Creato da maryrose.ms il 14/05/2008

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LETTERA APERTA

Post n°86 pubblicato il 14 Ottobre 2008 da maryrose.ms
 



LETTERA APERTA





Una
lettera aperta della Compagnia delle Opere a Eugenio Scalfari, che ha
sputato ancora una volta il suo veleno. Secondo il mio modestissimo
parere, è il solito livore, malamente celato, della lotta di classe,
perchè lui, lo Scalfari, si crede un Illuminato, ma non si accorge che
non fa luce neanche a se stesso. Non valeva neanche la pena di parlare
di quello che ha detto il "vate"; ma non si può sempre tacere e
abbozzare. S'informino bene, e guardino altrettanto bene quello che la
gente-gente vive e opera nella realtà, e non dalla scrivania di un
giornaletto provinciale, ma così provinciale che...

Milano, lunedì 13 ottobre 2008

 

Citando
il premio Nobel Alexis Carrel "Poca osservazione e molto ragionamento
conducono all'errore, molta osservazione e poco ragionamento conducono
alla verità", Compagnia delle Opere di Milano con questa lettera aperta
desidera sfidare Eugenio Scalfari su una cosa semplice e cara a tutti
noi: la realtà. Perché prima di giudicare bisogna necessariamente
conoscere.

In riferimento a quanto
dichiarato da Scalfari e riportato su La Repubblica Ed. Milano di oggi,
invitiamo lo stesso Scalfari a venire a conoscere e a incontrare
personalmente la realtà di Compagnia delle Opere. Una realtà, appunto,
quotidianamente al lavoro con imprenditori e lavoratori, per aiutarli
ad affrontare i problemi quotidiani della vita: gestione finanziaria,
fisco, servizi bancari e assicurativi, sviluppo delle imprese, servizio
al lavoro e formazione professionale per disoccupati ed emarginati.
Un'attività che è parte integrante e fondamentale della realizzazione
del principio di sussidiarietà, inteso come decisione a
"progettare e costruire da sé, in piena autonomia, la risposta ai
propri bisogni ed ai propri desideri"."Un criterio ideale,
un'amicizia operativa" è la frase che racchiude l'essenza della
modalità d'azione che caratterizza ogni attività di Compagnia delle
Opere come insieme di persone che operano, collaborando, nella società
civile ed economica.

Rappresentiamo
i nostri soci attraverso le attività dell'associazione e, come tutte le
altre organizzazioni imprenditoriali, attraverso la partecipazione alla
Camera di Commercio di Milano. Nel costruire le nostre iniziative
puntiamo costantemente ad essere aperti a tutti i fattori della realtà,
rifacendoci così a quella tradizione dell'illuminismo milanese che ha
alimentato la tradizione del riformismo laico, socialista e cattolico.

Invitiamo
caldamente Eugenio Scalfari a visitare personalmente le nostre sedi e
le nostre realtà imprenditoriali, sociali e no-profit, per fargli
osservare quello che per noi è un contributo valido, seppur sempre
migliorabile, al bene comune della città, della regione e di tutto il
Paese.

Riteniamo che la realtà
possa far cambiare idea e dunque confidiamo che Scalfari avrà l'onesta
intellettuale di vederci in tutt'altri termini.

Avrà Scalfari il coraggio di confrontarsi? Se sì, lo aspettiamo.

 

Massimo Ferlini, Presidente Compagnia delle Opere Milano e Provincia

 

Antonio Intiglietta, Coordinatore Comitato Direttivo Federazione CdO Lombardia

Da Il Sussidiario http://www.ilsussidiario.net/articolo.aspx?articolo=7066

 
 
 
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VERGINE MADRE

«Vergine madre, figlia del tuo Figlio, umile e alta più che creatura, termine fisso d'eterno consiglio, tu se' colei che l'umana natura nobilitasti sì, che 'l suo fattore non disdegnò di farsi sua fattura. Nel ventre tuo si raccese l'amore per lo cui caldo ne l'eterna pace così è germinato questo fiore. Qui se' a noi meridïana face di caritate, e giuso, intra i mortali, se' di speranza fontana vivace. Donna, se' tanto grande e tanto vali, che qual vuol grazia ed a te non ricorre, sua disïanza vuol volar sanz'ali. La tua benignità non pur soccorre a chi domanda, ma molte fiate liberamente al dimandar precorre. In te misericordia, in te pietate, in te magnificenza, in te s'aduna quantunque in creatura è di bontate».
 

LA MADRE

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"Cari amici,
Ciò che mi preoccupa principalmente della vicenda del sito islamico legato ad Al Qaeda in cui il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ed io siamo stati minacciati di morte, indicati come "due morti che camminano, proprio come si autodefiniva Falcone", è la sottovalutazione del fatto che si tratta di un testo in lingua italiana e che l’autore è verosilmente un italiano convertito all’islam terroristico di Osama bin Laden.
La mia impressione è che in generale, a livello di potere esecutivo, legislativo e giudiziario, immaginando che questo terrorismo islamico "Made in Italy" potrebbe essere l’opera di una testa calda e magari di un cane sciolto, nel senso di un fanatico non organico a un gruppo terroristico noto, il pericolo viene valutato al ribasso e si ritiene quindi che non ci si debba preoccupare più di tanto. Questo è un errore gravissimo. Non si comprende che anche se fosse presente un solo aspirante terrorista e magari un terrorista suicida, sarebbe di per sé sufficiente per avere la certezza che si tratta della punta di un iceberg, dove l’iceberg è una realtà ben radicata territorialmente e ideologicamente che dovrebbe preoccuparci." Magdi Cristiano Allam
 
 

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