IL LIMITE DELLA DISTANZA

Post n°20 pubblicato il 13 Maggio 2010 da lapostadisandro
 

Ricordo da ragazzino che Io e Francesco eravamo molto legati. Poi è bastato dividerci alle scuole medie, io con il mio tempo prolungato e lui con i sui impegni di palestra e non ci siamo visti più.
Non è proprio esatto, ci siamo visti ma non c'è stato più quel forte legame che si aveva un tempo. Strano, viviamo nella stessa città e non ci siamo più cercati.

Nei mesi scorsi ho conosciuto una persona, che poi è diventata mia amica. C'è molta affinità tra noi.
Però... lei a luglio se ne va. Trasloca nelle Marche (io sono campano).
Mi dice "Non finiremo con il perderci di vista".
Le dico "Voglio crederti".

Perchè voglio crederci?
E' semplice. Non mi stacco così facilmente alle persone a cui voglio bene.
In più ho la consapevolezza che il mio limite nella distanza non si misura in Km, ma in affetto.

Qualche mio amico si è lasciato con la sua ragazza perchè non riusciva a reggere un rapporto a distanza.
Qualche altro, oggi, è felicemente sposato, nonostante ci sia stata un periodo di distanza.

I primi giorni saranno molto strani senza di lei. Credo che la mancanza, il fatto di non averci a portata di mano influirà molto su di noi.
"non in Km, ma in affetto" cosa importa se siano 1, 100 o 1000 km so di poterla raggiungere e così farò.

E voi? quale è il vostro limite nella distanza?

 

 

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

WL: UN PUGNO NELLO STOMACO

Post n°19 pubblicato il 03 Maggio 2010 da lapostadisandro
 

Iron Man 2. Il film. L'ho visto ieri, mi è piaciuto.

Fumetti. Un mondo di evasione, ma non solo. Le storie che noi leggiamo non sono per bambini.
Fumetto, brutta parola. Novella grafica, molto meglio.

Ti guardano e ti giudicano perchè leggi cose che vengono considerate da bambini.
Allora, quelli che leggono i romanzi "Harmony" cosa sono tutte delle ragazzine sognanti, che aspettano il loro principe azzurro?

Non è detto che solo perchè dalla "massa" non viene considerato serio, non deve esserlo.
Luoghi comuni, come il metal. Considerato il genere musicale di Satana. Cazzate!

2005. Mio padre era in ospedale. Vegliavo su di lui. Leggevo L'Uomo Ragno e osservavo se era tutto a posto, se aveva bisogno di me.
Poi si sveglia e mi fa "Leggi l'uomo ragno?". Io gli rispondo di si. "sei un pò come lui, come è che dice? ah si, Da grandi poteri derivano grandi responsabilità".
"Papà, ma io non ho nessun potere"
"E' vero. Ma sei qui e ti prendi cura di me. Hai la mia responsabilità".

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

WEB LOG: STRANI CONSIGLI

Post n°18 pubblicato il 26 Aprile 2010 da lapostadisandro
 

A volte mi capita di confidarmi con qualche amico.
Parlando con lui (o lei) di fatti e persone che non conoscono, ma che sono comunque attendi alla mia vita personale. Iniziano a dispensare consigli, ma soprattutto a farsi opinioni su di loro.

La cosa che non mi va giù è che il più delle volte pretendono di aver ragione e di giudicare persone e fatti, etichettandoli senza effettivamente conoscere le cose come stanno.

In realtà loro recepiscono tali informazioni dal fatto che io gli racconto ciò che mi capita. Molte volte sto attendo a come racconto le mie vicessitudini per non creare disguidi o mal giudizi. Però nonstante ciò loro commentano e giudicano in maniera abbastanza pesante assurgendo al ruolo di psicologo.

Certo che i veri amici tendono a difenderti, però spesso lo fanno a discapito degli altri, e questo sparare sulla croce rossa non mi piace.

Io personalmente quando mi trovo nella parte del confessore, non giudico, ascolto, valuto, e alla fine tengo conto della persona che ho difronte. Dando come soluzione una serie di scenari possibili. Mai uno solo. Perchè? perche non so come la stessa storia possa essere raccontata da un altra persona presente ai fatti.

Troppo macchiavellico? o troppo buon senso?

 

 

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

WEB LOG: BUROCRAZIA

Post n°17 pubblicato il 21 Aprile 2010 da lapostadisandro
 

Maledetta burocrazia!
Per protocollare un documento relativo alle Poste Italiane, sono andato prima a Salerno (e ci può stare visto che è la sede principale). Poi mi hanno detto che sarei dovuto andare a Napoli (fortuna che il posto è vicino la stazione centrale), per poi sentirmi dire "non è di nostra competenza". Però le cose si sono risolte, o quasi.

Alla fine sono dovuto ritornare a Salerno, con un mezzo documento valido, per poi convalidarlo completamente nella sede centrale delle poste.

Ecco, io ho la macchina e mi piace guidare. Non mi faccio problemi a partire dalla mia città e farmi 800 km e raggiungere Milano.
Ma se tutto ciò fosse capitato ad un altro?
Uno che non è in condizione di poter guidare o ha timore di guidare in un grande città?
Certo possiamo usufruire dei mezzi pubblici, ma se la cosa doveva essere risolta in quel giorno e non oltre?
Tenendo conto poi che gli uffici hanno i loro orari e i loro tempi.

Maledetta burocrazia!

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

WEB LOG: OLTRE OGNI ASPETTATIVA

Post n°16 pubblicato il 17 Aprile 2010 da lapostadisandro
 

Paestum, un luogo magico.
Due amici, lei e lui. Lei più grande di lui e con un livello culturale spaventoso (non che Lui sia messo male). Parlano. Tanto. Qualche malalingua insinua che ci sia qualcosa tra loro. No, non è così. O meglio, tra i due c'è una forte intesa, si vogliono bene, ma finisce lì.
Prima sbrigano qualche commissione, poi si recano, si catapultano in quel di Paestum. Un luogo intriso di storia, di magnificenza.
Le parole sono condite da gesti e contatti, mai con malizia.
Pranzano in un risotrante che trasuda, storia e bellezza. Mangiano, gustano.
Un pò di vino e si sciolgono anche in qualche confidenza un pò spinta.
Un caffè in un bar e poi dritti a casa.

Credo che sia difficile capire.
Alcuni di voi si aspettavano che i due finissero a letto. Solo perchè sono molto intimi, solo perchè sono una lei e un lui.
L'amicizia tra uomo e donna è una cosa molto difficile da mantenere, sopratutto a certi livelli. Che siano essi estetici, entrambi molto carini, mentali, tutti e due forniti di una buona base culturale, e empatici, lei finisce le frasi di lui e viceversa.

Qualcuno pensa che ci sia qualcosa di sbagliato?
Tutto questo, ditemi, è possibile? è reale?
Vi è capitato? vi potrebbe capitare e se sì cosa fareste voi?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

WEB LOG: NUMERI, DIARIO E BLOG (IL PEZZO MANCANTE)

Post n°15 pubblicato il 13 Aprile 2010 da lapostadisandro
 

Oggi mi sono accorto che nel post di ieri mancava un pezzo.
Ce da dire che scrivo i miei post prima su word e poi li pubblico, perchè non li scrivo sempre sul medesimo computer e non sempre il computer è collegato a internet, quindi li salvo sulla pen drive e poi tornando a casa li invio.

Scusate per il disguido.

------

In conclusione? Un blog è un muro, una pagina bianca su cui scrivere qualcosa. Certo sarebbe bello se qualcuno interagisse con te, però non è sempre così.

Io personalmente scrivo per una questione di esercizio, di stile, di sfogo. Perchè farlo pubblicamente? Semplice, per lasciare una traccia, un'impronta.

Con questo non voglio dire che voglio il mio quarto d'ora di gloria, ma semplicemente emergere, esistere.
Esistere in una comunità che va oltre ogni confine. Io cittadino del Mondo.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

WEB LOG: NUMERI, DIARIO E BLOG

Post n°14 pubblicato il 12 Aprile 2010 da lapostadisandro
 

Oggi parlando con un amico è venuta fuori una discussione sul blog.
Se una persona racconta cose che lo riguardano, allora possiamo definire una sorta di diario virtuale. Secondo questo mio amico è la stessa cosa, scrivere un blog personale e scrivere un diario. Io credo che ci sia una sostanziale differenza.

Come già dicevo in un altro post, quando uno scrive il blog personale racconta le proprie emozioni e le proprie esperienze. Ma secondo me non racconta proprio tutto.

Il Diario, invece, è molto di più. Ci si racconta, senza censurarsi, tutto ciò che ci capita. Dalle cose frivole alle più intime e oscure.

Cambiamo argomento. Passiamo ai numeri.

Ho potuto notare che all'interno del gruppo di Libero esistono delle classifiche.
I più visti, quelli con più post e cosi via dicendo.

Se uno scrive un post al giorno a fine anno si ritrova con 365 post. Pochi, molto pochi.
Quindi sei anche meno visibile. Perchè il fulcro del blog (parlando a livello di numeri) sta in quanti post riesci a fare. Si, perchè parti dalla classifica dei più recenti, per poi andare a quella con più post. In realtà per scalare le classifiche dovresti avere anche una community che intergisca con te. Certo i commenti e le visualizzazioni contano poco, però il passa parola è micidiale.
Bene inteso che io sto parlando di Blog con fini commerciali (anche quelli non esplicitamente dichiarati).
Si può diventare dei fenomeni, dei guru o qualsiasi cosa che ti rende "famoso" nell'ambito dei blogger.
Pensate che molti abbandonano, non perchè non hanno più tempo o si scocciano, ma perchè la loro ossessione nello scalare la classifica è disarmante.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

SCIENZA DI CONFINE: INTRO

Post n°13 pubblicato il 11 Aprile 2010 da lapostadisandro
 

Se credi che possa esistere sulla faccia della Terra una persona in tutto e per tutto simile a te, forse non ti sbagli. Se credi che i déjà vu siano ciò che eri in una vita passata, o una connessione mentale tra più menti, allora non sei pazzo. Per quanto lo vogliano ammettere oppure no, la scienza studia questi fenomeni. Attenzione, però, perché io ho utilizzato la parola credere. Qui non si crede si suppone. Si varca il limite dello scibile umano. Qui si varca il confine.

Detto questo sono sicuro che questo esperimento vi porterà a pensare che Io abbia dei poteri sovrannaturali, o semplicemente che abbia un’intelligenza superiore alla norma (così come tutto il resto )

Avviso che bisogna essere reattivi. Rifletterci va bene ma non state delle ore a pensarci. È qualcosa che va fatto in meno di 2 minuti. Pronti? Ok iniziamo.

Pensa un numero...


moltiplicalo per 9

fai la somma delle due cifre che compongono il numero ottenuto(ad esempio se hai ottenuto 32 fai 3+2=5)

Sottrai a questo ultimo numero 4

Trova la lettera corrispondente a questo numero (es 1=A 2=B 3=C eccc...)

Pensa ad un animale che inizi per questa lettera...

Prendi la sesta lettera di questo animale

Pensa un colore che inizi con questa lettera...

 

 

 

 

 

Per caso il colore pensato è il Nero?

Come ho fatto? Questa è scienza di confine. Questo è solo l’inizio.

 

P.S. se per una serie di circostanze non ho indovinato oppure già conoscevate questo gioco, allora sarete a conoscenza che:

“La nostra mente può essere definita maestra nell'arte di associare le idee. A volte ci troviamo a percorrere un corso di pensieri assai diverso da quello da cui eravamo partiti e ci sarebbe assai difficile spiegare il perché del fenomeno. Esso va fatto risalire a questa abilità mentale ed alla carica che certe parole hanno nell'attirare la mente dalla loro parte facendola così deviare dal percorso primario”

(fonte http://www.viveremeglio.org/0studio_facile/studio/studio10.htm).

Questo è solo l’inizio.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

ECCE HOMO - 1x01 - La Speranza

Post n°12 pubblicato il 09 Aprile 2010 da lapostadisandro
 

Posto al lato della persona stesa supina, individuai il processo tifoideo. Ci misi su il palmo della mano sinistra e sul suo dorso la mano destra. A questo punto iniziai a comprimere lo sterno verso il basso, perpendicolarmente alla colonna vertebrale.
Un minuto. 70 compressioni. Niente. Riprovai. Un altro minuto.
Il tempo sembrava eterno.Poi qualcosa successe. La persona distesa per terra sull’asfalto bagnato, iniziò a muoversi. Piccoli movimenti. Impercettibili. Posi le due dita della mia mano all’altezza della regione laringea, avvertii subito la pulsazione. Il cuore della persona, che si trovava di fronte a me, riprese il suo battito regolare. In quel momento sopraggiunse l’ambulanza. Il resto non lo ricordo. Rammento solo che mi accasciai per terra e che qualcuno si avvicino a me.

Appena riaprii gli occhi mi trovavo disteso su di un lettino d’ospedale. Verso di me sopraggiunse un’infermiera.
“Salve, finalmente si è ripreso!”
“Dove sono? Cosa è successo?”
“Si trova in ospedale. Ha avuto un incidente, si riposi”
Gli occhi erano troppo pesanti, forse per colpa del sedativo somministratomi dalla gentile infermiera. Mi riaddormentai.

Nel silenzio della mia mente, iniziai ad avvertire delle voci. Dapprima indistinte poi sempre più chiare.
“È lui? Possiamo parlagli?”
“È sotto sedativo. Ha subito un forte shock”
“Ma sta bene?”
“Si. È lui che ha salvato vostro padre? Adesso come sta?”
“È in terapia intensiva. I medici hanno detto che l’operazione è andata bene, si rimetterà presto. Volevamo ringraziarlo per aver soccorso nostro padre. I paramedici sostengono che senza l’intervento di questo signore sarebbe sicuramente morto.”
“Appena si sveglia gli dirò che siete passate.”
Con un improvviso scatto sollevai la mano. Pesantissima, dovuto all’effetto delle droghe. Il mio gesto, se pur lento e inavvertibile, fu notato da chi era in quella stanza.
“Salve, come si sente?”
“Bene” risposi all’infermiera.
“Qui ci sono due persone che vorrebbero parlarle. È in grado di farlo?”
“Si”
Le vidi che si portarono al lato sinistro del letto. Erano due ragazze. Una dai capelli colore della pece e con due occhi enormi ma dolci, in stile manga. L’altra aveva capelli uguali, tranne per una serie di ciuffi di colore viola. Marcatamente truccata, aveva un aspetto grazioso se pur inquietante.
“Salve, io sono Simona e lei è mia sorella Daniela. Siamo le figlie del signore che ha soccorso sta mattina. Volevamo ringraziarti per quello che ha fatto.”
“Come sta vostro padre?”
“Se la caverà. Voi come state?”
“Credo bene. Ho delle lesioni superficiali e qualche ustione lieve. I miei ritmi vitali sono ancora bassi ma consoni al fatto che mi hanno somministrato un analgesico.”
“Lei è un medico?”
“OSS” mi guardarono e non capirono “Operatore Socio Sanitario, un gradino sotto all’infermiere”
“Quindi è uno dei nostri?” fece l’infermiera che stava trascrivendo qualcosa sulla mia cartella clinica.
“Si. Mi chiamo Federico Nichetti”
“Allora sei tu il mio OSS che oggi si doveva presentare al turno di pomeriggio?”
“Anche se con modalità diverse, comunque sono qui”
“Il tuo primo giorno di lavoro e lo passi come degente, bel colpo” mi sorrise e andò via.
“Mi spiace, ha perso un giorno di lavoro”
“Non si preoccupi, credo che sia meglio come è andata”
Le due ragazze mi porsero ancora una volta i loro ringraziamenti e mi salutarono.

La notte scese inesorabilmente. Ero stato per troppo tempo disteso. Decisi di scendere dal letto e fare un po’ di movimento. Uscì dalla mia stanza e mi diressi lungo il corridoio. Non ero mai stato in quel ospedale, ma avrei dovuto iniziarlo a conoscere.
C’è da dire una cosa sugli ospedali. Anche se possono sembrare dispersivi, in realtà non lo sono. Tutto sta nel leggere le indicazioni. Certo per i non addetti ai lavori, alcune sigle possono risultare incomprensibili. Ma io sapevo come muovermi. Mi recai in terapia intensiva. Un infermiere mi bloccò chiedendomi dove stessi andando. Una volta spiegato chi ero e cosa ci facevo lì, molto ironicamente mi guardò.
“Gran bel modo di iniziare il primo giorno di lavoro!”
Mentre stavo per ritirarmi scorsi una figura a me familiare. Era Daniela, la ragazza dark ma dall’aspetto grazioso. Mi fermai, lei mi vide e si fermò anche lei. Poi mi venne incontro.
“Stai bene a quanto pare”
“Si. Sei qui per far compagnia a tuo padre?”
In alcune strutture ospedaliere permettono ad alcuni parenti di rimanere. Sia in caso di necessità, per firmare delle carte e quindi scegliere in caso di urgenza come agire. Sia perché, nonostante non ci sia bisogno, vogliono rimanere per poter stare vicino al loro caro.
“Si. Faccio da guardia al vecchio”
Rimasi sorpreso per il linguaggio utilizzato. Insomma è suo padre!
“Non dovresti parlare così di tuo padre”
“Senti, per quello che hai fatto, lui e parte della mia famiglia te ne sono grati, ma non venirmi a dire come devo parlare”
“Ha rischiato di morire”
“Per quanto mi riguarda, sarebbe stato meglio”
Rimasi allibito da ciò che sentii. Non feci in tempo a controbattere che lei mi guardo dritto negli occhi e riprese a parlare.
“Credi di aver fatto la cosa giusta? Forse è così. Ma non per me. Tu oggi non hai salvato la vita a una persona. Hai salvato un mostro.”
I suoi occhi si velarono di rabbia, ma ben presto divennero lucidi. Mi guardò intensamente, poi si voltò. Si diresse verso la sala d’attesa e si rannicchiò sulla poltrona.
Rimasi a guardarla. Non mi accorsi che dietro di me era arrivato il Primario.
“Il Signor Nichetti?”
“Si. Sono io”
“Piacere, sono il Dottor Duraci. Volevo ringraziarla per quello che ha fatto oggi”
Non capii a cosa stesse alludendo. Si, avevo soccorso il padre di Daniela ma non capivo cosa potesse centrare.
“Vede l’uomo che ha salvato sta mattina è il Dottor Della Casa. È il direttore Sanitario di questo ospedale. Il mio capo, il suo capo. Credo che capirà se oggi non si è presentato a lavoro. Comunque benvenuto tra noi. Benvenuto all’Ospedale ‘La Speranza’.”

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

WEB LOG 2

Post n°11 pubblicato il 08 Aprile 2010 da lapostadisandro
 

Per un dubbio che viene uno che se ne va. Ma che proverbio è?

Comunque, veniamo a noi.

Scrivere è una delle mie passioni. Vorrei farmi un po’ le ossa prima di decidere se fare il passo decisivo, ovvero quello di scrivere il grande romanzo americano (che megalomane che sono!).

Comunque ogni tanto mi diletto nello scrivere racconti. Provo a pubblicarne qualcuno. Lo farò con la modalità della serie tv, cioè ogni capitolo è un episodio.

Ciò che scriverò è per buona parte ancora un qualcosa che risiede nella mente. Cercherò, e qui cortesemente vorrei anche la vostra opinione, di non essere troppo prevedibile.

Partiamo dai titoli. Il primo, come anticipato in un post, si intitola la “stagione della strega”. In realtà a me piace più con una dicitura all’inglese quindi sarà “The Season of the Witch”. L’amore la farà da padrona, ma il tutto condito con atmosfere dark.

Il secondo prende il titolo di “Scienza di Confine”. Anche qui non sono sicuro del titolo. Credo che sia più adatto “The eXplorer”. Storie alla “Twilight Zone” o almeno ci provo.

Il terzo titolo, e qui sono sicurissimo senza nessun ripensamento, è “Ecce Homo”. È un medical. Dovrebbe esserlo. L’ambientazione è quella, diciamo che la funzione dell’ambientazione da lo spunto, ma in realtà non è il perno centrale delle vicende.

Infine avremo “Web Log”. Non è un altro racconto. Sono i pensieri sparsi che come in questi giorni hanno accompagnato il mio blog.

Speriamo di avere l’ispirazione. Speriamo di essere coerenti. Speriamo.

Grazie per l’attenzione. Buona lettura.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

I miei Blog Amici

Ultime visite al Blog

Amanda28unamamma1carmelina59_2009Rodrigo1982mailing.friendfernandez1983lapostadisandrodiss0nanzepenelope3000Eutonanom_de_plumepsicologiaforensesharline3pioggiadautunno70
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963