MY OWN TIME

Post N° 77


Lettura splendida, parole che incantano, emozioni che circolano... Bravo, Erri!!!  "Quando, nel maggio del 1999, Erri De Luca partě per Belgrado, bombardata dalla Nato, per ''condividere un po' della sua insonnia'', fece, come dice lui stesso, ''atto di residenza, non di resistenza''. In un certo senso cosi', tutto questo libro e' ''un atto di residenza'', di partecipazione a quel che ci accade intorno, quindi con un proprio punto di vista, una presa di posizione. In esso ha raccolto scritti diversi, che raccontano luoghi, avventure, osservazioni, riflessioni, unite da un unico punto di vista, quello del pianoterra, cioe' uno sguardo dal basso e di residente: lo sguardo stanziale del vagabondo, che, per il breve periodo in cui si ferma, mette radici, costruisce pareti di cartone o di latta e si guarda attorno, riuscendo a vedere e descrivere gli uomini come alberi che camminano, la politica come un Museo delle marionette, il mondo come un vecchio cappotto capovolto..."