Per consentire l’uscita dalla depressione e dalla deflazione, fondamentale sarà la ripresa della domanda (aggregata), una politica economica di ispirazione Keynesiana con investimenti a debito da parte dello Stato, ed incentivare gli impieghi dei privati. Quest’ultimo punto è probabilmente il più difficile da realizzare. Il privato vorrebbe investire in condizioni di sicurezza, a breve e con alto reddito. Con la redditività del capitale immobilizzato ad interesse negativo, il privato è alla ricerca di impieghi che consentano il realizzo di un plus nel breve periodo, per evitare perdite sul capitale. Perciò impieghi a tre mesi e disimpegni: un tocca e leva che genera tensione sui mercati e fluttuazioni sugli indicatori Borsistici. Prese di beneficio e rapide speculazioni, rappresentano la normalità in questi tempi complicati. Il quesito principale riguarda la direzione che sta prendendo o prenderà il grande capitale speculativo supportato da un sistema cieco o complice. Grecia, Irlanda, Italia e Francia sono stati assaliti dai grandi capitali, operando sui debiti sovrani (acquisti e vendite repentine) con l’opposizione della B.C.E. con il programma di Qe, che non ha avuto altro risultato che bloccare l’attività speculativa senza incidere sul eventuale ripresa.
IL DILEMMA DELL'INVESTIMENTO
Per consentire l’uscita dalla depressione e dalla deflazione, fondamentale sarà la ripresa della domanda (aggregata), una politica economica di ispirazione Keynesiana con investimenti a debito da parte dello Stato, ed incentivare gli impieghi dei privati. Quest’ultimo punto è probabilmente il più difficile da realizzare. Il privato vorrebbe investire in condizioni di sicurezza, a breve e con alto reddito. Con la redditività del capitale immobilizzato ad interesse negativo, il privato è alla ricerca di impieghi che consentano il realizzo di un plus nel breve periodo, per evitare perdite sul capitale. Perciò impieghi a tre mesi e disimpegni: un tocca e leva che genera tensione sui mercati e fluttuazioni sugli indicatori Borsistici. Prese di beneficio e rapide speculazioni, rappresentano la normalità in questi tempi complicati. Il quesito principale riguarda la direzione che sta prendendo o prenderà il grande capitale speculativo supportato da un sistema cieco o complice. Grecia, Irlanda, Italia e Francia sono stati assaliti dai grandi capitali, operando sui debiti sovrani (acquisti e vendite repentine) con l’opposizione della B.C.E. con il programma di Qe, che non ha avuto altro risultato che bloccare l’attività speculativa senza incidere sul eventuale ripresa.