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TREMONTI da TRUMP


Giulio Tremonti sarà (forse) l'unico italiano che parteciperà all'Inauguration day, la cerimonia di insediamento di Donald Trump che si terrà il 20 gennaio. "È la fine di un'epoca", dice l'ex ministro in una intervista al Corriere della Sera: "La fine dell'utopia della globalizzazione. E, seppur in modo soft, questa data ha una portata storica simile alla caduta del comunismo". "C'ero nel 2001 all'insediamento di George W. Bush", continua Tremonti, "e ci sarò anche stavolta, invitato da esponenti del partito repubblicano e del Congresso americano". Obama, ricorda, "disse a Berlino che la vittoria di Trump non sarebbe stata la fine del mondo. Non è stata la fine del mondo ma sarà la fine di un mondo". "Quella che sta crollando", continua Tremonti, è una utopia. L'utopia della globalizzazione. Un'utopia che era stata costruita sulla base di due formule chiare e interconnesse: politically correct e responsibility to protect. È durata vent'anni esatti. Lanciata nel gennaio del 1996 col secondo mandato alla Casa Bianca di Bill Clinton, immaginata come l'anno zero dell'umanità, articolata come progetto di creazione dell'uomo nuovo e di un mondo nuovo. L'uomo nuovo è il consumatore ideale, l'uomo a taglia unica, a cui vanno cancellate radici e tradizioni, in tutto e per tutto conforme allo schema ideale del consumo e del comportamento politicamente corretto. Uno degli ultimi atti di questa presidenza è stato l'adattamento in logica gender delle toilette degli edifici federali...".Quotidiano LIBERO on.lineVeramente POCO comprensibile. E pensare che è uno dei... migliori!