VORREI

Filippo Nogarin (Sindaco M5S) il sistema Pd a Livorno


 A Livorno stiamo assistendo a una vera e propria farsa politico mediatica. Il partito democratico sta tentando di ribaltare la realtà addossando all'amministrazione 5 stelle le responsabilità delle condizioni in cui ha versato per anni Aamps, la municipalizzata dei rifiuti. Non intendiamo prestarci a questo sporco gioco: non vogliamo fare noi da parafulmine per le loro responsabilità. E’ bene dunque giocare a carte scoperte e mettere in fila i fatti.Quando ci siamo insediati abbiamo ereditato una situazione drammatica: l’azienda aveva 42 milioni di euro di debiti nel 2014 verso banche e fornitori e un buco da 21,4 milioni. Un buco determinato per 11 milioni da crediti Tia – la tassa sui rifiuti - mai riscossi dai vertici aziendali, senza che il socio unico, ovvero il Comune a guida Pd muovesse un dito per recuperarli.La situazione era drammatica: un’azienda da 300 dipendenti rischiava di fallire da un giorno all’altro in una città che già detiene il poco invidiabile record di 30mila disoccupati e col rischio che divenisse una discarica a cielo aperto.A quel punto abbiamo deciso di percorrere l’unica strada possibile, quella del concordato preventivo. Una scelta che ha giustamente portato la magistratura a aprire un'inchiesta sulla gestione di Aamps dal 2012 a oggi.Nella lista degli indagati al momento ci sono 9 persone: ci sono 3 esponenti della passata giunta Pd, sindaco compreso, i vertici passati di Aamps, un manager chiamato per salvare la baracca già nel 2012, un componente del cda che abbiamo revocato e l’attuale assessore al Bilancio, Gianni Lemmetti.Io e Lemmetti abbiamo firmato il bilancio 2014 contro il parere dei revisori dei conti depurandolo di 11 milioni di crediti Tia mai riscossi. Non lo avessimo fatto l’azienda sarebbe fallita e 300 persone sarebbero finite in mezzo a una strada.Abbiamo poi deciso di assumere 33 precari storici che erano rimasti appesi al ricatto occupazionale della vecchia politica. Senza queste persone non sarebbe stato possibile rilanciare l’azienda.L’ultimo punto è la revoca del cda. Stavano rallentando le pratiche per accedere al concordato, ignorando di fatto le linee guida del socio unico, e cioè il Comune.Ancora oggi non sappiamo a cosa sia legato l'avviso di garanzia per il nostro assessore, perché evidentemente ci sono ancora indagini in corso e non è quindi stato reso noto. A noi non serve che si arrivi al processo o alla condanna definitiva. Non facciamo sconti agli altri e non ne faremo neanche ai nostri. Ma questi dunque sono i fatti. La magistratura giudicherà sulla bontà delle nostre scelte. Abbiamo affrontato con coraggio una situazione drammatica creata da chi ci ha preceduto e stiamo cercando di portare fuori dalla polvere l’azienda dei rifiuti. La reazione politica del Pd è invece quella di un partito che vede sgretolarsi il suo sistema di potere e clientele che gli aveva permesso di occupare per decenni questa città. Un colpo di coda cui noi reagiremo come abbiamo sempre fatto: puntando su scelte coraggiose di buon governo nell’interesse dei livornesi. In questo momento abbiamo bisogno del sostegno di tutta la comunità 5 stelle, stateci vicini.