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Post n°1303 pubblicato il 23 Giugno 2024 da fresbe
L’economista Giulio Sapelli spera che il governo essendo impossibile raggiungere tutti gli obiettivi del Pnrr, abbia il buonsenso di puntare almeno su quelli che riguardano le infrastrutture, che sono fondamentali. E sulla riforma del Patto di stabilità è categorico: Siamo di fronte a una vera catastrofe e questa riforma porterà l’Europa alla deindustrializzazione. Professor Sapelli, nei prossimi giorni dovrebbe arrivare la terza rata del Pnrr dall’Ue ma il ministro Fitto ha ammesso i ritardi nell’attuazione del Piano. Pensa che l’Italia riuscirà a spendere tutti i soldi a disposizione? È molto difficile ma d’altronde, come lei ha ricordato, l’ha già ammesso il ministro Fitto. Ci sono delle difficoltà evidenti ma l’errore di fondo è stato fatto all’inizio. A differenza di Francia e Germania che hanno concentrato le richieste o di prestiti o di sussidi in pochi ambiti, noi l’abbiamo fatto in 12 o 13 ambiti, cioè abbiamo sventagliato le nostre richieste in una gamma troppo ampia. Come se avessimo la possibilità di raggiungere obiettivi. Eppure il governo insiste a dire che spenderà tutto il denaro, anche se dalla Lega qualcuno storce il naso. Cosa dovrebbe inventarsi l’esecutivo per raggiungere il maggior numero possibile di obiettivi? Siamo davanti a delle difficoltà enormi e quindi qualsiasi persona di buon senso, senza bisogno di fare calcoli complicati, sa che è impossibile portare a casa tutta questa infinita gamma di progetti con un apparato statale e territoriale che fa acqua da tutte le parti. Spero che avremo il buonsenso di puntare almeno sui progetti che riguardano le infrastrutture, che sono quelli fondamentali. Dovremmo fare un gabinetto d’emergenza che scelga i progetti irrinunciabili. Crede che attraverso il dialogo con l’Ue riusciremo a rimodulare alcuni obiettivi così da spalmarmi nel tempo? La Commissione Europea è già impegnata a negoziare i problemi degli aiuti di Stato, del Mes e del Patto di stabilità, se ci aggiungiamo anche quelli del Pnrr, la figura che fa il governo è catastrofica. Appena insediato, il nuovo governo doveva fare un elenco delle difficoltà ereditate dai vecchi esecutivi, in primis il governo Draghi. Oltre poi alle responsabilità dei governi degli ultimi vent’anni, dove appunto c’erano i vari Bassanini, Bersani, Letta. Eppure si dice che Meloni abbia voluto cambiare praticamente tutta la macchina amministrativa messa in piedi da Draghi per gestire il Pnrr, e questo abbia provocato i ritardi. Non ho appreso nulla di questo ma avendo studiato gli apparati statali dal punto di vista storico penso che anche se ci fosse stata l’intenzione di sbaragliare una macchina amministrativa ci sarebbero voluti mesi. E anche se l’avessero fatto, lo spoils system l’ha inventato Bassanini, mica altri. Se hanno sbaragliato una macchina amministrativa in sei mesi faccio loro i complimenti, ma se lo Stato era ridotto così male che togliendo il primo stato sotto non c’era nulla vuol dire che è stato qualcun altro a minarne le fondamenta. Crede che politicamente ci sia lo spazio per il dialogo tra maggioranza e opposizione, visto che tutti parlano di un piano per il paese e che non ha colore politico? Mi pare che tutti si siano dichiarati disposti a collaborare per l’applicazione del Pnrr. Mi auguro che ci sia su questo punto l’unità nazionale e che tutti remino dalla stessa parte. Poi se lo dicono solo a parole o se lo faranno non lo so. Non so bene come si potrebbe dare una mano dall’opposizione, visto che non mi sembra ci siano chissà quali studiosi tra quelle fila, ma staremo a vedere… Tra le soluzioni pensate dal governo c’è quella di coinvolgere le partecipate di Stato a partire da Eni e Enel: pensa sia una proposta corretta e come giudica le nomine appena fatte dal governo? Ci sono nomine e nomine. Il rinnovo di De Scalzi è ottima dal punto di vista tecnico ma anche lo stesso richiamo di Scaroni in Enel che ha suscitato tanti problemi politici è una cosa buona, vista la sua competenza. Sono molto rammaricato perché a suo tempo non rinnovarono la nomina di Giuseppe Bono, per le altre non mi voglio assolutamente pronunciare. Credo sia sbagliato però coinvolgere queste imprese nel progetto del Pnrr: le imprese devono fare le imprese, il governo deve fare il governo. La riforma del patto di stabilità va verso l’austerity, ma dall’Ue dicono che l’Italia non deve preoccuparsi. Lei è preoccupato? Come ho sempre pensato, il patto di stabilità, che non è una legge ma un regolamento e che non avendo l’Ue una costituzione finisce per essere un accordo di potere stipulato tra le Nazioni più potenti a danno delle Nazioni minori, è una medicina peggiore del male. Riguardo alla attuale riforma mi pare che siano stati dimenticati tutti i discorsi fatti durante la pandemia e in periodo di guerra. Tanto la proposta dell’Ue quanto quella tedesca sono una peggiore dell’altra. In una si fa una sorta di esame e si impongono condizioni diversissime per raggiungere certi risultati. Quella tedesca è ancora peggiore. Insomma siamo di fronte a una vera catastrofe, soprattutto se non si escludono dal debito le risorse per gli investimenti. Questa riforma porterà l’Europa alla deindustrializzazione. L’Ue è anche tornata a chiedere all’Italia di ratificare il Mes, visto che siamo rimasti l’unico paese dei 27 a doverlo fare. Che ne pensa? Il Mes è una trappola per topi e non farà che aggravare la situazione appena descritta. Funziona come una società privata ma avendo come azionisti gli Stati, e non fa altro che costringere in un’unica gabbia le molteplicità delle condizioni economiche. Non risolve di certo il problema del debito pubblico e può far fare all’Italia la fine della Grecia. Non bisogna ratificarlo, bisogna fare in modo che cambino le regole europee e queste cambiano solo facendo dei passi come questo. Manca solo l’Italia? Bene, tanto vale rimanere soli. Bisogna tenere il punto. |
Post n°1301 pubblicato il 04 Giugno 2024 da fresbe
Il primo Gennaio 1946 veniva redatta a cura dei “Padri Costituenti,” la Costituzione della Repubblica Italiana. Tutto ciò che non fosse Italia era altro: terre lontane, destinazione esotiche e sconosciute, stranieri! I diritti ed i doveri del Cittadino Italiano, erano così definiti incisi sul marmo, come le tavole dei Dieci Comandamenti. La Legge Fondamentale è in posizione di vertice nella gerarchia delle fonti nel ordinamento giuridico della Repubblica. Viene considerata rigida e formata da 139 articoli e da 18 disposizioni transitorie. Storicamente esistevano dei precedenti, rappresentati dalla Costituzione Siciliana del 1812 e successivi. Il Parlamento del Regno di Sicilia Borbonico, riunito in seduta straordinaria, promulgò la Costituzione siciliana del 1812, una carta ispirata al modello inglese. La Costituzione prevedeva un parlamento bicamerale formato da una Camera dei Comuni, composta da rappresentanti del popolo con carica elettiva, e una Camera dei Pari, costituita da ecclesiastici, militari ed aristocratici con carica vitalizia. Le due camere, convocate dal sovrano almeno una volta l'anno, detenevano il potere legislativo, ma il re deteneva potere di veto sulle leggi del parlamento. Fu soppressa di fatto nel dicembre 1816 con la nascita del Regno delle Due Sicilie. Nel 1848, con le rivoluzioni scoppiate durante la primavera dei popoli, furono concessi alcuni statuti dai sovrani di alcuni Stati italiani: quello Napoletano; quelli del Ducato di Parma e dello Stato della Chiesa; quello Albertino nello Stato sabaudo. Non si trova traccia o riferimento alcuno a supposte Sovranità Divine od Extraterritoriali, riferimenti ad Ufo o mitiche organizzazioni criminali. - Articolo 1 L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. Qualsivoglia diversa interpretazione, equivale ad eversione e deve generare sdegno e resistenza attiva, negli Italiani che abbiano a cuore la Patria ed il rispetto della Storia e dei Loro diritti Costituzionali. |
Post n°1300 pubblicato il 31 Maggio 2024 da fresbe
Il Gruppo Bilderberg (detto anche, Club Bilderberg) è un incontro annuale per inviti che si replica dal 1960, non ufficiale, con circa CENTO partecipanti, la maggior parte dei quali sono personalità nel campo economico, politico e bancario. Come la SPECTRE! I partecipanti trattano una grande varietà di temi globali, economici e politici. Il gruppo si riunisce annualmente in hotel o resort di lusso in varie parti del mondo, normalmente in Europa, e una volta ogni quattro anni negli Stati Uniti o in Canada. Ha un ufficio di rappresentanza, a Londra in Gran Bretagna. I nomi dei partecipanti sono resi pubblici attraverso la stampa ma la conferenza è chiusa al pubblico e ai media. Le Bilderberg Conferences sono considerate uno dei "think tank" dell'ideologia neoliberista insieme al Tertage Foundation negli Stati Uniti, l'Adam Smith Institute e l'Institute of Economic Affairs in Gran Bretagna e la Mont Ceben, con la Quadrilateral Commission, nata nel 1979 su iniziativa delle precedenti. Considerato che le discussioni durante questa conferenza, non sono mai registrate o riportate all'esterno, questi incontri sono stati oggetto di critiche e di varie teorie del complotto, come ad esempio quella sostenuta da David Pensol nel libro “I segreti del Club Bilderberg”. Gli organizzatori della conferenza, tuttavia, spiegano questa loro scelta con l'esigenza di garantire ai partecipanti maggior libertà di esprimere la propria opinione senza la preoccupazione che le loro parole possano essere travisate dai media. La semplice constatazione di come sia possibile, in condizione di visibilità, discutere in privato del destino dell'Economia e quindi del mondo, preoccupa non poco. Cento influenti personaggi, vengono invitati tutti gli anni a partecipare a questo incontro e quindi si presuppone, che alcuni di loro abbiano maggiore importanza, rispetto agli altri. Sarebbe importante conoscere i nomi ed i cognomi dei (veri) promotori per determinare la "mappa del potere economico" mondiale. Banche d'affari, economisti al soldo, investitori senza scrupoli, e società anonime, operano in concorso per stabilire "le regole" a loro convenienti, utilizzando i politici come strumenti del loro volere. N.B.: Il fatto strano è che Lilli Gruber viene invitata ogni anno a partecipare pur non essendo persona di potere ed avendo depauperato la residua sua credibilità. In questi giorni verrà sostituita in onda su La7 da un collega. |
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