CIVETTERIE

Della cravatta


LA CRAVATTA. Amo la cravatta e in passato l’ho anche indossata; Ne possedevo una bellissima nella sua grande semplicità, era nera, sottile, in un tessuto scamosciato nero. Quando la indossavo mi sentivo bene, in ordine, elegante e con stile; Ricordo che mi chiedevo perché molti maschi soprattutto in giovane età, non amassero indossarla. La cravatta è uno di quegli accessori che diventano, quasi inconsciamente un modo di vivere, connotando ed esaltandole le caratteristiche di una persona, rendendola anche sicuramente molto attraente, facendole vestire quel sapore di fascino puro delle divise, si perché la cravatta abbinata all’insieme diviene anche divisa e ne assorbe il potere. Definisce sicuramente ruoli, ispira comando, virilità, signorilità, eleganza, raffinatezza. In passato sicuramente ha segnato il passaggio da una età ad un’altra, probabilmente la presa d’atto di una maturità che forse oggi non si raggiunge mai ed è anche forse per questo che questo bellissimo e variegato accessorio ha imboccato una strada in discesa. Ed infatti è segregata solo a determinati ambienti e luoghi. E nonostante qualche stilista nostalgico ogni tanto cerchi di rilanciarla, la cravatta non riprende il volo. E viene invece sostituita da pasmine e foulard vari, che danno comunque carattere ma che non sfondano la barriera. Forse la cravatta sigillava il diritto di essere arrivati al punto di poter affrontare le responsabilità più grandi della vita, responsabilità che oggi si cerca di rimandare il più in là possibile…insomma, io credo che la cravatta non è un semplice pezzo di tessuto annodato al collo in modi vari, ma è molto di più. Comodità…o altro, sono discutibili. Ps. Non ho studiato sociologia o psicologia...amo solo osservare e pensare...Questo…è un mio modesto parere.