MAIONESE IMPAZZITA

DONNA IN CARRIERA STYLE


H 7.00: suona la sveglia, sfanculizzo il mondo servendomi di un criptico linguaggio simil-onomatopeico, mi stropiccio gli occhi chiedendomi come sia possibile che in natura sia la femmina la prima a dover patire il trauma del risveglio. Nella mia coppia, qualcosa nel meccanismo di evoluzione della specie dev'essere andato a farsi un puttantour. Manderò una e-mail di protesta a Piero Angela and son.H 7.20: Lavata, asciugata, strizzata, stirata e inamidata, mi accingo a dedicarmi alla vestizione. Momento clou della giornata. Sbagli una mossa, un accostamento e ti ritrovi la giornata rovinata da una spallina zoppa o da un pullover ammazzaforme. Cosa mi metto oggi? Sono una donna in carriera, lasciamo parlare la mia immagine. Tutto deve essere perfetto. Mi infilo una modesta camicia bianca di Theory, scivolo dentro un morbido e sexy tailleur firmato Michael Kors, infilo al volo un graffiante paio di décolleté nere Andrew GN nel mentre afferro la mia insostituibile borsa Valentino Garavani. Tutto molto business woman. Adesso ci siamo, mi sento un'altra donna (soprattutto se ripenso a com'ero mezz'ora prima), trucco, parrucco, una goccia discreta di Hypnose parfum e la giornata può iniziare. Bacio sulla testa l'essere dormiente che ancora nasconde la sua beltade sotto le coltri, fregandosene una beata mazza del suddetto inceppamento evolutivo.                                                             Poufffff!H 7.00: mi sveglio di soprassalto, questa volta per davvero, rivolgo la medesima imprecazione al savio Piero Angela (certe cose non subiscono variazioni dal sonno alla veglia), mi preparo, esco e mentre mi chino per allacciarmi le scarpe da ginnastica (Tiger bianche e blu, di un numero più grande, avrei fatto di tutto per farle mie, pazienza se quando le indosso non  ho il controllo di metà delle mie appendici) mi accorgo di aver indossato gli stressi jeans dotati di patacca (presumibilmente di olio di frittura) che mi ero ripromessa di mettere a lavare. Cazzo! Il maglioncino di lana di pecora cinese ribelle pasciuta a code di gambero, acquistato al mercato, mi prude da matti e ci tengo ad aggiungere, per dovere di completezza, che non ho la più vaga idea di che cavolo di odore abbia Hypnose, al massimo, per andare a lavorare, mi concedo una spruzzata veloce di acqua gelida (di rubinetto eh, niente Evian), utile a ricordarmi che per camminare bisogna reggersi su due soli arti (possibilmente propri).