A conferma di quanto scritto in precedenza, sebbene determinato da altre motivazioni, si prevede il ritorno alle monete Nazionali e la fine dell'EURO:
Wall Street si prepara a drenare più ricchezza privata possibile e affondare la moneta unica. E a Londra danno per imminente il ritorno alla lira. Ecco cosa potrebbe succedere. Potrebbe essere il canto del cigno dell'euro. Secondo le indiscrezioni che trapelano sempre più frequentemente dal "Gotha" della finanza e dell'economia mondiale, i prossimi mesi sarebbero decisivi per le sorti della moneta unica.
Al compimento del tredicesimo anno di età, l'euro è da una formidabile manovra a tenaglia pronta a chiudersi inesorabilmente alla gola del sogno europeista: da un lato la crisi economica e la crescita dei movimenti euroscettici, dall'altro una vera e propria macchinazione orchestrata dall'alta finanza extra - comunitaria (sopratutto Usa) per eliminare una valuta considerata "ingombrante" nell'assetto globale. Fattori esogeni, insomma, ed endogeni sembrerebbero concorrere al ritorno alle vecchie monete nazionali.
Secondo Carlo Cambi per Libero, a Wall Street si starebbe preparando un "piano di Natale" per mettere nel mirino l'euro. A sostegno di questa tesi viene citata una fonte proveniente dal board del Comitato di Basilea, l'organizzazione per la vigilanza bancaria gestita dalle Banche centrali del G10: secondo questa ipotesi, l'offensiva Usa contro la moneta unica verrebbe a galla riflettendo sul fatto che, nei tanto famigerati stress test, i crediti in sofferenza o inesigibili vengono fatti pesare molto di più rispetto ai derivati. Con il risultato di penalizzare le banche commerciali a vantaggio di quelle finanziarie, salvando numerose banche tedesche come le Landsbank.
di Giovanni MASINI (Libero)
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il 31/05/2024 alle 12:46
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