Creato da claudiaandmirko il 15/10/2008

Claudia

la vita va vissuta pienamente ogni giorno

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Post n°6 pubblicato il 01 Dicembre 2008 da claudiaandmirko
 

 
 
 

Post N° 5

Post n°5 pubblicato il 19 Ottobre 2008 da claudiaandmirko
 

mitici anni 80
La generazione degli anni 80
Lo scopo di questa missiva é quello di rendere giustizia a una
generazione, quella di noi nati negli anni '80 (anno
più, anno meno), quelli che vedono la casa acquistata allora dai nostri
genitori valere oggi 20 o 30 volte tanto, e che pagheranno la propria
fino
ai 50 anni.

Noi non abbiamo fatto la Guerra, né abbiamo visto lo sbarco sulla
luna,
non abbiamo vissuto gli anni di piombo, né abbiamo votato il
referendum
per l'aborto e la nostra memoria storica comincia coi Mondiali di
Italia '90.
Per non aver vissuto direttamente il '68 ci dicono che non
abbiamo ideali, mentre ne sappiamo di politica più di quanto credono e
più di quanto sapranno mai i nostri fratelli minori e discendenti.

Babbo Natale non sempre ci portava ciò che chiedevamo, però ci
sentivamo dire, e lo sentiamo ancora, che abbiamo avuto tutto,
nonostante
quelli che sono venuti dopo di noi sì che hanno avuto tutto, e nessuno
glielo dice.

Siamo l'ultima generazione che ha imparato a giocare con le
biglie, a saltare la corda, a giocare a lupo, a un-due-tre-stella, e
allo
stesso tempo i primi ad aver giocato coi videogiochi, ad essere andati
ai parchi di divertimento o aver visto i cartoni animati a colori.

Abbiamo indossato pantaloni a campana, a sigaretta, a zampa di
elefante e con la cucitura storta; la nostra prima tuta è stata blu con
bande bianche sulle maniche e le nostre prime scarpe da ginnastica di
marca le abbiamo avute dopo i 10 anni.

Andavamo a scuola quando il 1 novembre era il giorno dei Santi e
non Halloween, quando ancora si veniva bocciati, siamo stai gli
ultimi a fare la Maturità e i pionieri del 3+2...

Siamo stati etichettati come Generazione X e abbiamo dovuto
sorbirci Sentieri e i Visitors, Twin Peaks e Beverly Hills (ti piacquero
allora, vai a rivederli adesso, vedrai che delusione). Abbiamo pianto
per
Candy-Candy, ci siamo innamorate dei fratelli di Georgie, abbiamo
riso con Spank, ballato con Heather Parisi, cantato con Cristina
D'Avena e imparato la mitologia greca con Pollon. Siamo una
generazione che
ha visto Maradona fare campagne contro la droga.

Siamo i primi ad essere entrati nel mondo del lavoro come
Co.Co.Co. e quelli per cui non gli costa niente licenziarci. Ci
ricordano
sempre fatti accaduti prima che nascessimo, come se non avessimo vissuto
nessun avvenimento storico. Abbiamo imparato che cos'è il
terrorismo,
abbiamo visto cadere il muro di Berlino, e Clinton avere relazioni
improprie con la segretaria nella Stanza Ovale; siamo state le più
giovani
vittime di Cernobyl; quelli della nostra generazione l'hanno fatta
la guerra
Kosovo, Afghanistan, Iraq, ecc.); abbiamo gridato NO NATO, fuori
le basi dall'Italia, senza sapere molto bene cosa significasse, per
poi
capirlo di colpo un 11 di settembre.

Abbiamo imparato a programmare un videoregistratore prima di
chiunque altro, abbiamo giocato a Pac-Man, odiamo Bill Gates e credevamo
che internet sarebbe stato un mondo libero.

Siamo la generazione di Bim Bum Bam, di
Clementina-e-il-Piccolo-Mugnaio-Bianco e del Drive-in. Siamo la
generazione che andò al cinema a vedere i film di Bud Spencer e
Terence Hill.
Quelli cresciuti ascoltando gli Europe e Nik Kamen, e gli
ultimi a usare dei gettoni del telefono. Ci siamo emozionati con
Superman,
ET o Alla Ricerca dell'Arca Perduta. Bevevamo il Billy e mangiavamo
le Big
Bubble, ma neanche le Hubba
Bubba non erano male; al supermercato le cassiere ci davano le
caramelline
di zucchero come resto. Siamo la generazione di Crystal Ball ("con
Crystal Ball ci puoi giocare..."), delle sorprese del Mulino
Bianco, dei
mattoncini Lego a forma di mattoncino, dei Puffi, i Volutrons,
Magnum P.I., Holly e Benji, Mimì Ayuara, l'Incredibile Hulk,
Poochie,
Yattaman,Iridella, He-Man, Lamù, Creamy, Kiss Me Licia, i Barbapapà, i
Mini-Pony,le Micro-Machine, Big Jim e la casa di Barbie di cartone ma
con
l'ascensore. La generazione che ancora si chiede se Mila e Shiro
alla fine vanno insieme.

La generazione che non ricorda l'Italia Mondiale '82, e che ci
viene un riso smorzato quando ci vogliono dare a bere che l'Italia
di
quest'anno è la favorita...

L'ultima generazione a vedere il proprio padre caricare il
portapacchi della macchina all'inverosimile per andare in vacanza
15 giorni.
L'ultima generazione degli spinelli...

Guardandoci indietro è difficile credere che siamo ancora vivi:
viaggiavamo in macchina senza cinture, senza seggiolini speciali
e senza
air-bag; facevamo viaggi di 10-12 ore e non soffrivamo di
sindrome da classe turista.
Non avevamo porte con protezioni, armadi o flaconi di
medicinali con chiusure a prova di bambino.
Andavamo in bicicletta senza
casco né protezioni per le ginocchia o i gomiti.
Le altalene erano di ferro con gli spigoli vivi e il gioco delle
penitenze
era
bestiale.

Non c'erano i cellulari. Andavamo a scuola carichi di libri e
quaderni, tutti infilati in una cartella che raramente aveva gli
spallacci
imbottiti, e tanto meno le rotelle!!

Magiavamo dolci e bevevamo bibite, ma non eravamo obesi.
Al limite uno era grasso e fine.
Ci attaccavamo alla stessa bottiglia per bere e
nessuno si è mai infettato.
Ci trasmettevamo solo i pidocchi a
scuola,
cosa che le nostre madri sistemavamo lavandoci la testa con
l'aceto.

Non avevamo Playstation, Nintendo 64, videogiochi, 99 canali
televisivi,dolby-surround, cellulari, computer e Internet, però ce la
spassavamo tirandoci gavettoni e rotolandoci per terra tirando su di
tutto;
bevevamo l'acqua direttamente dalle fontane dei parchi, acqua non
imbottigliata, che bevono anche i cani!
E le ragazze si intortavano inseguendole
per toccar loro il sedere e giocando al gioco della bottiglia o a
quello della verità,
non in una chat dicendo :) :D :P

Abbiamo avuto libertà, fallimenti, successi e responsabilità e
abbiamo imparato a crescere con tutto ciò.

 
 
 

Post N° 4

Post n°4 pubblicato il 19 Ottobre 2008 da claudiaandmirko
 

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Post N° 3

Post n°3 pubblicato il 19 Ottobre 2008 da claudiaandmirko
 

Lettera d'amore

Due parole sull’amore Molte volte ci si sente chiedere cos’è l’amore…e molte volte non si sa rispondere a questa domanda molto semplice. Questo perché la risposta è riservata a un’èlite di persone, quelle poche persone, che amando e solo amando sono venuti a conoscenza di questo sentimento… Non è retorica ma pura e semplice verità…solo chi ama sa dare una definizione più o meno precisa di cosa può rappresentare questo sentimento, solo chi ama sa cos’è l’amore ed è proprio da chi ama che escono fuori le definizioni più belle più dolci più romantiche, quelle che riscaldano il cuore anche a chi non sa cosa questo sentimento possa significare… Io amo, e per me amare significa fare uscire il meglio di noi davanti alla persona che si vorrebbe accanto per il resto della nostra vita… già perché chi è innamorato e non desidera avere accanto a sé il proprio compagno o la propria compagna per il resto della sua vita non può definirsi realmente innamorato…non si può fingere di amare se non si desidera almeno in parte che il proprio partner ti stia accanto per sempre, non si può dire “ti amo ma non so se voglio passare il resto della mia vita con te”.. , è come dire io adoro il bianco ma preferisco vestire di nero, è come dire io adoro la verdura ma preferisco mangiare la carne…è un controsenso. Chi ama desidera più di se stesso che quell’amore duri da quel momento all’eternità…poi c’è la categoria di persone, forse quelle un po’ come me, che sente questo forte desiderio ma ha paura di ammetterlo, non tanto a se stessa quanto alla persona che ha accanto a sé… si tratta di puro e semplice orgoglio, che purtroppo è un’arma a doppio taglio… protegge te stesso e ferisce l’altro. Farsi uno scudo d’orgoglio ci fa sentire più protetti, come se non esporsi significasse in quel momento almeno dall’esterno non provare determinati sentimenti e questo secondo i più orgogliosi, significherebbe soffrire di meno nel momento dell’abbandono. Chi ha orgoglio ha solo paura…paura di sembrare fragile, paura di amare, paura di provare forti sentimenti, paura di essere abbandonati, paura di soffrire…. ma ho imparato a mie spese che in amore bisogna essere coraggiosi, bisogna imparare a essere forti. Ci vuole forza per un sentimento che lo è altrettanto se non di più. L’amore è un sentimento sconvolgente che stravolge l’ordinarietà…colui o colei che sembra essere più forte, che ha deciso a priori di non farsi scalfire da questo sentimento è di gran lunga il polo più debole della coppia, ma ciò non significa che non ami…anzi. Colui o colei che è orgoglioso è senz’altro colui che ha più paura e che ha più bisogno d’amore per poterla superare. Io sono una di quelle. Non avrei mai pensato un giorno di mettermi qui, davanti al computer a scrivere di queste cose, io che fino a qualche tempo fa l’ amore lo conoscevo solo per sentito dire, io che fino a qualche  tempo fa ero chiusa nel mio guscio di depressione, io che fino a qualche tempo fa non sapevo cosa significava vivere. Un giorno sono uscita fuori dal mio guscio, e ho cominciato a vivere…cominciare a vivere porta di conseguenza alla conoscenza dei più svariati sentimenti che appartengono all’essere umano… ci sono state amicizie lunghe e brevi, amicizie finite e amicizie che ancora durano, amicizie false e amicizie vere. Vivere significa purtroppo anche soffrire ma come si può vivere senza amare? L’amore è qualcosa magnifico, ma ho imparato nella vita che tutto ha un prezzo e l’amore si paga con la sofferenza. L’amore è un gioco d’azzardo, che ti può far perdere, allora diventa un vizio e tu continui a pagare e a spendere tempo per cercare di vincere almeno una volta, ma che sia una di quelle vincite così grandi da poter decidere di smettere di lavorare e di vivere di rendita per il resto della tua vita. Così è l’amore… incontri tante persone nella tua vita, speri che si rivelino una vincita e che possano durare per sempre, ma poi continui a pagare che significa soffrire perché sei stato abbandonato, perché sei stato tradito, perché l’amore è finito, ma nonostante ciò, nonostante le delusioni e le amare sofferenze, tu continui a giocare nella speranza di incontrare qualcuno che ti faccia vivere d’amore per il resto della tua vita. Parlare d’amore così facilmente come faccio io adesso significa amare, significa avere amato e avere sofferto e nonostante tutto aver ricominciato ad amare…io vivo l’amore e per me l’amore è una questione di temperatura nel vero senso della parola. Quando si ama il cuore è caldo, e si porta con sé questa piacevole sensazione di tepore fino a che poi non scompare e lascia dietro di sé un freddo vuoto…ma non bisogna disperare perché questo freddo vuoto verrà colmato di nuovo, da un nuovo amore che ti farà sentire di nuovo quella piacevole sensazione di calore… è difficile pensare che dopo una storia importante ne possa nascere un’altra. Io ci sono passata e mi ero ripromessa che non mi sarei più innamorata per almeno un po’ di anni. Ma non si può scappare dall’amore, perché l’amore ti travolge quando meno te lo aspetti e quando meno lo desideri…e così eccomi di nuovo innamorata, e più di prima. Ci vuole forza per dimenticare la persona che si ha amato e ci vuole forza per ricominciare ad amare…io ho scoperto di esserlo, e ho scoperto insieme al mio nuovo amore cosa significa veramente amare. L’amore è qualcosa che nasce spontaneamente e non puoi fare altro che farti travolgere da questo enorme ondata, perché Dio solo sa quanto è piacevole annegare in questo sentimento, ma non basta farsi trascinare dalle onde, bisogna costruire qualcosa di concreto. L’amore non è solo istintività, impulsività, l’amore è anche volontà. Bisogna avere la volontà di portare avanti una storia quando ci si crede fino in fondo. Non basta essere innamorati per decidere che un amore debba durare per sempre, bisogna volerlo e bisogna volerlo in due. Ma non lo si può desiderare con qualsiasi persona che abbiamo di fronte…bisogna desiderarlo con chi per noi è davvero speciale, quando ti accorgi che la persona che hai accanto ha i tuoi stessi desideri, le tue stesse aspettative e prova il tuo stesso amore, allora lì , nel momento in cui capisci che quella potrebbe essere la persona che ti starà accanto per la vita, allora comincia davvero a volere che ciò accada. E non bisogna titubare se si prova una cosa così grande solo dopo poco tempo, se nasce è perché doveva nascere, se finisce è perché doveva finire. Il mio primo amore doveva finire perché avrei dovuto incontrare la persona che mi è accanto in questo momento, l’amore con la A maiuscola, l’amore che è nato subito, giusto il tempo di capire che siamo fatti l’uno per l’altro, l’amore che non è solo istintività e impulsività ma è anche volontà. Volontà di rimanere insieme, di costruire qualcosa d’importante, qualcosa che possa suscitare invidia, un mondo tutto nostro dove nessuno può entrare perché nessun’altro capirebbe. E’ bello incontrare una persona e innamorarsi ma è ancora più bello incontrare una persona, innamorarsi e scoprire giorno per giorno che quella persona sei tu, perché quella persona è come te, ha le tue stesse aspettative, ha i tuoi stessi desideri, i tuoi stessi sogni d’amore. Non è vero che gli opposti si attraggono perché alla fine è con la persona che ti assomiglia di più che decidi di trascorrere il resto della tua vita…e io, in questo momento non chiaro della mia vita, in cui mi sono rimaste poche certezze, ne ho una alla quale mi aggrappo più di tutte e quella certezza è colui che è al mio fianco, anche se ancora da poco tempo. So che il mio desiderio di felicità insieme a lui non appartiene solo a me e questo mi rende ancora più serena. Tutto quello che ho scritto fin’ora l’ho scritto perché ispirata dalla persona che mi sta affianco, senza la quale non sarei mai stata in grado di capire l’amore…è facile sentirlo ma non è altrettanto facile capirlo. Ho iniziato scrivendo che non è facile dare una definizione all’amore…per me l’amore oggi ha un solo nome: MIRKO

 
 
 

Post N° 2

Post n°2 pubblicato il 19 Ottobre 2008 da claudiaandmirko
 

 
 
 
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