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Post n°122 pubblicato il 26 Luglio 2007 da senzaporteefinestre
E' Dio questo? Che incontro nel ripostiglio? Che mi prende da dietro? Sono nere queste ali che mi coprono gli occhi. Cado in un fluido denso e caldo. In ginocchio. Affondo e torno a galla. E' Lucifero a spalancarmi cantando piano? Sono i suoi zoccoli duri ad affondare nella mia carne? A tenermi ferma? Sono la vittima eletta per il banchetto. Questo Dio buono e santo che chiede la mia anima. Al quale io spalanco la bocca. Lo voglio questo tuo corpo. Che mi passi attraverso. "Similis ero Altissimo", Isaia, 14,14. Egoista e passiva. Godo del desiderio che provoco. Il mio è un sesso minimalista. Nel senso che la mia unica azione è prendere. Sino in fondo. Goderne. Non un movimento in più, nessun pensiero. La mia estasi. Nessuna coreografia. Una roccia nuda e i piedi nell'acqua. Disadorna, amo il rumore dei corpi. Non ho memoria e non credo nel futuro. Solo questo minuto. Sono l'arco. L'offerta nascosta e cieca. Il verme sotto la pietra. In attesa di essere scoperta. Implorante di strisciarti dentro. |
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Il sesso è, in fondo, autoerotismo sublimato e condiviso... solo così si gode appieno. Mi turbano le tue parole, soprattutto perchè da tanto tempo non provo la stessa sensazione.