PREGI E DIFETTI

GEMELLI, NOMI E REGALI


 
 Domani andrò ad una festa di compleanno
. Nulla di particolare, solo un gruppo (nutrito) di persone sedute ad un tavolo di ristorante, che mangiano e chiacchierano in un clima di serena e vivace convivialità
. Le persone che compiono gli anni sono due gemelli, che con la tipica fantasia dei genitori dell'epoca, si ritrovano ad avere lo stesso nome, al maschile e al femminile, ovviamente: si chiamano Palmiro e Palmira
.  Tuttavia fin da piccoli, hanno scelto di chiamarli con dei nomi alternativi, Paolo lui e Palma lei. I misteri delle famiglie di un tempo
. Pure io non mi chiamo  Zelda all'anagrafe
, ma mi ci chiamano da quando avevo tre anni, così ormai sono Zelda per tutti, perfino nelle occasioni ufficiali e di lavoro. Chissà il perché questa strana usanza
. Mia nonna chiamò mia madre Consolata 
per tener fede alla tradizione dei nomi di famiglia (bisnonna paterna), ma per tutti era Maria, nome originale che mia nonna avrebbe voluto per lei. Questa è, credo, una delle motivazioni più comuni. Tornando al compleanno, mi sono battuta con le unghie e con i denti
, perché alcuni amici volevano fare un regalo uguale a tutti e due, quasi non fosse dovuto loro un riconoscimento della loro identità di genere, così come di individui separati e diversi. Mi tornano alla mente quelle mamme, che per comodità o temendo di fare ingiustizie, vestono i gemellini con gli stessi vestiti 
. Anche se non condivido questa scelta, posso comprendere che per tutta una serie di convinzioni o timori, la questione possa passare finchè si tratta di bambini, ma per  due adulti non credo sarebbe stata la scelta ideale
. Sono due persone squisite ed educatissime, probabilmente ci avrebbero anche riso sopra, ma sono convinta che, nel loro intimo, non avrebbero gradito