Ieri, dopo che si era avuto qualche rumor, finalmente, Francesco Rutelli, Massimo Cacciari ed altri, hanno dato vita ad un nuovo movimento politico. Questo si propone di superare la situazione di stallo, in cui è piombata la politica italiana: da un lato prigioniera di un capo ed a Lui sottomessa in tutto e per tutto, dall'altro rappresentata da una opposizione inconcluente e sicuramente non propositiva di alcuna alternativa.Penso che sia arrivato il momento di tornare a manifestare il proprio dissenso, o meglio le proprie idee, per quanto sta succedendo in Italia. Credo, per questo motivo, che il modo migliore sia quello di aderire e sottoscrivere il manifesto redatto dai fondatori di questo movimento, in quanto sono gli unici ad aver capito la situazione critica in cui è l'Italia e che potrebbe diventare ancora di più, se non riuscissimo a gestire al meglio questi deboli segnali di ripresa economica, in quanto, da un lato, intenti a cautelare il potere di una persona e dall'altro incapaci di proporre qualcosa di diverso se non l'acrimonia e la faziosità di giudizio nei confronti di tale persona, mentre altri cinquantamilioni di italiani dignitosamente cercano di fare il proprio dovere per il bene dell'Italia.Invito anche altri a sottoscrivere il "Manifesto per il cambiamento ed il buongoverno", che per comodità, dei miei ... pochi lettori, riporto integralmente. L’Italia vive una stagione difficile. La crisi è superabile e non è impossibile unire la maggioranza degli italiani intorno alle decisioni che portino il Paese sulla strada giusta.Ma la politica non ce la fa. La politica non è tutto: una società aperta, un’economia dinamica, istituzioni sane possono vivere anche quando la politica è in crisi. In Italia siamo nel mezzo di una Guerra dei Quindici Anni che si ostina a non finire; che, anzi, continua a radicalizzarsi e sta sfibrando le istituzioni, l’economia, il tessuto sociale. Senza la capacità della politica di guidare, mediare, unire, non saranno sufficienti l’impegno, gli sforzi, i sacrifici degli italiani che intraprendono, difendono la dignità del loro lavoro, tengono duro.Occorre dire una verità: le due attuali parti contrapposte non ce la fanno. La destra ha un capo indiscusso (con un potere mediatico, economico e finanziario senza precedenti), una larga maggioranza in Parlamento, significativi consensi popolari; eppure, non riesce a realizzare le decisioni e le riforme necessarie. L’opposizione imperniata sul PD non ha un’originale cultura politica e non propone un’alternativa credibile. La risposta per il Paese non può venire dal populismo di destra, che è uno dei maggiori pericoli per le nostre società, in special modo nelle sue componenti xenofobe; né da una sinistra socialdemocratica, un’esperienza che ha un valore storico, ormai esaurito.Occorre tirare le conseguenze da questa verità, se vogliamo realizzare una moderna democrazia dell’alternanza. Impegnarsi per non accrescere l’asprezza del conflitto: la maggioranza degli italiani non condivide che esso degeneri in disprezzo, confusione e inconcludenza. Ma non basta.Occorre costruire una nuova offerta politica: c’è un largo spazio di opinione insoddisfatta e di potenziali consensi per chi sappia rappresentare in modo credibile l’interesse generale e organizzare le nuove opportunità del futuro. A questa larga parte dell’Italia va proposto un serio progetto politico democratico, liberale, popolare, di cambiamento e buongoverno.Massimo Cacciari Giuliano da Empoli Lorenzo Dellai Linda Lanzillotta Vilma Mazzocco Roberto Mazzotta Andrea Mondello Francesco Rutelli Bruno Tabacci Elvio Ubaldi Giuseppe Vita
IO aderisco!
Ieri, dopo che si era avuto qualche rumor, finalmente, Francesco Rutelli, Massimo Cacciari ed altri, hanno dato vita ad un nuovo movimento politico. Questo si propone di superare la situazione di stallo, in cui è piombata la politica italiana: da un lato prigioniera di un capo ed a Lui sottomessa in tutto e per tutto, dall'altro rappresentata da una opposizione inconcluente e sicuramente non propositiva di alcuna alternativa.Penso che sia arrivato il momento di tornare a manifestare il proprio dissenso, o meglio le proprie idee, per quanto sta succedendo in Italia. Credo, per questo motivo, che il modo migliore sia quello di aderire e sottoscrivere il manifesto redatto dai fondatori di questo movimento, in quanto sono gli unici ad aver capito la situazione critica in cui è l'Italia e che potrebbe diventare ancora di più, se non riuscissimo a gestire al meglio questi deboli segnali di ripresa economica, in quanto, da un lato, intenti a cautelare il potere di una persona e dall'altro incapaci di proporre qualcosa di diverso se non l'acrimonia e la faziosità di giudizio nei confronti di tale persona, mentre altri cinquantamilioni di italiani dignitosamente cercano di fare il proprio dovere per il bene dell'Italia.Invito anche altri a sottoscrivere il "Manifesto per il cambiamento ed il buongoverno", che per comodità, dei miei ... pochi lettori, riporto integralmente. L’Italia vive una stagione difficile. La crisi è superabile e non è impossibile unire la maggioranza degli italiani intorno alle decisioni che portino il Paese sulla strada giusta.Ma la politica non ce la fa. La politica non è tutto: una società aperta, un’economia dinamica, istituzioni sane possono vivere anche quando la politica è in crisi. In Italia siamo nel mezzo di una Guerra dei Quindici Anni che si ostina a non finire; che, anzi, continua a radicalizzarsi e sta sfibrando le istituzioni, l’economia, il tessuto sociale. Senza la capacità della politica di guidare, mediare, unire, non saranno sufficienti l’impegno, gli sforzi, i sacrifici degli italiani che intraprendono, difendono la dignità del loro lavoro, tengono duro.Occorre dire una verità: le due attuali parti contrapposte non ce la fanno. La destra ha un capo indiscusso (con un potere mediatico, economico e finanziario senza precedenti), una larga maggioranza in Parlamento, significativi consensi popolari; eppure, non riesce a realizzare le decisioni e le riforme necessarie. L’opposizione imperniata sul PD non ha un’originale cultura politica e non propone un’alternativa credibile. La risposta per il Paese non può venire dal populismo di destra, che è uno dei maggiori pericoli per le nostre società, in special modo nelle sue componenti xenofobe; né da una sinistra socialdemocratica, un’esperienza che ha un valore storico, ormai esaurito.Occorre tirare le conseguenze da questa verità, se vogliamo realizzare una moderna democrazia dell’alternanza. Impegnarsi per non accrescere l’asprezza del conflitto: la maggioranza degli italiani non condivide che esso degeneri in disprezzo, confusione e inconcludenza. Ma non basta.Occorre costruire una nuova offerta politica: c’è un largo spazio di opinione insoddisfatta e di potenziali consensi per chi sappia rappresentare in modo credibile l’interesse generale e organizzare le nuove opportunità del futuro. A questa larga parte dell’Italia va proposto un serio progetto politico democratico, liberale, popolare, di cambiamento e buongoverno.Massimo Cacciari Giuliano da Empoli Lorenzo Dellai Linda Lanzillotta Vilma Mazzocco Roberto Mazzotta Andrea Mondello Francesco Rutelli Bruno Tabacci Elvio Ubaldi Giuseppe Vita