CATTIVELLA72

Alitalia in vendita - e sarà la volta bona?


Il governo finalmente ha deciso di vendere con una gara "una quota di controllo" di Alitalia per trovare un partner disposto a rilanciare la compagnia aerea in crisi.Il comunicato non lo specifica ma secondo il ministro per l'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio (il pezzente) l'orientamento è quello di cedere il 25% circa sul 49,9% detenuto attualmente dal Tesoro.Decade dunque il vincolo a una partecipazione dello Stato non inferiore al 30%.Sospeso in attesa del comunicato il titolo Alitalia ha ripreso la quotazione salendo subito forte, dapprima in rialzo del 5%, poi l'8% per poi essere sospeso dagli scambi per eccesso di rialzo. Poco dopo le 14,00 il titolo è stato riammesso a parametri allargati ed è salito fino al 16% a 0,985%, (e la cosa secondo me è pure losca, vabbè).Dopo settimane di speculazioni sul destino del gruppo, che ha chiuso i primi nove mesi dell'anno in rosso di 275 milioni di euro, il Consiglio dei ministri ha deciso che "il rilancio strategico (e la parola strategica è quasi più ridicola della parola rilancio) di Alitalia non può prescindere dall'ingresso nel capitale della società di nuovi soggetti industriali e finanziari".Questo deve "necessariamente avvenire attraverso un processo trasparente (ahahhahah) e non discriminatorio".Il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro (bon quest) ha detto che la gara sarà aperta "a tutti", includendo anche il gruppo Air France-Klm, la compagnia con cui Alitalia ha stretto un accordo commerciale nel 2001 e che detiene il 2% del capitale.Inoltre si terrà conto "dei contenuti economici delle offerte e di una accurata analisi dei piani industriali che verranno presentati dai soggetti interessati al rilievo della quota di controllo di Alitalia, anche al fine di verificarne la compatibilità con gli obiettivi di risanamento, sviluppo e rilancio dell'azienda, ritenuti imprescindibili dal Governo".Tutto questo naturalmente per far notizia, tanto alla fine non si concluderà niente, tranne lo speculamento in borsa dei titoli Alitalia, con l’arricchimento di pochi. Magari si realizzasse la privatizzazione di questa e di molte altre aziende pubbliche, che da anni noi Italiani manteniamo.L’elenco di quelle aziende che speculano e che ricattano lo stato attraverso il licenziamento dei dipendenti, sarebbe lungo.Io come italiana e lavoratrice mi sono rotta le scatole di pagare perché aziende come Trenitalia, Fiat, Alitalia ecc. prendano contributi dallo stato (che poi siamo noi), per non fallire.Cazzo se una piccola azienda ha dei problemi o chiude in perdita, lo stato gli va in contro col forcale, altro che finanziamenti pubblici, la povera azienda se non lavora chiude i battenti e basta.Allora perché non si dovrebbe fare la stessa cosa con Alitalia?Se non ce la fanno a risanare i conti che chiuda, o che la rilevi chi riesce a far quadrare il bilancio, insomma basta con sto ricatto di licenziare i dipendenti.Ognuno si prenda le sue responsabilità e basta.Trenitalia con quello che costa un biglietto Eurostar deve avere dei buchi di bilancio?Ma fatemi il piacere, se ci sono buchi, sarà perché mettono 10 persone a fare il lavoro di 2, o che invece di lavorare fanno altro.Il problema del pubblico impiego è che non vengono stipendiati per quello che fanno effettivamente, e lo dico io che ho lavorato per un ente pubblico, cazzo c’era la mia collega che a volte fissava il monitor spento pur di non lavorare, che roba, mentre a me venivano a chiedere quanti minuti occorrevano per compilare un 730, e chiudo qui altrimenti mi viene ancora il nervoso al solo pensiero. Quindi ora mi viene di gridare questo ….. skdjfasjdflkjasl dlsafjlsjaflkajslfk lsdajfklasjdflkjadslfk jsdflkjaslkdjfoiasjflkajdfkljaflkjaskfjasdfjds sidfjkasdjfkdajsflsjaf (sottotitoli alla pagina 777 del televideo, ah naturalmente ogni riferimento a ditte è puramente voluto…..)