POESIA

FEMMINICIDIO... LA BELVA UMANA


  FEMMINICIDIO…LA BELVA UMANA     Fra tuttigli animali, del creato,   Soltanto l’uomo, crudelmente uccide,   La femmina, che un tempo aveva amato;     Ferito, a volte, da calunnie infide,    Di gelosia pervaso  e, senza pena,   La batte, la ferisce, la deride,    Poi,alla guisa, di rabbiosa jena,   La spegne, armato di assassini artigli,    Poi la sotterra, con nefasta lena,    E in fin la cerca, coi pietosi cigli;     Ne accusa la scomparsa, mentre echeggia,    Straziante, il pianto degli ignari figli.    E la tragedia, ancor si compie e, aleggia.   Qual demone tu covi, in fondo al cuore,   Genìa dannata, quale turpe scheggia,   Che spudorata, ancor,  tu chiami amore,   Einvece, è solo possessione infame?    Scateni, miserando, il tuo furore,    Per appagare, le tue turpi brame,    Verso un’inerme e, debole creatura,    Sei solo un mostro, dalle doti grame,     Un maschilista, dalla psiche impura.    Dopo vent’anni, ancor, La vedo in sogno,   La Sposa mia, che un tempo di sventura,     Dio mi rubò, e da quel giorno, agogno,     Di ritrovarla e, averla sempre accanto,    Ché del respiro Suo, tanto abbisogno!    La Sua presenza…Dio,  quanto rimpianto!    Sì, che ogni volta che mi appar, sospiro,   E il Suo ricordo, mi trascina al pianto...      Giuseppe Scannella Restuccia