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Expo 2015: sì ai coccodrilli, no al maiale sardo


Expo voluto da Renzi anche dopo lo scandalo per tangenti e ladrocini vari per incentivare  e far conoscere il made in Italy , "costato miliardi e  ancora non finito, finiti i soldi? "ha come  sponsor Mc Donald's  e Coca Cola ha detto no al maialino Sardo e si ai coccodrilli. Cosa rimane dell'Italia? i miliardi spesi e  fatto un pò più ricchi qualcuno..   
 SASSARI. Discriminazione alimentare, divieto di degustazione di salsiccia sarda. L’Expo rischia di restare vietato per i prodotti che arrivano dai maiali sardi. Tutta colpa del blocco dei suini che arrivano dall’isola per la peste suina. Il ministero ha ribadito il suo no, ma nello stesso tempo ha autorizzato lo Zimbabwe a offrire nel suo stand carne di coccodrillo. E ad altri paesi stranieri a poter deliziare i palati dei coraggiosi ospiti con leccornie come scarafaggi o altri insetti. La protesta, raccolta da Chartabianca, arriva da Pieluigi Mamusa, responsabile di Confagricoltura per il settore suinicolo. Ma subito è stata rilanciata a sul piano politico dal deputato del Centro democratico Roberto Capelli con una interrogazione. «È irragionevole che per l’Expo venga concessa una deroga alla carne extra Ue e si neghi alle carni suine sarde trattate termicamente, i cosiddetti “porcetti termizzati” di arrivare nel Padiglione Italia a Milano. Serve un intervento del ministro della Salute. Le carni suine termizzate non rientrano tra quelle a rischio di peste suina africana».E anche l’assessore regionale all’Agricoltura Elisabetta Falchi si schiera contro la scelta del governo. «È inaccettabile che il ministero della Salute e la Commissione europea stiano valutando di autorizzare l’arrivo all'Expo 2015 di prodotti animali provenienti da tutto il mondo, che non rispettano le normative vigenti nell’Ue e continuino a impedire il movimento delle nostre carni suine sane e termizzate, che è risaputo non creerebbero alcun problema di carattere sanitario. Esistono norme comunitarie che disciplinano per la Regione le deroghe per l’esportazione di carni trattate e il ministero deve autorizzare questi movimenti, senza imporre ostacoli incomprensibili. Noi osserviamo le leggi e lo stesso devono fare a Roma e Bruxelles nei confronti delle 8 mila aziende sarde che rispettano i requisiti di biosicurezza».