PREGI E DIFETTI

COERENTEMENTE INCOERENTE


La coerenza è una condizione che dovrebbe essere auspicabile per tutti ma non sempre e non in tutte le occasioni è facile mantenerla. Ci sono dei pensieri che noi facciamo, dei principi che dichiariamo di avere e dei quali siamo fieri, che, nel momento in cui cambia il soggetto a cui sono rivolti, decadono miseramente. Esistono delle situazioni in cui delle semplici banalità ci dimostrano la nostra incoerenza in modo talmente eclatante da farci rimettere in discussione il nostro intero essere, in modo particolare se vedono coinvolti i nostri maggiori affetti. Un po’ il classico “tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare”. Anche le parole hanno un loro peso nella coerenza. Un esempio? Dire ti voglio bene ha un significato che richiede determinate condizioni tra due persone; tuttavia come si può esprimere un concetto analogo con altre parole? Ti amo mi sembra ancor più forte come concetto e va oltre un rapporto d’amicizia. Mi piaci mi sembra esulare dall’emozione, anche se molto piacevole sentirselo dire. Chiamare amico/a qualcuno è sempre una questione di condizione, tuttavia è nel linguaggio comune chiamare o scrivere a qualcuno “caro amico/a” anche se “non saremmo disposti a dare la vita l’uno per l’altro”. La coerenza quindi dove inizia e dove finisce? Non è che la coerenza a tutti i costi diventa una gabbia al di fuori della quale non ti puoi “muovere”, evolvendoti, mutando idee e opinioni, pena l’accusa di essere incoerente? Mi chiedo se la coerenza che tanto si ama dire debba “essere con se stessi”, non abbia senso se non in virtù del confronto con gli altri… BUONA SERATA A TUTTI