blog di LUIGI FUDA

CAULONIA


Frammartino:«Analizzare le cause alla base del disastro» In merito alla distruzione del lungomare Piange il cuore a tutti a Caulonia, per la “dipartita” dello splendido lungomare ma ciò che più ha sconvolto l’opinione pubblica, compresi gli esponenti della maggioranza e dell’opposizione consiliare, è il disinteresse mostrato dai mass media nazionali nei confronti del nostro territorio, devastato e distrutto da una calamità senza precedenti. Certo, bisogna fare molta attenzione a non paragonare questo “disastro ambientale”, ad un “disastro naturale” perché molte responsabilità e negligenze si evincono se si considera che per una intera costa, soggetta ad erosione, non è stato mai attuato un serio piano di difesa. Ogni anno gli stessi problemi: scarichi abusivi di liquami in mare, mare sporco e/o inquinato in vari punti, azioni speculative umane ai danni dell’ecosistema. E’ chiaro, dunque, che questi fenomeni naturali sono ascrivibili a eventi, che ricevono un effetto di amplificazione a causa delle attività antropiche. Tanto per fare un esempio, la deforestazione di un'area collinare causata da un incendio (quindi disastro ambientale) può trasformare un relativamente innocuo nubifragio in una frana devastante (che senza la mano dell'uomo sarebbe stata un disastro). Un parere importante, sulla problematica specifica è stato espresso da Nicola Frammartino, già consigliere provinciale e sindaco, per alcune legislature, del comune di Caulonia, ora consigliere comunale. «Dopo questa grande lezione che ci ha dato la natura – ha espresso - bisogna essere più umili e, quindi, la saggezza impone di non pensare alla realizzazione del lungomare o di altre infrastrutture lungo la costa se prima non si mette in sicurezza la spiaggia e le aree più adiacenti ad essa. E’ meglio studiare e approntare i rimedi – ha proseguito il professore Frammartino, - per evitare che si ripetano questi fatti così gravi». Tutti d’accordo, però, sulla possibilità di non ricostruire subito il lungomare, che andrebbe incontro ad una ridistruzione, se prima non si mette in sicurezza la fascia costiera dal fenomeno dell’erosione. Tanti i fattori che determinano quest’ultimo. A cominciare dalla cattiva gestione del territorio che risente di una lacunosa cecità da parte di chi avrebbe il potere per mutare lo stato delle cose. Ora, in regione, si ha notizia che è stata avviata una fase di discussione mirata, promossa dall’assessore regionale Liliana Frascà.Giuseppe CavalloTratto da Calabria Ora