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ANALISI ECONOMICA DI V. DE MOLLI, ALLA VIGILIA DEL FORUM DI CERNOBBIO.


«Il rallentamento della Cina e la sua instabilità finanziaria preoccupano ma non terrorizzano». Così Valerio De Molli, manager di The European House Ambrosetti. Alla vigilia della 41° edizione dell’annuale Forum “Lo scenario di oggi e di domani per le strategie competitive” (4, 5 e 6 settembre), che dal 1975, riunisce a Cernobbio capi di Stato e di governo, massimi rappresentanti delle istituzioni europee, ministri, premi Nobel, imprenditori, manager ed esperti di economia e finanza da tutto il mondo, De Molli si dice moderatamente ottimista sul futuro prossimo dell’economia globale: «Emergono nuovi fiori nel prato dei mercati internazionali, basti pensare all’Africa sub-sahariana o agli accordi tra gli Usa e l’Iran. Credo che le luci prevalgano sulle ombre e che si possa essere moderatamente ottimisti».A Cernobbio, questo week-end, sarà presente anche l’ex ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis. E a proposito dell’accordo sul terzo pacchetto di aiuti da 86 miliardi di euro per Atene, De Molli si mostra fiducioso: «Credo che non si riaprirà un capitolo greco e se anche, malauguratamente, la cosa dovesse degenerare, non mi aspetto scompensi gravi sul resto dell’Europa».Poi c’è l’Italia, in particolare il lavoro: «Il Jobs Act – commenta De Molli – rappresenta un passo avanti significativo, i dati di giugno segnalano la creazione di nuovi contratti a tempo indeterminato. Tuttavia, la disoccupazione complessiva, soprattutto tra i giovani, resta a livelli tragici. Per creare nuovi posti di lavoro bisogna ristabilire le priorità indirizzandole, verso una cultura pro-business. Se vogliamo davvero riportare il tasso di disoccupazione in Italia a livelli fisiologici bisogna mobilitare gli investimenti e fare nuova impresa».Commento:Come al solito, ci troviamo di fronte a "vere e proprie scommesse" spacciate come certezze. Un "piazzista di Borsa" e non un'analista indipendente. Quanto potrà mai essere indipendente, un manager di una Società quotata? L'Oste Vi dirà mai che il suo vino non è ottimo? Non siamo in modo pregiudiziale, contro le “nuove idee”, ma servirebbe a corollario, indicare la via ed impegnarsi nel settore delle proposte, superando la semplice dichiarazione d’intenti.