« 2 |
Post n°128 pubblicato il 05 Settembre 2007 da senzaporteefinestre
La macchia nera si allarga. Invade. Prendo tempo. L'avevo messo da parte. Lo spezzo con le dita e ne faccio palline. Come mollica morbida di pane il mio tempo. Poi lo lascio cadere. E cammino. Inciampo sui ciottoli, maledetti questi piedi disabituati al contatto diretto. Membrane sintetiche a dividerci. Ovunque. Non mi hai mai spogliato. Prendevi ago e filo e mi cucivi la pelle. Mi disegnavi il tuo mondo di dolore addosso. E diventava mio quel dolore. La prima volta furono spilli. Mi guardavi e li infilavi lentamente sotto le unghie. Paura e desiderio. La tua bocca è l'immagine del desiderio. Dentro la tua macchina respiravo il tuo odore, immobile e silenziosa, aspettavo una carezza. Un bacio. Mai. Troppo piccola dicevi.
Nel buio mi bloccavi con il coltello alla gola.
|
MENU
ULTIMI COMMENTI
Inviato da: andrea_lenor
il 05/03/2012 alle 21:43
Inviato da: occhiodivolpe2
il 14/07/2010 alle 19:56
Inviato da: occhiodivolpe
il 10/04/2009 alle 21:56
Inviato da: senzaporteefinestre
il 12/01/2009 alle 11:33
Inviato da: organismopiatto
il 10/01/2009 alle 00:16
puoi darmi una mano a diffondere l'iniziativa? (leggi da me) grazie