Post n°52 pubblicato il 20 Giugno 2006 da AMARC0RD
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♪ Ciao Ferny ♪
Questi miei, son giorni nel vibrar di polsi
Son giorni d'onda impetuosa,
a volte mi culla nel suo incavo
a volte mi carezza l'anima con le sue spume lucenti
a volte mi tramortisce col suo impeto
a volte lo sento,
mi vorrebbe affogar
strapparmi l'anima per berla e carezzarla
a volte
ma sempre m'empie le nari
Ma come - come potevo mancar all'evento editoriale?
Quando mi hai messaggiato per rivelarmi la tua gioia,
ho incominciato a tremare, conosco il meretricio che
s'annidia nell'editoria e temevo per te, ora, sorrido, ci sono
ancora al mondo editori arditi, si proprio arditi!
Quando ebbi preso visione di ciò che m'inviasti,
sapendo dell'evento,
ho pregato che i tuoi vergati cadessero in mani sante,
in mani che nel metter un pò d'ordine al tuo esporre,
non ne inficiassero la folgore che li scaturi,
improbo,
si proprio improbo è stato il lavorio di quelle sapienti mani
e tu sei felice.
Ora cedo la PAROLA ad un sommo per elogiarti, ma tu sai
quanto io sia malandrino, non mi son fatto scrupolo
d'inserire nell'elegia anche un pizzico di maieutica
NON mi son neppur fatto scupolo d'esporre il tuo ultimo
invio, a parte il riposizionamento grafico, ho cercato di
rispettare la sequenza, la metrica, la musica --- mi son
soffermato sulla quarta, si proprio quella che colma i miei
giorni facendomi tremar i polsi, e gaglioffamente mi son
preso la licenza di reinterpretar una delle tue, cercando
d'interpretarla come TU l'avresti voluta scriver,
leggendoti-mi saprai quale
Non ti scordar di porgere i miei più sentiti e sinceri auspici
all'autrice dei quadri che fungono da sfondo al tuo canto,
li le mie licenze son state un pò più di un pò,
ma solamente per allineare le dimensioni allo strumento,
cercando di rispettare l'armonia espressiva,
ed improbamente di fonderla con la tua espressività
Sai quanto io invidi questo tuo modo d'amar chi è stato
ingiuriato dalla natura e rifiutato dall'umano stolto, io...
non so se mai sarò capace di un amore così disinteressato,
un amore che sa prima, quanto breve sia il tempo d'amar e
quanto lungo sia il tempo nel doloroso ricordo
Perciò con estrema delicatezza m'avvicino al tuo intender,
ho un timor reverenziale anche al solo sfiorarlo,
hai vinto la lotta con il quotidiano,
non hai concesso all'abitudine
far cader al suolo i tuoi petali. ____________________________
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