Letture della notte

Le donne della bibbia - parte terza


 1.    La moglie di Putifarre (Gn. 39,7-15)Giuseppe, figlio di Giacobbe e Rachele, era stato condotto in Egitto come schiavo e venduto a Putifarre, consigliere del Faraone. La moglie del padrone pretendeva di unirsi al giovane Giuseppe, ma questi rifiutò e venne da lei accusato ingiustamente presso il marito. Putifarre allora lo fece imprigionare. Fu liberato solo quando il Faraone lo richiese per interpretare i suoi sogni, dal momento che lo schiavo era capace di farlo. Giuseppe riuscì a predire il corso delgi eventi, interpretando il sogno delle sette spighe iene e delle sette vacche grasse a cui si succedevano sette spighe vuote e sette vacche magre: significavano sette anni di abbondanza seguiti da sette anni di carestia. Il Faraone lo nominò viceré d'Egitto e gli affidò il compito di gestire quegli eventi. Dopo alterne vicende, che lo fecero stimato e ricco, rinunciando alla vendetta, richiamò i fratelli e il padre in Egitto, dove prosperarono le dodici tribù di Israele.2.    La regina di Saba(1 Re 10,1-13)La Regina di Saba venne in Gerusalemme con ricchezze molto grandi. Quando ebbe ammirato la saggezza di Salomone e la prosperità di Gerusalemme rimase senza fiato. Il Re Salomone, innamoratosi di lei, le diede quanto desiderava e aveva chiesto, oltre a quanto le aveva profuso con mano regale. Quindi la Regina di Saba tornò al suo paese con tutto il suo seguito e carica di doni. Re Salomone, che aveva perduto la retta via, amò donne straniere: moabite, ammonite, idumee e ittite. Commise quanto male agli occhi del Signore e non gli fu fedele come lo era stato suo padre Davide.Nel Cantico dei Cantici si trovano alcuni riferimenti che sono stati interpretati come prova dell'amore tra Salomone e la Regina di Saba. Infatti, in 1,5 la ragazza dice "Bruna sono ma bella".3.    La sunammita (2Re 8, 1-6) Eliseo aveva detto alla donna a cui aveva resuscitato il figlio: Alzati e vattene con la tua famiglia perchè il Signore ha chiamato la carestia per sette anni. Al termine la donna tornò per riavere la sua casa e il suo campo. Giezi servo dell'uomo di Dio disse al Re: Restituitele quanto le appartiene e la rendita intera del campo dal giorno del suo abbandono per la carestia fino ad ora. Re, mio Signore, questa è la donna e questo è il figlio resuscitato da Eliseo. Così disse Giezi.4.    Le figlie di Lot(Gn. 19, 30-38)Dopo la distruzione di Sodoma e Gomorra, Lot si allontanò solo con le due figlie seguendo l'ordine del Signore, senza la moglie divenuta una statua di sale. Andarono sulla montagna al di là del Giordano e dimorarono in una caverna di quel luogo desertico. La figlia maggiore disse alla più piccola: "nostro padre è vecchio e non c'è nessuno in questo territorio che si possa unire a noi, secondo l'usanza; vieni facciamo bere del vino a nostro padre e poi corichiamoci con lui. Solo così potremo dargli una discendenza". In questo modo le due figlie concepirono entrambe dal loro padre Lot, ignaro della cosa. La maggiore partorì un figlio che chiamò Moab, capostipite dei Moabiti, e la minore un figlio che divenne il capostipite degli Ammoniti.5.    Maria, la madre dell'Emmanuele(Is. 7,14-15; 11,1-10;42,1-9)Il profeta Isaia disse: "Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco, una vergine concepirà e partorirà un figlio che chiamerà Emmanuele. Egli mangerà panna e miele (che allora era il cibo dei poveri N.d.A.), finchè non imparerà a rigettare il male e a scegliere il bene".6.    Maria: chiamata ed è madre di Dio(Mt. 1, 16, 2, 13; Lc. 1, 43; 2, 34; Gv. 2, 1; Isaia 7, 14-15)Pertanto il Signore stesso vi darà un segno; Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele.7.    Mikal(1Sam 18, 20-28)Intanto Mikal, l'altra figlia di Saul, si invaghì di Davide; ne riferirono a Saul e la cosa gli piacque. Saul diceva: "Gliela darò, ma sarà per lui una trappola e la mano dei Filistei cadrà su di lui". E Saul disse a Davide: "Oggi hai una seconda occasione per diventare mio genero". Saul gli diede in moglie Mikal.Saul si accorse che il Signore era con Davide e che Mikal, sua figlia, lo amava. Saul mandò messaggeri per uccidere Davide, ma Mikal lo avvertì. Mikal calò Davide dalla finestra e quegli partì di corsa e si mise in salvo.8.    Miriam (Maria) (Esodo 15, 20-21 - 1700 a.C. ?)Mosè e tutto il popolo ebreo avevano appena attraversato il Mar Rosso, sull'asciutto, inseguiti dagli egiziani, che le acque del mare si richiusero sull'esercito del Faraone, sui loro carri e i loro cavalieri, sommergendo il tutto. Allora Miriam prese in mano un tamburello alla testa delle donne del popolo di Dio, anche loro con timpani, formando cori di giubilo e danze propiziatorie, con il ritornello: "Cantate al Signore perché ha mirabilmente trionfato: ha gettato in mare cavalli e cavalieri".9.    Raab (la prostituta - Giosuè 2, 1-7) XIII sec. a.C.Dopo la morte di Mosè, il Signore disse a Giosuè: "Ogni luogo che calcherà la pianta dei vostri piedi lo assegnerò al mio popolo. Dal deserto e dal Libano fino all'Eufrate, tutto il paese delgi Hittiti al Mediterraneo, ove tramonta il sole, tali saranno i vostri confini". Giosuè figlio di Nun, inviò a Gerico, da Sittim, due spie: "Andate" disse, "Osservate e riferite". Essi andarono e si rifugiarono, perché scoperti, presso la casa di una prostituta chiamata Raab. Poi per fuggire scesero con una corda dalla finestra, perché la casa di Raab era addossata al muro di cinta di Gerico. Per questo Raab e la sua famiglia si salvarono e non seguirono la distruzione di Gerico. La famiglia di Raab meritò di essere incorporata nel popolo di Israele.10. Rachele e Lia(Gn. 29,5-6 16-30)Giacobbe vide Rachele che avanzava col suo gregge e se ne innamorò. La chiese in moglie al padre Labano che gli concesse la figlia solo dopo sette anni di lavoro al suo servizio. A matrimonio consumato, quando la moglie si tolse il velo, Giacobbe vide che la sua sposa non era Rachele, ma Lia, la sorella primogenita. La minore, Rachele, non poteva sposarsi prima della maggiore. Giacobbe protestò ed ottenne anche Rachele, l'amata, con altri sette anni di lavoro servile. Giacobbe ebbe figli da Lia, da Rachele ed anche dalle loro schiave: Bila e Zilpa, i quali divennero i capostipiti delle dodici tribù di Israele. (Il Signore chiamò Giacobbe stesso Israele N.d.A.)11. Rebecca(Gn. 24,15-16 57-67)Si doveva scegliere una moglie per Isacco, il figlio che Dio donò ad Abramo e Sara nella loro vecchiaia; una moglie che appartenesse alla loro stirpe. Fu scelta Rebecca, una giovinetta di bell'aspetto e vergine, che venne vista mentre scendeva alla sorgente a riempire l'anfora. Durante il matrimonio Rebecca andò incontro ad Isacco coprendosi il volto col velo (la fidanzata infatti si poteva togliere il velo solo dopo le nozze N.d.A.). Isacco introdusse Rebecca nella tenda che era stata di sua madre SaraRuhamat (non amata)(Osea 1, 2-9) VIII sec. a.C.Il Signore disse a Osea: và e prendi in moglie una prostituta ed abbi figli di prostituzione, poiché il paese non fa che prostituirsi. Gomer, la moglie, partorì un figlio chiamato Izreel (che è il nome della pianura di Esdrelon in Galilea ed anche della città dove Jeu sterminò la dinastia di Omri di Gezabele, moglie del re Acab). Gomer sposa di Osea concepì di nuovo e partorì una figlia chiamata Ruhamat, che vuol dire "non amata". Il terzo figlio venne chiamato "non popolo", perché disse il Signore: "Voi non siete più il mio popolo ed Io non esisto più per voi". Ma il popolo si pentì e venne la Riconciliazione: "Oracolo del Signore12. Ruth (Ruth 4,13-17)Originaria di Betlemme, Noemi era sposa di un uomo chiamato Elimelech, da cui aveva avuto due figli, Maclon e Chilion. In seguito ad una carestia, si trasferì con la famiglia nel paese di Moab, dove rimase presto vedova. I figli sposarono due donne moabite, Orpa e Rut, poi dopo circa dieci anni anch'essi morirono. Noemi si trovò dunque sola, in terra straniera, insieme alle due nuore. Cambiò il suo nome in Mara (dall'ebraico Marah che significa "amareggiata, infelice", in opposizione a Noemi che significa "gioia, letizia") dopo la morte del marito e dei due figli.Poi, sentendo dire che la carestia era cessata, decise di ritornare a Betlemme e congedò le nuore, non volendo che esse si sentissero costrette a seguirla: Orpa restò in Moab, mentre Rut scelse con forza di non abbandonare la suocera.Giunte a Betlemme, Noemi permise a Rut di fare la spigolatrice di orzo nel campo di un certo Boaz: egli era un loro parente, della famiglia di Elimelech, e questo avrebbe garantito una certa tranquillità alla giovane donna, che infatti incontrò i suoi favori e ne divenne la sposa. Noemi fu poi la nutrice di loro figlio, Obed, il futuro padre di Iesse, padre di Davide13. Sara e Isacco(Gn. 11,29-31; 12,11-12; 12,19; 21,1-7)Sara insieme ad Abramo, il suocero di Terach, e Lot, il nipote, uscirono da Ur, città dei Caldei, per andare nel paese di Canaan dove nacque Isacco, quando Sara era già avanti negli anni. Il nome Sara significa "principessa". Ella era sorella di Abramo da parte di padre (a quel tempo infatti non erano rari i matrimoni tra parenti).14. Sara e Tobia(Tb. 6, 10-19)   Tobia, figlio del vecchio e cieco Tobi, insieme all'arcangelo Raffaele dovevano recarsi da Ninive alla Media per ritirare del denaro. Durante il tragitto si sono fermati presso il fiume Tigri, ove presero un grosso pesce, conservandone il fiele, il fegato e il cuore quali utili medicamenti. Entrati nella Media si fermarono presso la famiglia di raguele, padre di Sara, per chiedere la mano di lei. Allora Tobia disse a Raffaele: "Ho sentito dire che essa è già stata data in moglie a sette uomini ed essi sono tutti morti nella stanza nuziale la notte stessa delle nozze ed è il demonio che uccide tutti i mariti". Rispose Raffaele: "Non preoccuparti del demonio e sposala. Però, quando entrerai nella camera nuziale, metti il cuore ed il fegato del pesce sulla brace degli incensi. Vedrai che il demonio fuggirà e scomparirà per sempre". Tobia amò Sara al punto di non saper più distogliere il cuore da lei. Tornati a Ninive, spalmarono il fiele del pesce sugli occhi del cieco Tobi e gli venne restituita la vista.15. Susanna(Dn. 13, 1-64) Abitava in Babilonia un uomo chiamato Ioachim che aveva sposato una donna di nome Susanna di rara bellezza e molto devota a Dio. Un giorno Susanna entrò, come al suo solito, nel giardino per fare il bagno. Non c'era alcuno al di fuori di due anziano, nascosti a spiarla. Bruciati dalla passione la ricattarono: doveva darsi a loro o l'avrebbero accusata di adulterio, per la qual cosa era prevista la pena di morte. Susanna preferì l'ingiusta accusa e disse: "Io muoio innocente per una falsa accusa". Il Signore ascoltò la sua voce e, mentre era condotta alla lapidazione, intervenne il profeta Daniele che fece confessare i due anziani che furono puniti. Da quel giorno Daniele divenne grande di fronte al popolo di Dio.16. Tamar (Genesi 38, 6) Giuda figlio di Giacobbe prese Tamar come moglie per suo figlio: Er. Er morì e secondo la legge del "levirato" il cognato: Onan dovette sposare Tamar per dare una discendenza al fratello morto. Ma Onan, ogni qualvota si univa a Tamar, disperdeva il suo seme per terra, per non lasciarla incinta. Così anche Onan morì. Il suocero Giuda, per paura, non volle dare a Tamar anche il figlio Sela e la mandò via da casa con la scusa che Sela era troppo giovane. Quando anche Giuda rimase vedovo, Tamar tese un inganno al suocero sulla strada del mercato di Timma. Si vestì da prostituta, con il velo sul viso, e si offrì al suocero Giuda che consegnò a Tamar come pegno della prestazione, in attesa del dovuto capretto, il suo sigillo, il cordone, e il suo bastone. Tamar rimase incinta e fu accusata di prostituzione dallo stesso Giuda che non aveva riconosciuto, durante l'unione, la moglie del figlio. Tamar doveva essere bruciata per essersi unita fuori dalla famiglia. Ma Tamar mostrò i pegni dell'uomo che l'aveva lasciata incinta. Giuda li riconobbe e disse: "Essa è più corretta di me, e si è comportata in questo modo perché non l'ho data in sposa a mio figlio Sela". Tamar partorì due gemelli e così fu assicurata la discendenza del primo marito. Il comportamento di Tamar è stato considerato cosa giusta.17. Zippora la moglie di Mosé e le sorelle (Es. 2,15-21)Mosé fuggì dal Faraone, avendo ucciso un egiziano, per rifugiarsi nel paese di Madian, dove si fermò presso il pozzo. Ietro, sacerdote in Madian, aveva sette figlie. Esse vennero al pozzo per attingere acqua e per abbeverare il gregge del padre. Arrivarono alcuni pastori e le scacciarono. Mosé si levò a difenderle e fece bere le loro pecore. Tornate a casa riferirono l'episodio al padre, che fece chiamare Mosé per ospitarlo. Lui accettò di abitare con quell'uomo che gli diede in moglie la propria figlia Zippora. Più tardi, inviato dal Signore, tornò con la famiglia in Egitto per liberare il popolo di Dio.