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Post N° 317


Sequestrati beni per due milioni di euro a Rocco Lo prestiTORINOIl sequestro di beni mobili e immobili per circa due milioni di euro a carico dell’imprenditore Rocco Lo Presti, 70 anni, e dei nipoti Luciano e Giuseppe Ursino, 41 e 39 anni, è stato disposto dal Tribunale di Torino, su richiesta del questore, Stefano Berrettoni.La misura di prevenzione è stata notificata agli interessati due giorni fa in relazione alle pene inflitte ( dai tre ai quattro anni, con patteggiamento per Lo Presti e Giuseppe Ursino, rito abbreviato per Luciano Ursino) nel maggio scorso con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata all’usura. Tra i beni sequestrati ci sono denaro su conti correnti e palazzine nella città di Bardonecchia (Torino).Il provvedimento è giunto a conclusione di un’indagine della squadra mobile della Questura di Torino e del Commissariato di Bardonecchia (Torino). I beni sequestrati al nucleo familiare che fa riferimento a Lo Presti sono un alloggio a Oulx (Torino), due sale giochi a Bardonecchia (Torino) e cinque conti correnti intestati in parte all’interessato e in parte si suoi familiari, ciascuno contenente alcune decine di migliaia di euro. Per quanto riguarda Luciano Ursino sono stati sequestrati un alloggio nella piazza centrale di Bardonecchia e un conto corrente. Al fratello Giuseppe il provvedimento ha congelato invece due conti correnti e un libretto di deposito, mentre per quanto riguarda i loro familiari sono stati posti sottosequestro un alloggio a Bardonecchia, altri tre conti correnti e due libretti di deposito. Tra le vittime di usura individuate nel corso del procedimento penale, in tutto circa una decina, una ha dimostrato perdita per circa 3,5 milioni di euro.Nell’ambito di un altro procedimento per usura, aperto anche questo in seguito a indagine della stessa squadra mobile è stata invece effettuata una confisca di beni mobili e immobili per altri due arrestati, per circa 800 mila euro. Il caso è quello di Franco Lencia, 61 anni, e Davide Genco, 41 anni, entrambi condannati a 4 anni e 20 giorni di carcere nel luglio scorso per usura. Nel loro caso si trattava di attività di usura nei confronti di frequentatori del Casinò di Saint Vincent, con cui avevano contatti all’esterno della struttura. Son ancora in corso accertamenti perchè per quanto riguarda ad esempio Genco è stato individuato un conto corrente sul quale c’è stato un giro di oltre due milioni e 300 mila euro in due anni e più di 280 prelievi, un giro d’affari non giustificato dalla sua attività di bidello. Non sono scattate inoltre segnalazioni da parte dell’Ufficio italiano Cambi della Banca d’Italia, come invece prevedono le misura antiriciclaggio, in caso di movimentazioni troppo ingenti o sospette di denaro.