CIVETTERIE

Biglietti e auguri.


E' in arrivo il S. Natale...quanti di voi usano mandare i propri auguri tramite un bigliettino di auguri?...non saprei, visto che oggi come oggi, tutto si fa con mail, dalle lettere d'amore e commerciali, ai certificati e via via a tutto il resto. Ebbene io come ogni anno li vorrei mandare, ma le spese sono tante e quindi credo che adotterò la strada meno dispendiosa e mi arrenderò al pc. Comunque sia, sappiate che  l'uso di biglietti augurali per il Natale o un battesimo o S. Valentino o una ricorrenza di qualsivoglia tipo potrebbe avere origini antichissime; ebbene sembrerebbe arrivi dall'antica Roma dove all'inizio di un nuovo ciclo di vita era un 'must' consultare gli indovini, gli 'augures' appunto, e pare che, i responsi favorevoli fecero assumere a questo termine un'accezione così positiva che la tradizione di 'predire' (oggi divenuto appunto 'augurare') il bene per celebrare situazioni importanti, abbia attraversato i tempi, arrivando fino a noi....PARE, MA NON NE ABBIAMO CERTEZZA ASSOLUTA!Quel che risulta certo è che nel '700, fra le famiglie più facoltose , la moda di scambiarsi tali auguri in forma di bigliettino d'auguri sia diventata via via più radicata, ovviamente in forma più profana...divenendo poi con il tempo più 'sacra' cominciando ad utilizzare questo strumento anche per il Natale  e la Pasqua.  Nel settecento però l'uso costoso, sopra detto, appartiene solo ai nobili, ed è invece con l'800 che la moda dilaga e la regina Vittoria pare sia stata una delle prime ad adottare l'uso, assegnando ad artisti di vario nome, il compito di realizzare numerosi bigliettini, sui quali venivano raffiguarate scene di ogni tipo, da paesaggi innevati a bambini festosi, angeli, animali, ecc...ecc.. Ma la regina se lo poteva permettere; come la mettiamo con i comuni mortali? Beh....con il 1850 e la stampa che riesce a raggiungere il risultato di trasferire immagini su una lastra tipografica, induce ad un sensibile abbassamento dei prezzi e l'uso diviene quasi di massa. Ed ecco il momento dei grandi esperimenti e il semplice bigliettino decorato con una sottile coroncina vegetale, adotta decori di ogni sorta, dai pizzetti ai fili colorati, fino ad arrivare al collage. E nel caso di biglietti fra innamorati si giunse all'effetto speciale dell'uso di essenze profumate.Mamma mia che percorso fantasioso e creativo! Ma ahimè, arriva il declino, con l'avvento della cartolina e la fotografia, e qui siamo ai primi del '900. Negli anni trenta dello stesso secolo si usano anche bigliettini di altro materiale...ed ecco celluloide, velluto, ecc...ecc...Ma il biglietto Vittoriano dal gusto raffinato e prezioso fortunatamente è stato salvato ed è piano piano ritornato in uso in seguito grazie ai collezionisti che non hanno resistito al fascino del merletto e del pizzo...ed oggi nonostante computer e grafiche sempre più amalianti, è spesso riproposto. Peccato che la voglia di usarli e la passione per certi usi stia soccombendo alle nuove tecnologie. Ora, per chi li vuole collezionare, il mercato è ricco di spunti e per iniziare si può partire da un 'niente'(dipende dai punti di vista) tipo 7 euro, fino ad arrivare a 300 euro...comunque sia il tutto dipende dallo stato di conservazione e dai decori. Spesso i biglietti sono datati, ma se non lo fossero, basterà fare qualche ricerca e a seconda della forma o dei materiali e ancora dei decori, si può risalire al periodo di creazione.Se vi ho incuriosito...leggetevi questi due libricini:"Wallpapers and Design" di Melvin e Morris (1971)"Victoriana" di Rachel Field (Londra 1988)ancora reperibili in biblioteca. Voi...che fate questo Natale...scrivete o digitate?Chou