2046

Post N° 23


La donna idealeLuciano aspettava in piedi, le scarpe bagnate dall'erba umida del mattino. Anche l'orlo dei pantaloni era reso scuro dalle gocce che dai fili d'erba iniziavano ad entrargli nelle scarpe inumidendo anche i calzini. Ma quelle sensazioni, normalmente sgradevoli, erano divenute parte di un angolo di tempo delizioso.La rugiada vibrava nei piedi e saliva per le ambe, sfiorava con sottile eccitazione il basso ventre per diffondendosi nella pancia riempiendogli subito dopo il cuore in cui confluiva anche lo sguardo sui mille colori del mazzo di fiori che teneva in mano.Si sarebbe voluto ammirare nel suo completo azzurro, i capelli sistemati. Era sicuro che la cosa che gli sarebbe piaciuta di più nel suo aspetto sarebbe stato lo sguardo felice che Luciano posavo benevole sulle persone lì intorno: una donna che spingeva un pesante carrello e un uomo che con passo veloce attraversava il vialetto. Li osservava sperando che un po' della sua gioia si diffondesse anche a loro. "Quel che sento rimbalza alle persone intorno a me e quel che sentono loro lascia traccie in me". La mente andò ad un’anziana coppia di vicini della sua vecchia casa e si augurava che stessero ancora così bene come lui li ricordava. Si concentrò su di loro ancora un istante, quasi come un commiato discreto a un piccolo pezzo del suo passato, e tornò a posare lo sguardo sul lungo vialetto d'ingresso.La donna che stava aspettando sarebbe venuta da lì."Ehi Luciano ma non è presto per stare qui?"Piero era scanzonato, passava sempre per il parco di mattino presto e lo metteva sempre di buonumore solo con la sua faccia lunga e l'espressione ammiccante. A Luciano faceva tornare in mente il più caro amico della sua infanzia. Sorrise a tutta faccia per ripagare tutta l'armonia che il mondo gli spandeva intorno. Era felice.E continuò a cogliere segni di quell'armonia che rinfocolava la sua felicità in ogni cosa o persona che il sole splendente vestiva di luce piena. Le coppie che si erano formate sulle panchine, le famiglie che parlavano animatamente, le voci dei bambini ce correvano sotto lo sguardo benevolo delle madri. Ed ogni cosa o persona richiamava in lui felicità un tempo vissute, piccole gioie che erano radicate dentro di lui e conservate come un bene prezioso, al riparo dallo scorrere del tempo......Il sole era alto in cielo quando le coppie si sciolsero, le famiglie si salutarono, le madri ripresero i bimbi e si allontanarono per il viale. Anche le scarpe di Luciano si erano completamente asciugate.L'unica cosa rimasta immutata dal mattino era il sorriso aperto di Luciano. Che continuava a fissare pieno di speranza il cancello che si intravedeva in lontananza. Il viale era oramai deserto e nessuna donna arrivava da lì. Una figura femminile si avvicinò invece alle sue spalle, prendendolo delicatamente sottobraccio. "Dici che è ora di andare?" sussurrò con dolcezza infinita. Luciano non smise di sorridere e annuì.Si giro verso la donna, vestita tutta di bianco, e insieme a lei si incamminò verso un largo e basso edificio scambiandosi sguardi di tenerezza. Sul vialetto Piero e un ragazzo molto giovane seguirono con lo sguardo la coppia fino a che non sparì alla loro vista chiudendosi la porta alle spalle."Sempre così?" chiese il giovane.Piero sospirò "Eh è un cuore tenero Luciano. È ricoverato qui da due anni, non ha parenti che lo vengano a trovare. L'unica persona che aveva era una ragazza di cui era innamorato. Ma lei, il giorno in cui lui si era dichiarato, gli aveva detto di amare un altro. Poco dopo Luciano venne ricoverato con una diagnosi di stato dissociativo e da allora, tutte le domeniche di bel tempo, aspetta lei col vestito e fiori"."Ma lei è mai venuta a trovarlo?""Scherzi? Vive in un'altra città col suo uomo, hanno anche un bambino"Piero vide un'ombra sul viso del ragazzo. Allora aggiunse sorridendo"Luciano è fortunato: ha sempre davanti a sé la sua donna ideale. E nessuno al mondo può portargliela via perché è al sicuro nella sua mente"                                  scritto da caluinet.