COMPAGNIA DELL'EST

VENEZUELA: la Cuba del XXI secolo?


Il 27 maggio 2007 segna una delle pagine più tristi della storia sudamericana degli ultimi decenni, in quella date infatti il presidente venezuelano Chavez ha disposto che l’emittente privata Rctv, rea a suo dire di non essere allineata e di aver avuto un ruolo fondamentale nel fallito golpe del 2002, terminasse le trasmissioni in chiaro per essere sostituita dalla governativa TVes.La risposta popolare, soffocata a colpi di lacrimogeni e proiettili di plastica sparati dalla polizia sulla folla, non si è fatta attendere. Milioni di persone in tutto il Venezuela hanno tentato di opporsi a questo tentativo di censura del libero pensiero, segno evidente che il “sogno socialista” del presidente Chavez è ben lontano dal realizzarsi. Sogno che appartiene solo a lui e a coloro i quali, grazie ad espropri e nazionalizzazione delle risorse, hanno visto accrescere enormemente il loro potere e i loro guadagni. Il popolo, quello stesso popolo del quale Chavez ritiene di essere difensore, soffre per la delinquenza dilagante, per la mancanza di lavoro e di denaro. Strano a dirsi in un paese che è tra i primi produttori al mondo di petrolio e quindi potenzialmente tra i più ricchi, se fosse vero quello che una certa sinistra va decantando, potere al popolo redistribuzione della ricchezza tutto per tutti,  il Venezuela dovrebbe risultare il Paradiso Terrestre! La realtà purtroppo è ben diversa, la politica populista di Chavez ha causato la chiusura di moltissime fabbriche e una sensibile diminuzione degli investimenti da parte dei paesi maggiormente industrializzati con conseguente aumento della disoccupazione.La rimozione dei dirigenti nei ruoli cardine delle attività produttive e la loro sostituzione con personaggi dalla dubbia professionalità ma dalla provata fede “chavista” sta causando un generale impoverimento del paese. Come se non bastasse molte delle menti più brillanti del Venezuela stanno progressivamente lasciando il paese alla ricerca di una maggiore libertà sia di azione che di espressione.La Presidenza dell’Unione Europea si è detta preoccupata ed intende esercitare pressioni sul governo Chavez affinché venga ripristinata la libertà d’espressione ma, dato il nanismo politico che affligge il vecchio continente, non ci aspettiamo grandi risultati.Viene da chiedersi quale sia la posizione del governo italiano sull’argomento cosa dicono il Presidente del Consiglio e della Camera oppure i leader della sinistra che accolsero con grida di giubilo l’avvento dell’antiamericano Chavez? Nulla, assolutamente nulla, come se tutto ciò che sta accadendo in Venezuela rientrasse nelle logiche di democratizzazione del Sudamerica.Il Comunismo ha fallito, il “socialismo-castrista” ha  ormai da anni gettato la maschera di  sogno di libertà per le popolazione oppresse dal “giogo” americano, rivelando la miseria di un popolo senza speranze per il futuro. Ora la sinistra ha bisogno di un nuovo idolo, di un nuovo “leader maximo” che indichi la via per il socialismo reale: cosa importa se i mezzi che usa sono liberticidi e antidemocratici? L’importante è il risultato.Carri armati nelle strade a proteggere i luoghi di potere mentre nelle strade e nei quartieri la gente si oppone alla polizia di regime che intende arrestare gli studenti che guidano le proteste contro il leader liberticida, un presidente che minaccia di chiudere altre reti non allineate e di oscurare la CNN, centinaia di persone che fuggono alla ricerca della libertà: è questo il destino che la sinistra radicale sogna per il nostro paese?