CASALUCE è anche MIO

Il Sindaco ed il Consiglio Comunale


C'è stato, con la prima riunione del Consiglio Comunale di Casaluce, l'insediamento del Sindaco e dei sedici eletti alla carica. Una tale riunione non si aveva da tre anni ed il pubblico numeroso era lì a sottolineare l'evento. I discorsi fatti dalle parti sono stati improntati al reciproco rispetto dei ruoli e quell'acredine dimostrata nella campagna elettorale ha fatto posto ad un'affabilità che non potrà che essere un bene.Assistendo alla riunione, mi è sembrato di rivivere quel clima, descritto nelle cronache dell'epoca e più volte raccontatami da mio padre, che si ebbe a Roma, all'indomani delle elezioni del 1947, nella prima riunione dopo una guerra che aveva devastato gli italiani non soltanto nel fisico, ma anche nell'anima, quando il Sindaco per antonomasia, l'Ing. Salvatore Rebecchini, rivolgendosi all'asseblea esclamò: "semo romani, volemose bene, damose da fa'". Frase poi pronunciata anche dal Papa, Giovanni Paolo II, il Grande, quando incontrò qualche anno fa i parroci dell'Urbe.L'Ing. Rebecchini, nella sua lunga carriera di Sindaco di Roma, la trasformò in una città moderna, abbellendola e facendola diventare una capitale del Mondo, anche se qualcuno, in verità, lo ricorda anche per la notevole cementificazione avutasi in quell'epoca.Spero che il nostro Sindaco di Casaluce, anche lui ingegnere, faccia altrettanto e dopo le parole, che non siano soltanto di circostanza, seguano dei fatti concreti che diano alla comunità, per carità nel nostro piccolo, un poco di ... ossigeno ad un'economia ... stagnante e che la minoranza, così autodefinitasi in consiglio, sia da stimolo affinché chi ha avuto l'onore e l'onere di amministrare possa far meglio.