La condanna del tribunale di udine nel gennaio 2007Il cane in auto al sole? Multa di 1.200 euroLa Cassazione: punibili i comportamenti contrari alla natura dell’animale. E' reato anche l'indifferenzaMILANO - E' reato lasciare il cane chiuso in macchina, parcheggiata al sole, per andare a fare spese. Quella che dovrebbe essere quantomeno una norma dettata dal buon senso, prima ancora che dal codice penale, è stata ribadita dalla dalla Corte di cassazione che, con la sentenza 175, ha confermato la condanna a 1.200 euro di multa (per violazione dell’art. 727 del Codice penale) nei confronti di un 34enne che aveva lasciato in macchina il suo cagnolino nero ad una temperatura di oltre 30 gradi. LA DENUNCIA - Ad accorgersi della sofferenza dell’animale era stato un carabiniere che lo aveva visto fare avanti e indietro tra i sedili anteriori e posteriori in cerca di un po’ di ombra. Lo aveva quindi liberato e gli aveva dato da bere. Così era scattata la denuncia. A gennaio del 2007 il tribunale di Udine aveva condannato il padrone a 1.200 euro di multa. Contro questa decisione il proprietario dell'animale aveva però fatto ricorso in Cassazione. Una contromossa che però si è rivelata inutile: la Terza sezione penale lo ha respinto integralmente, comprese le questioni di legittimità costituzionale, precisando che «integra il reato il tenere un cane in un luogo angusto per un lasso di tempo apprezzabile, senza che fosse necessaria la volontà di infierire sull’animale o che questo riportasse una lesione all’integrità fisica, potendo la sofferenza consistere in soli patimenti».«PRIGIONIERO» NELL'ABITACOLO - Insomma, è stata giudicata assolutamente legittima la decisione presa dal Tribunale dal momento che, precisa il collegio di legittimità, il giudice di merito «aveva evidenziato sia che l’animale era stato tenuto chiuso in un’autovettura, limitata, parcheggiata al sole, con una temperatura di oltre 30 gradi per circa un’ora, incompatibile con la natura dello stesso animale, tanto che cercava l’ombra tra i sedili, sia che lo stesso aveva riportato gravi patimenti, tenuto conto che ansimava e che necessitava la somministrazione di acqua».
Post N° 63
La condanna del tribunale di udine nel gennaio 2007Il cane in auto al sole? Multa di 1.200 euroLa Cassazione: punibili i comportamenti contrari alla natura dell’animale. E' reato anche l'indifferenzaMILANO - E' reato lasciare il cane chiuso in macchina, parcheggiata al sole, per andare a fare spese. Quella che dovrebbe essere quantomeno una norma dettata dal buon senso, prima ancora che dal codice penale, è stata ribadita dalla dalla Corte di cassazione che, con la sentenza 175, ha confermato la condanna a 1.200 euro di multa (per violazione dell’art. 727 del Codice penale) nei confronti di un 34enne che aveva lasciato in macchina il suo cagnolino nero ad una temperatura di oltre 30 gradi. LA DENUNCIA - Ad accorgersi della sofferenza dell’animale era stato un carabiniere che lo aveva visto fare avanti e indietro tra i sedili anteriori e posteriori in cerca di un po’ di ombra. Lo aveva quindi liberato e gli aveva dato da bere. Così era scattata la denuncia. A gennaio del 2007 il tribunale di Udine aveva condannato il padrone a 1.200 euro di multa. Contro questa decisione il proprietario dell'animale aveva però fatto ricorso in Cassazione. Una contromossa che però si è rivelata inutile: la Terza sezione penale lo ha respinto integralmente, comprese le questioni di legittimità costituzionale, precisando che «integra il reato il tenere un cane in un luogo angusto per un lasso di tempo apprezzabile, senza che fosse necessaria la volontà di infierire sull’animale o che questo riportasse una lesione all’integrità fisica, potendo la sofferenza consistere in soli patimenti».«PRIGIONIERO» NELL'ABITACOLO - Insomma, è stata giudicata assolutamente legittima la decisione presa dal Tribunale dal momento che, precisa il collegio di legittimità, il giudice di merito «aveva evidenziato sia che l’animale era stato tenuto chiuso in un’autovettura, limitata, parcheggiata al sole, con una temperatura di oltre 30 gradi per circa un’ora, incompatibile con la natura dello stesso animale, tanto che cercava l’ombra tra i sedili, sia che lo stesso aveva riportato gravi patimenti, tenuto conto che ansimava e che necessitava la somministrazione di acqua».