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RITIRO DELL'ITALIA DALL'EURO-AREA


Simulazioni stocastiche di modello macroeconomico strutturaleAlberto Bagnai, Brigitte Granvilleb, Christian A. Mongeau Ospinaa, Dipartimento di Economia, Università "Gabriele d'Annunzio", viale Pindaro 42, I-65127 Pescara, Italia Centro per la ricerca della globalizzazione, Queen Mary University di Londra, Mile End Road, Londra E1 4NS, UK Associazione italiana per lo studio delle asimmetrie economiche, via Filippo Marchetti 19, I-00199 Roma, ItaliaA B S T R A C T:Questo documento valuta il possibile l'impatto sull'economia italiana conseguente l’uscita dell’Italia dall'area Euro, mediante simulazioni stocastiche di un modello macroeconometrico. Il modello considera l'effetto della svalutazione sull'uscita, la valutazione del debito sovrano e lo sviluppo delle relazioni economiche bilaterali tra l'Italia ed suoi principali partner commerciali. I risultati di simulazione sono coerenti con i risultati della ricerca applicata di recente: l'economia italiana seguirà il modello a forma di V osservato nella maggior parte delle crisi monetarie. Dopo un periodo iniziale di stress, si prevede l’introduzione di una serie adeguata di misure di politica anticiclica, il PIL reale dovrebbe recuperare e riprendere la crescita ad un ritmo ragionevole. In particolare, mentre l'effetto positivo atteso del riallineamento del tasso di cambio nominale sul saldo esterno sarebbe transitorio, la crescita nominale più elevata comporterebbe una persistente riduzione della disoccupazione e del rapporto debito pubblico/PIL. Questi risultati sono consistenti e verificabili per una serie di controlli di sensibilità, in considerazione di circostanze negative, come la sovraesposizione del tasso di cambio, il panico finanziario, i vincoli sul lato dell'offerta e l'applicazione di tariffe retributive.1. IntroduzioneLa performance economica dell'Euroarea (EA) è stata finora deludente. Eurostat (2017) riferisce che tra il 1999 e il 2015 la crescita reale annua è risultata in media dell'1,3% nei paesi dell'EA12 e del 2,3% negli altri paesi dell'Unione europea. Dreyer e Schmid (2016) mostrano che, mentre l'adesione all'UE ha avuto un impatto positivo sulla crescita, l'adesione all'EA non ha alcun effetto supplementare sulla crescita, tranne che durante le crisi economiche, quando colpisce negativamente la crescita. La crescita media dell'EA è stata dello 0,2% rispetto al 2008, mentre gli altri paesi dell'UE hanno raggiunto un tasso di crescita reale dell'1,3%. Questi risultati sono coerenti con i risultati di Bohl  (2016) giacchè i regimi di cambio e le crisi finanziarie, interagiscono in modo tale da rendere più difficile il recupero dei tassi.N.B: Modelli dinamici e stocastici di equilibrio economico generale (DSGE)...I modelli dinamici stocastici di equilibrio generale (dynamic stochastic general equilibrium, DSGE) descrivono l’andamento dei principali aggregati macroeconomici come risultato di scelte ottimizzanti di famiglie e imprese, che dipendono anche dalle loro aspettative. Combinando rigorosi fondamenti teorici delle equazioni comportamentali (microfondazioni) con la stima (o calibrazione) dei parametri strutturali, i modelli DSGE consentono di replicare l’andamento delle principali variabili macroeconomiche. Inoltre l’identificazione dei parametri strutturali – che descrivono le preferenze individuali, i vincoli tecnologici e quelli istituzionali – consente di utilizzare i modelli per analisi di politica economica senza incorrere nella Lucas critique. I modelli DSGE di tipo neo-keynesiano, sviluppati dall’Istituto con riferimento all’Italia e all’area dell’euro, sono utilizzati per la previsione, la costruzione di scenari controfattuali e l'analisi di politica economica.