NEL VIAGGIO

e se a dirlo è proprio un uomo...........


MASSIMO GRAMELLINI da La Stampa
Grande grande grande
I parolieri di canzonette sono i moderni librettisti, una vita nell’ombra a scolpire frasi che renderanno famoso qualcun altro. Li si onora solo nel giorno della loro dipartita per lidi più musicali di questi, come accade oggi con Alberto Testa, il poeta della triplice ripetizione, «Quando quando quando», «Cicale cicale cicale» e soprattutto «Grande grande grande», la canzone-manifesto del maschilismo ben temperato. Ricordate i sublimi fraseggi dell’ugola di Mina? Sei peggio di un bambino capriccioso, sei l’uomo più egoista e prepotente, le mie amiche ricevono regali e rose rosse, ma… e qui scattava la famosa Fase 2. … ma c’è di buono che al momento giusto tu sai diventare un altro e le mie pene io non le ricordo più, sei grande grande grande come te sei grande solamente tu.A nessuna lettrice sfuggirà che dai tempi della canzone di Testa qualcosa è cambiato. La Fase 2. Sparita. Non che se ne facesse largo uso neanche allora. Però esisteva una categoria di maschi capaci del cambio di passo. Le loro stelle comete rimanevano la carriera, il calcio, gli amici. Ma alla donna, moglie o amante stabile, riuscivano ancora a dedicare scampoli di esclusiva, durante i quali supplivano con l’intensità del sentimento alla trasandatezza del rapporto. Adesso la Fase 2 è stata direttamente rimpiazzata dalla Fase 3: sei un uomo capriccioso, egoista e prepotente, ma al momento giusto ti addormenti davanti al televisore e russi russi russi come te russi solamente tu.