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Post N° 35

Post n°35 pubblicato il 26 Novembre 2008 da maskiodgl8

Parabola di Antonio il magnifico: dal Rinascimento alla monnezza

Dalla grandezza alla monnezza. Dai tributi ai rifiuti. Dal trionfo al tanfo.
«È la liberazione di Napoli!». Con queste parole Antonio Bassolino diventava ufficialmente sindaco della città. Parole al vento, e neanche tanto
profumato. A sentirle oggi, c'è da tapparsi le orecchie, oltre che il naso.
«Dobbiamo rappresentare la Napoli dei molti colori», diceva lui. Visti i marciapiedi, oggi prevale decisamente il marrone.
È la storia di un impero, quello di Bassolino, nato con le grancasse e morto coi gran cassonetti. E pensare che lo davano in odor di santità, altro che puzza di pattume. I tempi d'oro iniziavano nel '93, quando al grido di «Lavoro e Legalità!» don Antonio conquistava il municipio promettendo faville. «Sarà un nuovo Rinascimento», diceva fresco d'elezione. Al buio
delle corruttele, lui prometteva 'o sole del buon governo. Adesso al
massimo, ci sono le nubi alla diossina. «Napoli non è Calcutta», dicevano i giovani progressisti. Ora, a confronto, Calcutta pare
la Svizzera.
Eppure, se c'è un politico che è riuscito a ricoprire tutte le cariche
dell'universo, questo è proprio lui. Negli ultimi 14 anni è stato: Sindaco, commissario ai rifiuti, ministro e governatore campano. Roba che anche i
viceré spagnoli gli avrebbero fatto l'applauso. In questi giorni, invece, di carica gliene resta solo una: «Re Munnezze». Più che una carica, una discarica.
Ma ve li ricordate gli slogan? «È una vittoria che segna un'epoca»,
pontificava Bassolino mentre i cittadini gli davano in mano le chiavi della città. Oggi, coi rifiuti ovunque, l'unica chiave che gli darebbero è quella inglese: e non in mano. Eppure ci mise anima e corpo, lui, con la storia del
Rinascimento alla pummarola. Tanto che, per sancire l'epoca d'oro,

Antonio «Il magnifico» fece realizzare una scultura d'arte moderna in piazza del Plebiscito: la cosiddetta «Montagna di Sale». Oggi se passate da lì probabilmente troverete una montagna di spazzatura puzzolente. Che ci vuoi fare, è andata così: Antonio «Il magnifico» è diventato Antonio «il metifico». Parafrasando l'originale: del doman non v'è certezza, solo sacchi di mondezza.
E allora, a conti fatti, cosa resta degli antichi fasti? Certo, a Capodanno ha portato Nino D'Angelo in piazza, grandi e costosi concerti, fior d'artisti nel metrò. Ma per il resto? Da Sindaco aveva promesso un porto turistico a Bagnoli da 700 posti. «Un sogno», diceva Bassolino. E tale è rimasto. Poi da governatore ha candidato Napoli per la Coppa America: «Siamo preparati», diceva lui. Così preparati che poi il torneo l'hanno disputato a Valencia. E non finisce qui: da commissario ai rifiuti, in soli tre anni, si
è aumentato i fondi da 689mila a 1 milione e 140mila euro. E il risultato, be': è sotto gli occhi e sotto il naso di tutti. Altro che commissario Bassolino: neanche il commissario Basettoni avrebbe fatto di peggio.
Ma dopotutto, il guru del rinascimento al sapor di cozze un risultato l'ha raggiunto. Quello di essersi circondato, come ogni sovrano che si rispetti, di una corte di intellettuali e giornalisti pronti a glorificarlo come il Messia del Vesuvio. Si scrissero libri, uno su tutti «Il rinascimento Napoletano», edizioni Liguori. E, pensate un po', nel curriculum di Bassolino c'è pure il premio «Gold Star», assegnato dall'Associazione Giornalisti Europei. Motivazione? «Per l'impegno profuso per la promozione turistica e culturale della città». Come se nei sacchi di lerciume ci fosse
qualcosa di «culturale».Però c'è da dire che, da buon mecenate rinascimentale, la cultura avrebbe dovuto essere il suo forte. Invece? L'unico provvedimento culturale che sua
maestà ha lasciato ai posteri è la scuola per veline. Che oggi probabilmente danzeranno tra i rifiuti. Insomma, un disastro: la fine di un'epoca che non è mai cominciata. Forse il miglior ritratto di questo sogno mancato sta nelle parole di Mirella Barracco, presidente della fondazione «Napoli
Novantanove», medaglia d'oro della Repubblica al merito della cultura: «A questa storia del Rinascimento - dice la Barracco - non ci credeva neppure Bassolino. Era un'etichetta, uno slogan e basta. Però si respirava una certa aria di speranza». Anche adesso, all'ombra del marciume, si respira una certa aria. Ma non è di speranze che si tratta.

 
 
 

Filosofia… elementare

Post n°34 pubblicato il 09 Settembre 2008 da maskiodgl8
 

Alle grandi domande della filosofia forse converrebbe rispondere in breve.

Almeno questa dovrebbe essere la scommessa.

Non sempre è possibile,ovviamente,e certo le risposte non sarebbero definitive.

Ma a ben vedere questo varrebbe anche per le sontuose trattazioni cui ci hanno

abituati i pensatori di ogni tempo.

Sarebbe opportuno perseguire un obiettivo assai più limitato,

ma è altrettanto opportuno partire da questioni importanti,

decisive e per dimostrare di fare sul serio partiamo da quella che tutti,

prima o poi, finiamo per porci, resa celebre anche dal film dei Monty Pyton :

Qual è il senso della vita?

Per trovare una risposta a questa domanda << di senso >>,come si dice oggi in Italia,

un uomo intraprende un lungo viaggio e fino all’Himalaya.

Vuole incontrare un santone indiano che vive in isolamento in una grotta

pressoché irraggiungibile.

Esausto,ma fiducioso di trovare quello che cerca,finalmente giunge a destinazione.

Il santone,ascoltata la domanda,fa una lunga pausa e quindi afferma :

<< La vita è una fontana >>. <<Che cosa vuol dire? >> replica l’uomo.

<<Ho fatto a piedi migliaia di chilometri per sentire da te qualche parola

di saggezza e te ne esci con quella illogica formula? È ridicolo! >>.

Allora il saggio alza gli occhi nel buio del suo antro e dice :

<<D’accordo. Allora non è una fontana>>.

Ecco come si sgonfia una domanda piena di aspettative.

È dunque questo lo scopo che dovremmo prefiggerci? Non esattamente.

E comunque non solo.

Per ogni questione che può essere smontata esistono mille altre possibilità per rimontarla,

per riordinare le idee e far rivivere quella domanda in forme nuove e diverse.

 
 
 

BENTORNATI DALLE FERIE O VACANZE....

Post n°33 pubblicato il 02 Settembre 2008 da maskiodgl8
 
Tag: ANNUNCI

DA OGGI SI RIPRENDE COL BLOG.

SPERO ABBIATE TRASCORSO BUONE E SOPRATTUTTO SERENE VACANZE.

CIAO,CIAO...

 
 
 

Come prenderla...

Post n°32 pubblicato il 31 Luglio 2008 da maskiodgl8
 

Può capitare a tutti di avere un vicino molesto o di prendersi l’ennesima multa da un ausiliario al traffico(ultima invenzione). Di fronte a questi e altri accidenti più o meno gravi ci sarà sentiti suggerire di << prenderla con filosofia >>. Se le cose vanno così,che ci possiamo fare? E’ inutile prendersela troppo. Tra i diversi usi(peraltro abbastanza rari)della parola << filosofia >> nel linguaggio comune,questo forse è quello che ha il significato più chiaro e universalmente comprensibile.

Chi usa questa frase si rifà senza saperlo –e,quel che è peggio,non sapendo di non sapere- a un atteggiamento millenario ben noto ai filosofi. Esso riguarda l’immagine più diffusa del << saggio >> -da Platone alle varie forme di stoicismo che si sono susseguite fino a oggi- che è quella che lo descrive come colui che,di fronte alle alterne vicende della fortuna,resta comunque imperturbabile,perché agisce sempre e comunque secondo verità e giustizia. L’uomo giusto può idealmente raggiungere una dimensione che lo pone al riparo dai continui attacchi di quegli eventi fortuiti di cui è piena la vita. La vera felicità,il vero bene,vanno al di là di tali accidenti. E la Filosofia –così appare,in persona,al povero B… incarcerato ingiustamente- è sempre pronta a farci capire che non della perdita di ciò che è effimero e fugace dovremmo dolerci,ma di ciò che ha che fare con la vera sapienza : la quale ci pone su un piano più nobile ed elevato,al di là di tutte le ingiustizie e di tutte le disgrazie immeritate che la sorte può averci riservato.

Ed è questo il modo in cui la Filosofia per millenni ha cercato di consolarci,un po’ come quando qualcuno ci dice di << prenderla con filosofia >>. Eppure c’è qualcosa che non va in tutto questo. Lo sanno bene i filosofi,per i quali quei vecchi ideali di saggezza sono diventati pure chimere. E lo sa il senso comune,che adotta l’espressione << prenderla con filosofia >> quasi sempre in modo ironico. E poi a voler essere stoici fino in fondo,si può fare la fine di Totò che in una dei suoi sketch più esilaranti viene preso a sberle da uno sconosciuto che l’ha scambiato per un tal Pasquale,ma non si ribella e ride a ogni schiaffo perché è curioso di << vedere ‘sto stupido fin dove vuole arrivare…tanto mica son Pasquale! >>

 
 
 

IL LAVORO IN ITALIA...

Post n°31 pubblicato il 07 Luglio 2008 da maskiodgl8
 
Tag: LAVORO
Foto di maskiodgl8

Ecco una giornata tipica di lavoro dove puoi riconoscerti col tu .....

 
 
 
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