IL SOLE SOPRA

Post N° 11


Ma è stata proprio la morte a insegnarmi a vivere. Sono morto dentro per rinascere. Ci sono ovviamente molti tipi di morte interiore, ma tutte servono per permetterti di rinascere.Spesso però esse non vengono vissute come rinascita ma come morte definitiva. Tutti noi nell’arco della nostra vita affrontiamo situazioni, sgradevoli che lasciano una cicatrice. Ma ci siamo mai domandati veramente a cosa servono le cicatrici? Perché la vita ci riserva dolori?. Una domanda che mi sono posto molte volte, e alla quale pensavo non ci fosse una risposta.Una risposta invece c’e esiste, e non e quella di imparare a cavarcela da soli, o che soli si può vivere una vita migliore, ma bensì che la vita e una profonda ricerca di noi stessi  e di qualcuno o qualcosa che ci compensi, perchè noi siamo solo una metà del disegno. Ma non si completa il proprio quadro senza diventare pittori.Il mio viaggio mi è servito per diventare un pittore, ed il mio maestro è stato un ragazzino di 12 anni, che aveva imparato a vivere, dalla consapevolezza di morireLa sua purtroppo però non era una morte solo interiore. Mi ha mostrato quanto nella mia superiorità non riuscivo a vedere le cose più piccole e umili,, come un sorriso, un abbraccio svegliarsi alla mattina guardarsi allo specchio e iniziare la propria giornata con tutta l’energia di cui sei capace,come se fosse l’ultima, per lasciare la più bella delle immagini al mondo intero.  Per far questo è chiaro che esistono dei principi e delle regole  che non vanno  imparati ma fatti nostri.E tra i due termini c’e una profonda differenza. Nel primo caso si ha uno schema da seguire, qualcosa che va fatto seguendo un itinerario ben preciso ho una tecnica, e che può essere eseguito solo in quel modo.  Nel secondo caso invece, una tecnica precisa non esiste non esiste uno schema, ma solo dei principi che posso essere modellati alle nostra personalità. I principi sono Cuore, mente e anima. Non possiamo pensare di apprendere le regole essenziali per una vita semplice se non sappiamo riconoscere questi tre elementi. Il cuore è il nostro centro e l’ago della bilancia che sorregge l’equilibrio della nostra vita. Se vogliamo vivere una vita felice e serena dobbiamo imparare ad ascoltarlo a sentirlo battere e quando chiama rispondere. Lui da un senso ai nostri pensieri e ai nostri sogni. La mente e l’anima invece sono i nostri piatti, il primo genera in noi pensieri e azioni, il secondo le sottopone alla nostra attenzione e cerca di farci capire la loro profondità, mentre il nostro cuore regola l’equilibrio donandoci un sentimento per ogni cosa, una sensazione negativa o positiva per ciò che stiamo vivendo in quel preciso istante.