Il salario minimo europeo, di fatto e di diritto, rappresenterebbe una violazione delle regole della concorrenza tra gli Stati, giacchè la UE non ha previsto di uniformare la fiscalità comunitaria, consentendo di procedere in ordine sparso, creando delle “Isole Kaiman” in Europa.
Olanda, Lussemburgo, Malta, ed anche San Marino, agiscono indisturbate creando “anomalie” nei sistemi di controllo dei flussi di capitali. Non sto affermando che non sarebbe giusto, stabilire un “salario minimo” ma mi domando perchè consentire l’importazione di mano d’opera non qualificata, mediante immigrazione clandestina, con lo scopo di destabilizzare il mercato del lavoro (deflazione salariale) per poi cercare di introdurre un intervento di facciata che non basterebbe a risolvere il problema.
I diritti dei lavoratori sono stati duramente aggrediti con l’eliminazione della “scala mobile”, l’introduzione del “job act” e l’accettazione supina dell’attività di sfruttamento delle multinazionali tramite il “fattorinaggio” e la mancata tassazione dei giganti del web.
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il 08/01/2024 alle 12:40
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