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Mamme italiane al 19° posto nella classifica del benessereDomenica 11 maggio si celebra la festa della mamma. E nel frattempo escono i dati del nono rapporto sullo stato delle madri nel mondo, compilato l’associazione Save the Children: è una classifica del benessere di mamme e bambini nel mondo dalla quale emerge che l’Italia è prima di 146 paesi per quel che riguarda il benessere dei bambini e diciannovesima per quello delle mamme.I più piccoli e le donne in molte parti del pianeta sono quelli che subiscono più pesantemente le conseguenze della povertà e della mancanza di istruzione. Nel mondo 200 milioni di bambini non hanno accesso alle cure di base e 26.000 bambini con meno di cinque anni muoiono ogni giorno.Ma dov’è che mamme e bimbi stanno meglio in assoluto? Non stupisce di trovare la Scandinavia, con la Svezia in testa, a guidare la classifica del benessere. Si tratta di Paesi in cui la cura della salute, il livello di istruzione e le condizioni economiche generali raggiungono l’eccellenza. Al contrario, in fondo alla lista, troviamo le madri che vivono nell’Africa Sub-sahariana: l’ultimo posto spetta al Niger.Tra gli indicatori presi in esame da Save the children per stilare la classifica ci sono parametri come la mortalità infantile, la scolarizzazione, l’aspettativa di vita alla nascita, l’uso della contraccezione, la partecipazione delle donne alla vita politica e l’accesso al reddito. Qui, in inglese, il file Pdf con il rapporto completo.“Secondo Save the Children, la qualità di vita di un bambino dipende dalla salute, dalla sicurezza e dal benessere della propria madre – afferma Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children Italia -. Solo assicurando alle donne educazione, benessere economico e possibilità di accedere ai servizi e alle cure sanitarie, sia quelle donne che i loro figli avranno maggiori possibilità di sopravvivere e crescere sani.”Così, mentre in Svezia ogni parto avviene con l’assistenza di personale medico, in Niger solo il 33% dei parti è assistito. Il 72% delle donne svedesi usa i contraccettivi, dedica alla propria istruzione una media di 17 anni, ha un’aspettativa di vita di 83 anni e solo una donna su 185 rischia di perdere il proprio figlio prima che compia cinque anni. Al contrario, in Niger, solo il 4% della popolazione femminile fa uso della contraccezione, una donna va a scuola in media per 3 anni, ha un’aspettativa di vita di 45 anni e, considerando che 1 bambino su 4 muore prima di aver raggiunto i cinque anni, quasi ogni donna rischia di veder morire suo figlio e 9 madri su 10 addirittura perdono ben due bimbi nel corso della propria vita