Gitano Zingaro Come vento frusciiarriva con altri.Sguardi senza parolenulla dire alla sua gente.Fermo senza fretta a fareallora fuma solosembra scrutarsi dentroa ricercar di se.Masserizie, aspettano,legati saldi al carro e cenci e corde,opra sua.Affonda scarpa al fango ove abbandona il pastoconsunto del dì prima.Mentreloro sul carro guardandi cosa voglia dire quel pensaredi marito e padre.Taccion loro ancor quandolo sguardo muto investe loro, come parola fa.Loro guardan con occhi stanchisenza lamento e senza far richiesta,come lecito è loro far per strada,son essi forgiati a dire niente,accetta famigliola questo Re,che cerca,forse, strade doppieche dian riparo a tutti,bestie o sé,cercando tra ricordi di bambinodove ebbe a lasciar o fu lasciato,perché girovagar scelsero i suoiche tener figli,d’amor oppur d’istinto,tra le gonne ampie della madre.E tu zingar gitano dove vai?Alla ricerca dell’immortalità,sembr’egli dire,mentr’esso col suo pensierviene nel mio.