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IL VINCOLO DEL 3%


Il vincolo del 3% nel rapporto tra PIL e debito, era il massimo della crescita che ai tempi consentiva il controllo sul debito. E’ simbolico, rappresentava un riferimento, a modalità Totem, ed aveva l'obiettivo di impedire la “spesa libera” e l’intervento fattivo dello Stato nell’Economia. Rappresentava il momento storico di una Economia dovunque in crescita, basato sulle regole degli anni ’80, per bloccare le iniziative dei Politici di allora (se del caso ne avessero avute...). Monti, per mezzo del suo intervento da Presidente del Consiglio MAI eletto, ha consentito il rispetto della regola del 3%, tagliando i redditi degli Italiani, welfare e servizi in ossequio e rispetto di un rapporto di forza non giustificato se non dall’introduzione di una austerità che ha fatto l’interesse della Germania, che nel contempo sforava e continua a sforare al 9% e passa nel suo rapporto attivo tra Pil e debito senza che la UE la castighi con le previste sanzioni. La trasformazione/camuffamento, del Marco supervalutato in Euro, ha consentito una potente ripresa delle esportazioni Tedesche, a danno sopratutto dell’Italia della quale era la principale competitor in fondamentali asset industriali. L’austerità è sinonimo di povertà ed è comunque l’accettazione masochistica di un evento evitabile, ordinata da una entità aliena che nulla ha da spartire con l’Italia e gli Italiani che viene chiamata Unione Europea, quando l’unione è rimasta lettera morta.