad altri. Processi tra i più inquinanti e devastanti starebbero per investire le bandiere blu d’Italia, veleni letali per l’aria, le colture e l’intera catena alimentare. Danni che dureranno decenni anche dopo la chiusura dei pozzi.
Spicca tra la folla un Pinocchio gigante: “incarna le promesse non mantenute dalla giunta regionale, - dicono i cittadini - ci sentiamo traditi da coloro in cui abbiamo riposto tutta la nostra fiducia per un florido futuro, ma che invece ci hanno abbandonati nelle mani degli speculatori”. La Giunta Chiodi sarebbe colpevole di non aver difeso dinnanzi alla Corte Costituzionale la legge della Regione Abruzzo che sinora aveva bloccato la costruzione del centro Oli, impugnata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Nessun atto specifico, nessuna legge della Regione e le compagnie petrolifere trovano terra fertile.
Ed oggi gli abruzzesi, tutti uniti in Piazza Plebiscito con un unico comune obiettivo, si dichiarano più determinati che mai: “basta una firma per salvare l’Abruzzo”, revocando così qualsiasi concessione in materia di petrolio,”niente fori solo fiori”, lo scempio che sta investendo la Louisiana non deve arrivare fino alla regione verde d’Italia.

Monica Coletti

http://www.cityrumors.it/chieti/politica/280517082-lanciano-paolini-e-di-giuseppantonio-sostengono-il-no-allabruzzo-petrolchimico.html

Anche la Confesercenti dichiara di aderire alla manifestazione in programma. L’associazione, che è anche tra i soci fondatori del comitato “Abruzzo Rinnovabile” che si batte contro il centro oli di Ortona, spiega le motivazioni dell’adesione sostenendo che “è il momento che le istituzioni comprendano fino in fondo che le scelte strategiche di questi anni sono quelle che determineranno il futuro del nostro territorio. L’Abruzzo ha l’occasione storica, in questa fase, di investire con decisione nello sviluppo del turismo fino a farne il settore primario dell’economia regionale: già oggi il turismo contribuisce, direttamente e con l’indotto, al 15% del prodotto interno lordo abruzzese”.

Il no ufficiale è arrivato quest’oggi dalle parole di Enzo Giammarino, direttore regionale di Confesercenti, che ha sottolineato l’assoluta incompatibilità delle ricerche petrolifere con lo sviluppo economico dell’Abruzzo. “Investire in un settore” ha, infatti, commentato “vuol dire compiere scelte coerenti: il turismo si nutre di immagine, così come di servizi, agricoltura sostenibile, filiera dei prodotti certificati, energie rinnovabili. Con la nostra presenza, ribadiamo anche il “no” ad ogni forma di introduzione del nucleare in Abruzzo, che rappresenterebbe un pericolo enorme per qualunque ipotesi di sviluppo economico diffuso. Diciamo “no” dunque ad un panorama offuscato da ciminiere e torri perforatrici in mare. Ai tanti “no” aggiungiamo però un “sì” convinto: quello alla produzione di energia da fonti rinnovabili, dall’eolico alle biomasse al fotovoltaico. Il futuro è quello pensato da Jeremy Rifkin: non più un solo produttore di energia per tutti, ma tante realtà che producono energia per sé e per la collettività. Un modello che vedrebbe protagonisti le famiglie, i piccoli e medi imprenditori”.


Non si dovrebbe stare neanche a discutere della possibilità di creare un mostro pericoloso e inquinante come Ombrina Mare a soli 6 km da San Vito Chietino. E mentre discutiamo Morandi ha già presentato agli investitori il programma dei lavori: 5 pozzi nel 2013, altri 4 nel 2015 e un bel desolforatore galleggiante. Abruzzesi, svegliamoci! Partecipiamo alle manifestazioni, informiamoci e facciamo pressione sugli amministratori.Questa è la nostra terra, alziamo la testa e la voce per difenderla!

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