CASALUCE è anche MIO

Il piccolo Mamoud


Avanzava lentamente, sulla spiaggia assolata del Victor Village, una giovane donna senegalese, con un bimbo nel grembo ed un altro, di non più di due anni, sulle spalle sostenuto da un grande lenzuolo attaccato alla vita a mo di zaino.Si vedeva che il piccolo soffrisse in quella posizione.Una donna, sicuramente una mamma, si avvicina alla giovane e gli chiede di poter prendere il piccolo, la giovane accetta, lo libera da quella scomoda posizione ed il piccolo non appena sceso a terra chiede in un italiano, difficile per lui, sia per la giovane età, sia perché non è sicuramente la lingua più conosciuta, di andare verso il mare e trascina la donna verso quello che è il suo desiderio.Sguazza nell'acqua bagnandosi i piedini e benché avesse ancora il pannolino, messo verosimilmente più per precauzione dalla sua mamma che per un reale bisogno, vuole bagnarsi tutto il corpo.La giovane assiste alla scena seduta sulla spiaggia, riposandosi dalla fatica e nel frattempo mette in ordine la sua mercanzia, fatta di oggetti, frutto del lavoro di altre donne senegalesi.Da lontano chiama il figlio: “Mamoud, Mamoud!”. Il piccolo, incurante come tutti i bambini, continua con la donna bianca a giocare in riva al mare divertendosi.Infine la donna lo solleva e lo prende in braccio ed affettuosamente lo bacia venendo ricambiato dal piccolo che l'accarezza.Assiste alla scena un uomo che chiama la donna ed il piccolo avendo capito, come soltanto l'innocenza degli angeli può comprendere, che è il suo compagno, fa segno di avvicinarsi e non appena è alla sua portata si allunga e lo bacia sul volto. L'uomo commosso, più che turbato, lo accarezza e ricambia quel bacio.Ma ogni cosa ha una fine. La giovane senegalese chiede a se suo figlio, lo prede e con fare esperto, lo pone sulle spalle nella scomoda posizione. Il piccolo avendo capito che il riposo è finito, senza alcun capriccio e senza piangere accetta di ritornare sulle spalle della mamma, ma guardando la coppia italiana sul bagnasciuga gli esce una lacrima, identica a quella di tutti i bambini a cui è stato tolto un divertimento, che solca il suo dolce viso scuro.Arrivederci, Mamoud, all'anno prossimo.