COMPAGNIA DELL'EST

Stragi di mafia 1992, si riaprono i processi


Le rivelazioni di Spatuzza rimettono in discussione gli ultimi processi, al via il nuovo Pool
Lo dicevamo da tempo che sulle stragi di mafia del '92 in cui persero la vita Giovanni Falcone e Paolo Borsellino ancora non era stata fatta giustizia ed erano ancora tantissimi i buchi neri su cui, per stessa ammissione delle sentenze di Tribunale emesse, non si era fatta luce. Da circa un anno Gaspare Spatuzza sta collaborando con le procure ancora impegnate sulle indagini delle stragi e c'è un particolare importantissimo che ha rimesso di fatto in discussione l'ultima sentenza sulla strage di Via D'amelio. Il boss di Corleone avrebbe infatti ammesso di essere stato lui a rubare la 126 su cui venne messo il tritolo che esplose in Via D'amelio. Questo particolare spazza di fatto via la sentenza del Borsellino Ter ormai passata in giudicato che vedeva come autori del furto Scarantino e Candurra, condannati con pene pesantissime. Questo e altri particolari, dopo le attente verifiche, hanno accreditato Spatuzza come collaboratore attendibile e hanno fatto sì che dopo 17 anni si ricostituisse un nuovo pool antimafia tra le Procure competenti per tentare di far luce nuovamente sull'ingarbugliata vicenda delle stragi del '92.In particolare il nuovo pool avrà l'onere di rispondere ai quesiti ancora irrisolti: chi spinse il pulsante che fece saltare in aria Borsellino? da dove venne azionato? quali sono i pezzi di stato che concorsero alla strage di Via D'amelio? che cosa successe nell'incontro tra Borsellino e Nicola Mancino? Chi rubò l'agenda rossa? Perchè lo Stato manomise i supporti informatici di Giovanni Falcone? Quale fu il reale coinvolgimento di Berlusconi e Dell'Utri, additati da svariati pentiti come i mandanti esterni delle stragi?La verità è ancora lontana dall'essere trovata, ma la riapertura dei processi è un buon inizio