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ACCISE ED IVA: EFFETTI SUL COSTO ALLA POMPA DEL CARBURANTE

Post n°1274 pubblicato il 19 Gennaio 2023 da fresbe
 

Nonostante il crollo del costo del petrolio, il prezzo alla pompa dei carburanti in Italia si riduce tardivamente ed in modo non proporzionale. Oltre la discutibile condotta delle compagnie petrolifere, a gravare in maniera decisamente pesante sui prezzi alla pompa restano le accise. Tra accise ed IVA 22% (calcolata anche sulle accise) l’erario incassa più del 55% tipo € 11,72 su € 20,00.

Esiste la convinzione tra i contribuenti, che al ribasso del costo del barile debba necessariamente corrispondere una significativa (pari), riduzione del costo alla pompa. In questa valutazione parzialmente errata, gioca un ruolo fondamentale la sottovalutazione del peso delle accise e dell’IVA sulla formazione del prezzo finale. Occorre infatti tenere in considerare l’incomprimibilità di alcune voci che gravano sui costi della benzina e del gasolio.
 Innanzitutto le accise e l’IVA che da sole concorrono con più del 55% del costo medio dei prodotti petroliferi e sono fissi, insensibili alle variazioni del prezzo del barile.
 Stesso discorso per il costo industriale, per il quale alcune componenti sono fisse e concernono i costi della logistica e del funzionamento e il costo del lavoro e degli occupati lungo tutta la filiera petrolifera. Anche questi sono costi insensibili alle variazioni dell’andamento del greggio in quanto operano in applicazione di contratti collettivi di lavoro.
 La parte variabile è esclusivamente quella legata da un lato al prezzo d’acquisto della materia prima che copre appena il 20% e in quota parte al margine lordo che in ogni caso è rimesso alle capacità concorrenziali degli attori della filiera.
Il Governo non può fissare per Decreto il prezzo della benzina, ma può certamente intervenire riducendo l’aliquota l’IVA e intervenendo sulle accise.
Se per assurdo, i Paesi produttori ci regalassero la materia prima, un litro di verde costerebbe agli italiani 1,083 euro ed un litro di gasolio 0,965 euro. In ambito Europeo l’Italia si posiziona seconda, subito dopo il Regno Unito, per la tassazione sul diesel, e terza per quella sulla benzina, dopo Olanda e Regno Unito.
(by web integrato)

Commenti al Post:
fresbe
fresbe il 19/01/23 alle 14:03 via WEB
Quindi se si calcolasse il 20% sulla riduzione del costo del barile applicandolo al prezzo alla pompa, sarebbe corretto?
 
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