COMPAGNIA DELL'EST

Menia: "Non voglio sciogliermi nel nulla"


ROMA - "Il Pdl deve valorizzare le identità, non annullarle. Io non voglio sciogliermi nel nulla". E la sala finalmente si lascia andare, applaude a scena aperta, si alza in piedi, partecipa, si immedesima nelle parole di Roberto Menia, 48 anni, grande somiglianza con Gerard Depardieu, ma anche con Michel Platini.Menia è di Trieste, una di quelle città di frontiera dove gli ex missini si sono formati sulle battaglie tipiche della destra, la patria, la bandiera, i simboli nazionali. Menia non condivide, non approva. "Verso il Pdl" come recita lo slogan del congresso di An gli sarebbe piaciuto andarci in un altro modo. "Sono minoranza, lo so, e sono anche pragmatico. Ma lo dico: troppa fretta di fare il partito unico, avrei preferito una federazione. Difendo il bipolarismo ma non sono convinto che si debba esprimere nel bipartitismo". Ha già sofferto quando nacque An ma allora "sapevo che eravamo noi a menare le danze. Adesso dico che potevamo arrivare allo stesso risultato attraverso strade diverse".Menia, a differenza di altri oratori, parla dal palco della Fiera di Roma con un filo di voce. Si affida ai contenuti più alla forza delle corde vocali. I delegati parlottano, si spostano lungo il padiglione, ma alla fine l'attenzione è tutta per lui. "Non mi piace essere un parlamentare nominato anziché eletto. Perché in politica deve andare avanti chi è più bravo non chi è più vicino alla luce". Altri applausi, una vera ovazione. Le telecamere a circuito chiuso inquadrano Giorgia Meloni, anche lei batte le mani con forza. Insomma, Menia dissente, puntualizza, parla di "valori", quelli della sua storia, di sua madre, di suo nonno: "Io ho quel che ho donato - cita -. Ma ho avuto anche di più dal mio impegno. Continuiamo a essere degni di quelli che hanno seminato e non hanno potuto raccogliere".Il suo percorso prosegue nel Pdl, il discorso di oggi non è l'annuncio di un addio. Ma sugli applausi di ieri Alleanza nazionale dovrà riflettere. A Berlusconi Menia è grato "perché nessuno aveva saputo unire il centrodestra come ha fatto lui". Ma è ancora standing ovation quando al Cavaliere, indirettamente, ricorda che la politica "non è solo leadership ma partecipazione". Lo diceva anche Gaber. L'identità descritta da Menia scalda i delegati più dei filmati in bianco e nero, della canzone di Ruggeri, dei ricordi di Almirante e di Fiuggi. Adesso qualcuno ha gli occhi lucidi. Anche Menia, abbracciato dai colleghi sul palco e festeggiato sotto come una star.